Le persone che hanno partecipato

Paolo Ricci

Paolo Ricci

Professore ordinario di Public Accountability presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, coordina i Corsi di Laurea in Scienze dell’amministrazione e dell’organizzazione e Scienze della pubblica amministrazione. È stato presidente dell’Associazione nazionale GBS (Gruppo di studio per la ricerca scientifica sul Bilancio Sociale) di Milano, e dell’Accademia di Belle Arti di Napoli. Fa parte di comitati scientifici di diversi enti di ricerca e fondazioni, tra cui Unipolis–Gruppo Unipol di Bologna e Impronta Etica. È autore di oltre 170 pubblicazioni nazionali e internazionali. Pubblica per le case editrici Giappichelli, Giuffrè, Maggioli, Franco Angeli, Aracne, Springer ed Emerald, principalmente su temi che riguardano la governance e l’accountability delle aziende e delle amministrazioni pubbliche, la responsabilità e la rendicontazione sociale.

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Il ruolo dei sistemi di monitoraggio nel rilancio degli investimenti al Sud

San Giovanni a Teduccio - Università Federico II | Napoli, 14 Novembre, 2019 | 12:30

L’obiettivo primario della politica economica del Governo è di promuovere una ripresa vigorosa dell’economia italiana, puntando su un incremento adeguato della produttività del Paese e del suo potenziale di crescita. In questo contesto, il Governo si pone l’obiettivo di rilanciare la crescita assicurando allo stesso tempo l’equilibrio dei conti pubblici e una partecipazione propositiva alle politiche di coesione. Il rilancio degli investimenti pubblici costituisce lo strumento essenziale per perseguire obiettivi di crescita economica caratterizzata dalla riduzione del divario tra Nord e Sud del Paese.

I sistemi di monitoraggio degli investimenti pubblici sono strumenti cruciali nell’attuazione degli interventi programmati ma ci sono ad oggi delle criticità. Il rafforzamento del monitoraggio deve necessariamente passare per un cambiamento culturale che porti gli attori coinvolti, monitoranti e monitorati, ad un dialogo tra centro e periferia per ritenere tale azione non solo come un onere ma anche come un’opportunità.

Oggi non è così e, nonostante molti passi in avanti siano stati fatti per l’automazione del monitoraggio attuativo, quest’ultimo rimane ancora fortemente legato a operazioni manuali degli addetti delle stazioni d’appalto, in una situazione non sempre favorevole di organici e professionalità. Per migliorare la copertura e la qualità delle segnalazioni di monitoraggio si possono perseguire varie direttrici di azione complementari che saranno oggetto dei lavori.

Gli Open Data oltre ad assicurare trasparenza ed accountability, possono essere uno strumento di “moral suasion” verso un più completo e tempestivo adempimento del monitoraggio degli interventi. Fra le esperienze di questi ultimi anni in materia di Open Data, il progetto OpenCUP costituisce sicuramente una delle best practice presenti nel Paese