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L’infrastruttura tecnologica per la resilienza del Paese

Roma, 8 Luglio, 2020 | 09:30

Le infrastrutture tecnologiche - come reti, data center e cloud - hanno giocato un ruolo essenziale nella risposta all’emergenza sanitaria, contribuendo al contempo a ridurre le distanze tra la popolazione. In questi mesi, operatori pubblici e privati hanno lavorato con ritmi serrati perché servizi di telecomunicazione e piattaforme digitali rimanessero disponibili a cittadini, imprese e amministrazioni, al fine di garantire la continuità operativa dei servizi essenziali e di gestire al meglio il sovraccarico generato dall’esplosione dello smart working.

Tuttavia, la crisi ha anche rimesso a nudo la fragilità e l’inadeguatezza delle infrastrutture tecnologiche in molte aree del Paese, ancora segnate da un profondo digital divide che ha accentuato ulteriormente le disuguaglianze sociali in questo periodo di difficoltà.

La diffusione dei servizi di connettività e la piena attuazione del paradigma cloud rappresentano oggi priorità non più differibili, condizioni necessarie a garantire a imprese e famiglie di accedere a servizi e risorse digitali offerti da PA e provider privati.

Ne discutiamo con i principali attori delle politiche per le infrastrutture tecnologiche del Paese e operatori pubblici e privati protagonisti dell’innovazione del Paese

La trasformazione digitale come architrave della strategia per la ripresa

Roma, 6 Novembre, 2020 | 09:30

Le tecnologie digitali, fondamentali strumenti di resilienza e reazione durante la fase di emergenza, hanno assunto un valore strategico nelle strategie di ripresa e rilancio dell’economia del Paese. “Digitalizzazione e innovazione” rappresenteranno infatti una delle "missioni" del Recovery plan che il governo dovrà approvare nei prossimi mesi per definire gli obiettivi da raggiungere con i 209 miliardi del Next Generation EU. In particolare, è evidente come il completamento del complesso percorso di trasformazione digitale della PA rappresenti oggi un obiettivo non più differibile.


In questo senso, gli ultimi mesi sono stati caratterizzati da alcune importanti novità. Dapprima, l’approvazione in luglio del c.d. DL Semplificazioni che ha previsto, tra le altre cose, il potenziamento di alcuni strumenti per l’esercizio della cittadinanza digitale (SPID, domicilio digitale, CIE, app IO). Successivamente, l’approvazione nel mese di agosto del nuovo Piano triennale per l’informatica pubblica 2020-2022 che, pur in continuità con le precedenti edizioni, si contraddistingue per una maggiore attenzione all'attuazione delle azioni previste, anche grazie all’individuazione di indicatori di risultato chiari per tutte le componenti del modello strategico (servizi online, cloud, dati pubblici, piattaforme, infrastrutture, interoperabilità, sicurezza). Un aspetto, quello dell’attuazione, oggi ancor più cogente alla luce del quadro non certo entusiasmante emerso dalla rilevazione effettuata dalla Corte dei Conti sullo stato di attuazione del Piano triennale 2019-2021.

Tuttavia, la crisi derivata dall’emergenza Covid-19 pone oggi le istituzioni davanti alla necessità di porsi obiettivi ben più ambiziosi di quelli individuati dalla nuova versione del Piano. Obiettivi che contribuiscano alla definizione di un’idea condivisa di futuro, da costruire e perseguire attraverso la collaborazione di tutte le componenti della società.

In questo convegno ci interrogheremo su come, partendo dagli elementi di novità introdotti dai documenti prima citati, si possano costruire le fondamenta di una nuova politica d’innovazione che sia in grado non solo di garantire il necessario cambio di passo nella digitalizzazione della PA e del tessuto produttivo italiano, ma anche di offrire un contributo sostanziale alla promozione di uno sviluppo sostenibile, etico ed inclusivo.

Tavolo di lavoro dei manager pubblici

Roma, 15 Giugno, 2022 | 10:00

Il confronto tra figure apicali della PA, con elevate responsabilità in termini di risorse umane ed economiche, parte dalla convinzione che si debba affrontare la ripresa rimettendo al centro la figura del manager pubblico, ossia di quel ruolo di vertice nelle grandi e complesse organizzazioni che è caratterizzato da un’autonomia responsabile, un’alta professionalità nella gestione delle risorse e nel promuovere la crescita professionale delle persone, uno sguardo sistemico e lungimirante, una spiccata competenza nel governo con la rete, un’elevata flessibilità per prendere decisioni in condizioni di incertezza, una tendenza all’innovazione e a cercare soluzioni nuove, sorretta anche da una profonda curiosità intellettuale.

Partendo da questa constatazione, nasce l’idea di proporre dei momenti informali di incontro tra figure apicali con importanti responsabilità sia in termini di budget sia di persone. Questo al FORUM PA 2022, potrà essere un primo passo in questo senso.