Le persone che hanno partecipato

Stefano Battini

Stefano Battini

Stefano Battini è professore ordinario di diritto amministrativo presso l’Università degli studi della Tuscia di Viterbo, dal 2005.

Ha iniziato la carriera accademica presso l’Università di Urbino, prima come professore a contratto (1992-1994) poi in qualità di ricercatore (1994-2001), infine in qualità di professore associato (2001-2004), sempre tenendo corsi di diritto amministrativo e di istituzioni di diritto pubblico

E’ avvocato cassazionista, esperto di questioni pubblicistiche.

È stato assistente di studio presso la Corte Costituzionale dal maggio 2008 al settembre 2011 e dal novembre 2013 fino al novembre 2014. Dal dicembre 2011 fino al dicembre 2013 ha insegnato presso la Scuola superiore dell’Economia e finanze. È stato membro dell’Advisory Board dell’Autorità di regolazione dei trasporti ed è attualmente consulente giuridico della medesima Autorità. Ha partecipato a numerose commissioni di studio, collaborando in particolare presso il Dipartimento della funzione pubblica all’attuazione delle riforme amministrative, sia nei primi anni ’90, sotto la guida dell’allora Ministro prof. Sabino Cassese, sia, più recentemente, nel quadro dell’attuazione della legge n. 124 del 2015 (riforma Madia).

Ha svolto incarichi di insegnamento all’estero, in particolare nelle Università di Parigi (SciencesPo, 2008), Buenos Aires (UBA, 2012), Santander  (UIMP, 2013).

Ha partecipato in qualità di relatore a numerosi convegni, nazionali e internazionali, fra l’altro presso le Università di Buenos Aires, Lisbona, Parigi Nanterre, New York-NYU, Parigi - SciencesPo nel 2008, Alcalà.

E’ membro dell’European Group of Public Law, dell'Istituto per le ricerche sulle pubbliche amministrazioni – IRPA, dell'Associazione italiana professori di diritto ammnistrativo (AIPDA). E’ componente del comitato di direzione della Rivista trimestrale di diritto pubblico, del comitato direttivo della rivista Munus, del comitato scientifico della Rivista della Corte dei conti.

E’ stato nominato il 15/02/2017 Presidente della SNA (Scuola Nazionale dell'Amministrazione).

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Ha partecipato a:

#MeritiamocilaPA

Roma, 23 Maggio, 2018 | 11:45

Il modello manageriale pubblico in Italia è frutto di una stratificazione normativa che nel tempo ha aggiunto norme e principi ispirati ad approcci molto diversi tra di loro. Probabilmente è mancata una rivisitazione complessiva della figura, con una scelta di campo chiara dal punto di vista concettuale, prima ancora che normativo.

L’approccio meritocratico è dichiarato in tutte le riforme, ma come coniugarlo con un’efficacia non autoreferenziale che assicuri la reale soddisfazione di bisogni interni ed esterni alla PA? Come vengono conseguiti questi principi nel settore privato?

Nella fase di accesso sembra sia il merito ad assicurare alle PA le persone più idonee, come previsto dalla Costituzione. Ma chi gestisce la selezione? E come? Quali sono i criteri utilizzati, le competenza richieste, il modello di dirigenza di riferimento, qual è lo sbocco della selezione al primo incarico?

Dotarsi di un efficace sistema di valutazione è indispensabile a far emergere e rendere riconoscibile il merito ed il valore del contributo apportato dal dirigente. A cosa serve la valutazione, quali processi richiede di attivare ex ante, come conciliare equità e differenziazione, cosa si valuta? Nella PA si lavora per obiettivi? I diversi modelli succedutisi negli ultimi anni e prospettive evolutive. Che ruolo ha e come è strutturata la valutazione nel settore privato?

Che ruolo ha la formazione in tutto ciò? E’ disponibile l’offerta formativa necessaria alla dirigenza del Paese? Dove si trova il confine tra aggiornamento e formazione in un contesto normativo in continua evoluzione?

Modello hard vs. modello soft: una regolamentazione omogenea dei percorsi di carriera per l’accesso ad incarichi superiori, legati alla valutazione degli incarichi precedenti, assicura il continuo miglioramento della PA? E’ la migliore garanzia di un corretto rapporto tra dirigenza e politica? E’ possibile immaginare modelli alternativi basati su meccanismi di tipo relazionale o su modelli di rete reputazionale? I due sistemi possono convivere? Quale modello garantisce i migliori risultati, quale fornisce maggiori garanzie? Cosa si può apprendere e applicare del settore privato senza violare la Costituzione?

L’associazione allievi SNA promuove una tavola rotonda con interlocutori di prestigio provenienti dal mondo della PA e delle aziende, per stimolare una riflessione sui principali snodi critici della dirigenza, sempre in bilico tra managerialità e burocrazia.

 

Il dirigente della PA del futuro

Roma, 15 Maggio, 2019 | 11:45

La dirigenza pubblica è stato il pilastro mancante nella, per altro ampia, riforma della PA approvata nella scorsa legislatura. La legge delega di riforma, approvata recentemente dal Consiglio dei Ministri e in procinto di intraprendere il suo percorso parlamentare, riprende il tema, ma con un approccio completamente differente rispetto alla mancata riforma allora proposta. I temi sul tappeto sono gli stessi: l’accesso alla dirigenza, la valutazione, i ruoli e le responsabilità, le competenze anche specialistiche necessarie; differenti però le soluzioni prospettate che vanno, per quanto ad oggi pare di vedere, maggiormente incontro all’esigenza, sentita fortemente dalla maggioranza dei dirigenti stessi, ma molto meno dalla frangia più innovatrice, di stabilità e di riduzione del rischio di dipendenza dalla politica.
Il convegno partirà proprio da questa dialettica e, tenuto conto dello stato dell’arte al momento del suo svolgimento, riproporrà, aggiornandolo all’oggi, ma soprattutto alle esigenze future, il fondamentale confronto tra responsabilità, autonomia e quella corretta e virtuosa dipendenza dai risultati che comporta comunque un rischio, che è connaturato nella stessa funzione dirigenziale.

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Le azioni per il miglioramento della Pubblica Amministrazione

Roma, 14 Maggio, 2019 | 15:00

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