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Il modello di governance adottato dall'Ispettorato: il trade-off tra tradizione ed innovazione

Roma, 16 Maggio, 2019 | 17:00

La maggioranza dei dirigenti ha come compito predominante quello di gestire. Nella cultura anglosassone questo assunto è un dato acquisito - il dirigente è indicato come manager, ossia “gestore” - a differenza che in Italia dove si sottolinea il “dirigere”, il ruolo di guida e di comando, assonante più al ruolo di leader.

Anche se la leadership è un elemento fondamentale per il dirigente, essa è una soft skill che riguarda specificamente “la capacità di influenzare la gente, e aiutarla a lavorare meglio per raggiungere uno scopo finale in comune” (Daniel Goleman) mentre la capacità gestionale costituisce la vera cifra del dirigente, e cioè ciò che lo legittima a ricoprire ruoli di responsabilità manageriale.

Introdurre questo approccio – e cioè la valorizzazione della dimensione gestionale - impone interventi organizzativi da inserire nelle routine operative ma è soprattutto sotto il profilo culturale e professionale che occorre una vera e propria discontinuità rispetto al modus operandi tradizionale.

Secondo molti studiosi, la turbolenza ed il rapido tasso di innovazione degli scenari contemporanei renderà inevitabile la sostituzione del modello burocratico con quello adhocratico, caratterizzato dalla presenza di gruppi di lavoro con elevata specializzazione e con accentuata autonomia decisionale per risolvere rapidamente problemi complessi senza la necessità di rivolgersi a un livello gerarchico superiore.