Le persone che hanno partecipato

Laura D'Addio

Laura D'Addio

Dirigente Sanitaria dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi (AOUC) presso la UO Formazione.

Ha sviluppato per varie Aziende Sanitarie, in qualità di consulente, percorsi di riprogettazione dell’assistenza attraverso la formazione e il coaching strategico, all’interno di percorsi di accreditamento istituzionale o certificazione.

Il fine è stato in particolare il coaching verso i professionisti e operatori, al fine di spingere a reimpostare radicalmente il proprio operato, per aprirsi ad un approccio incentrato sull’apprendere dalle criticità e sulla riflessione continuativa su quanto si fa e come si potrebbe ancor più efficacemente fare.

Tra il 2000 e il 2006 ha partecipato all’azione di form-azione di varie Aziende pubbliche, come quella di Reggio Emilia, con un intervento durato un quinquennio, o quella di Padova. Nella Clinica S. Rocco di Ome (Brescia) e Villa delle Terme di Impruneta (FI) ha condotto l’inserimento delle figure di supporto nei team infermieristici e la riorganizzazione dei processi assistenziali, con l’accreditamento finale da parte della Joint Commission a Brescia e della Regione Toscana a Impruneta.

Dal 2006 è Direttore dei Corsi di Qualificazione per Oss di primo e secondo livello, dal 2006 al 2012 è stata Direttore del Corso di Laurea in Infermieristica dell’Università degli Studi di Firenze.

Da circa un ventennio ricopre ruoli a livello nazionale come consulente della Federazione Nazionale dei Collegi Ipasvi o come componente di Commissioni di studio indette dal Ministero della Salute.

Ha pubblicato numerosi articoli professionali su riviste nazionali ed internazionali e libri relativi allo sviluppo delle professioni sanitarie, alla bioetica, all’innovazione organizzativa (Mc Graw-Hill, Carocci, Ambrosiana, altre).

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Ha partecipato a:

Nuove professioni e nuovi modelli di assistenza e cura

Roma, 20 Settembre, 2017 | 10:30

La sostenibilità del SSN è, come sappiamo, messa a dura prova dai mutamenti socio-demografici, dalla cronica criticità della finanza pubblica, dalla continua evoluzione delle cure sempre più mirate ed efficaci, ma anche sempre più costose. E’ quindi necessario progettare nuovi modelli organizzativi rispondenti ai nuovi bisogni dei cittadini, coinvolgendo le professionalità e le competenze del personale sanitario, superando schemi preconcetti e ormai superati e rivedendo posizioni che si sono sclerotizzate nel tempo.

La necessità di questo approccio innovativo è particolarmente evidente nei luoghi in cui i cittadini incontrano la sanità pubblica: i Pronto Soccorsi e i Dipartimenti di Emergenza Urgenza ed Accettazione; la medicina di prossimità, sia essa rappresentata dal singolo medico di base o, ormai sempre più spesso, da strutture di cura ed assistenza integrate dove si affiancano professionalità e ruoli diversi in un unico punto di contatto; la stessa casa dell’assistito, quando condizioni di cronicità rendono più utile un’assistenza organizzata a nell’abitazione anziché in strutture.

In questi luoghi è però necessario ripensare i modelli di ingaggio dei professionisti sanitari, con l’obiettivo di mantenere alta la qualità del servizio e gli esiti degli interventi, nello stesso tempo razionalizzando l’uso delle risorse e rendendo più efficienti e meno costosi i servizi.

Il convegno ha l’obiettivo di esaminare criticamente i modelli organizzativi di questi luoghi della salute, di presentando luci ed ombre delle esperienze innovative (ad es. risposte alternative al PS, modelli gestionali per i servizi territoriali) e di interrogarsi, con mente sgombra da pregiudizi, su quali possano essere le soluzioni nuove per un problema vecchio: fare di più e meglio, ma con (minori) tutte le risorse a disposizione e abbandonando vecchi modelli.