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#MeritiamocilaPA

Roma, 23 Maggio, 2018 | 11:45

Il modello manageriale pubblico in Italia è frutto di una stratificazione normativa che nel tempo ha aggiunto norme e principi ispirati ad approcci molto diversi tra di loro. Probabilmente è mancata una rivisitazione complessiva della figura, con una scelta di campo chiara dal punto di vista concettuale, prima ancora che normativo.

L’approccio meritocratico è dichiarato in tutte le riforme, ma come coniugarlo con un’efficacia non autoreferenziale che assicuri la reale soddisfazione di bisogni interni ed esterni alla PA? Come vengono conseguiti questi principi nel settore privato?

Nella fase di accesso sembra sia il merito ad assicurare alle PA le persone più idonee, come previsto dalla Costituzione. Ma chi gestisce la selezione? E come? Quali sono i criteri utilizzati, le competenza richieste, il modello di dirigenza di riferimento, qual è lo sbocco della selezione al primo incarico?

Dotarsi di un efficace sistema di valutazione è indispensabile a far emergere e rendere riconoscibile il merito ed il valore del contributo apportato dal dirigente. A cosa serve la valutazione, quali processi richiede di attivare ex ante, come conciliare equità e differenziazione, cosa si valuta? Nella PA si lavora per obiettivi? I diversi modelli succedutisi negli ultimi anni e prospettive evolutive. Che ruolo ha e come è strutturata la valutazione nel settore privato?

Che ruolo ha la formazione in tutto ciò? E’ disponibile l’offerta formativa necessaria alla dirigenza del Paese? Dove si trova il confine tra aggiornamento e formazione in un contesto normativo in continua evoluzione?

Modello hard vs. modello soft: una regolamentazione omogenea dei percorsi di carriera per l’accesso ad incarichi superiori, legati alla valutazione degli incarichi precedenti, assicura il continuo miglioramento della PA? E’ la migliore garanzia di un corretto rapporto tra dirigenza e politica? E’ possibile immaginare modelli alternativi basati su meccanismi di tipo relazionale o su modelli di rete reputazionale? I due sistemi possono convivere? Quale modello garantisce i migliori risultati, quale fornisce maggiori garanzie? Cosa si può apprendere e applicare del settore privato senza violare la Costituzione?

L’associazione allievi SNA promuove una tavola rotonda con interlocutori di prestigio provenienti dal mondo della PA e delle aziende, per stimolare una riflessione sui principali snodi critici della dirigenza, sempre in bilico tra managerialità e burocrazia.