Le persone che hanno partecipato

Paolo Buzzetti

Paolo Buzzetti

Paolo Buzzetti è nato a Roma il 29 dicembre 1955, laureato in Ingegneria Civile (idraulica)
all'Università "La Sapienza", è presidente dell'Ance dal settembre 2006. Amministratore dell'impresa di famiglia Iab spa, che opera nel settore delle opere pubbliche e
private e del restauro, Buzzetti ha ricoperto numerosi incarichi di prestigio in seno al sistema associativo Ance. A cominciare dalla presidenza del Comitato nazionale dei Giovani imprenditori edili, che ha assunto per primo dalla nascita del Comitato nazionale e che ha ricoperto dal 1992 al 1995. A questo incarico è seguita, dal 1997 al 2000, la vicepresidenza
alle Opere pubbliche dell'Ance nazionale. Dal 1995 al 2001 Buzzetti ha inoltre
guidato, in qualità di presidente, l'Associazione dei Costruttori Romani (Acer). Dal
gennaio 2002 al novembre 2005 è stato presidente di AeT - Ambiente e Territorio
(azienda speciale della Camera di Commercio di Roma) e dal maggio 2002 al
maggio 2006 presidente di Tecnocons.

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Ha partecipato a:

Convegno inaugurale: Better Building & Smart Cities

Bologna, 16 Ottobre, 2013 | 10:00

Costruiamo le città del futuro per far ripartire il Paese e per creare nuova occupazione. Questo è il senso del programma  e l’idea chiave di questa edizione di Smart City Exhibition che si svolge in contemporanea con il SAIE, il più importante salone italiano dell’innovazione nell’edilizia. Da qui nasce il claim congiunto delle due manifestazioni " Better Building e Smart Cities". Better Building è il nome che ha dato l'Amministrazione Obama al suo programma per il rilancio dell'edilizia in Usa e anche noi dobbiamo puntare sul "costruire migliore", per valorizzare l'enorme potenziale costituito dall'intervento sul patrimonio edilizio esistente, a fini energetici e di rigenerazione urbana, e per realizzare nuove costruzioni con le tecniche più innovative e rispettose dell'ambiente. Il contesto naturale nel quale il Better Buiding può svilupparsi è quello delle "Smart City", definite come gli ambiti urbani con maggiori capacità di apprendimento e di innovazione: contesti cittadini costituiti sia dalle infrastrutture digitali (mobilità, reti energetiche, reti di telecomunicazioni, servizi pubblici e privati on-line , cultura, welfare e sanità, turismo) che dalla creatività delle loro comunità e delle loro istituzioni.

Sessione inaugurale "Costruiamo il futuro, rammendiamo l'Italia!"

Fiera di Bologna | Bologna, 22 Ottobre, 2014 | 10:00

Le infrastrutture sono state il principale veicolo di sviluppo del nostro Paese nei 50 anni che abbiamo alle spalle. L’attuale congiuntura rende necessario un profondo cambiamento nell’agenda di politica economica della UE che veda proprio nelle infrastrutture, nelle città, nella riqualificazione del costruito e delle periferie, nella banda larga e nelle tecnologie abilitanti gli assi strategici su cui puntare. Gli elementi in gioco e le opportunità sono numerosi a partire dai 300 miliardi di euro annunciati a giugno dal piano di investimento del neo presidente della Commissione europea Jean-Claude Junker, ma devono poter poggiare su cambiamenti di impostazione nella politica europea e nazionale. Il prossimo Piano nazionale delle comunità intelligenti (Pnci) dovrà quindi essere accompagnato da una serie di interventi più strutturali che rafforzino il tessuto industriale e produttivo: dall’introduzione di elementi di flessibilità nel patto di stabilità europeo e interno alla creazione del mercato digitale unico europeo; dal consolidamento del settore industriale europeo attraverso un industrial compact, all’individuazione di un piano housing.

La politica nazionale è pronta a farsi carico delle istanze del tessuto produttivo e a rispondere concretamente?

Infrastrutture e reti metropolitane per il rilancio del Paese

Fiera di Bologna | Bologna, 23 Ottobre, 2014 | 10:00

Tra i gap che non permettono al nostro Paese di decollare c’è quello infrastrutturale. L’Italia deve completare l’infrastrutturazione fisica e digitale bloccata ormai da troppo tempo. Deve trovare le soluzioni (finanziarie e di concertazione con il territorio) per portare a termine le sezioni italiane dei corridoi europei dei trasporti. Deve dare la giusta importanza all'infrastruttura digitale, fondamentale per sostenere adeguatamente la nuova fase dello sviluppo. Deve superare il gap di reti di trasporto metropolitano su gomma e ferro nelle città a partire dalle aree urbane di maggiore dimensione (secondo quanto previsto – per altro – dalle direttive europee). Deve progettare scenari a medio/lungo termine in cui la mobilità sostenibile abbia un ruolo centrale come elemento di salvaguardia ambientale, di innalzamento della vivibilità e qualità della vita nelle città e di sviluppo economico.