Le persone che hanno partecipato

Lucia Azzolina

Lucia Azzolina

Lucia Azzolina è nata il 25 agosto 1982 a Siracusa, in Sicilia. È docente di Scuola secondaria di secondo grado e deputata della Repubblica Italiana. Dal 16 settembre 2019 ha rivestito il ruolo di Sottosegretaria al Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca del II Governo Conte. Dal 10 gennaio 2020 è Ministra dell’Istruzione. Ha frequentato il Liceo Scientifico Statale “Leonardo Da Vinci” di Floridia, in provincia di Siracusa. Dopo il diploma si è iscritta all’Università di Catania, presso la facoltà di Filosofia, conseguendo la laurea specialistica in Storia della Filosofia. Successivamente ha frequentato la SSIS, la scuola per l’abilitazione all'insegnamento, ottenendo il titolo per poter insegnare Storia e Filosofia nella Scuola secondaria. Superato l’esame finale della SSIS, ha iniziato a lavorare nel 2008 come docente nei Licei di La Spezia e Sarzana. Ha conseguito anche la specializzazione all'insegnamento del sostegno a Pisa. Si è iscritta alla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Pavia, dove si si è laureata, nel dicembre del 2013, mentre continuava ad insegnare, contemporaneamente, nelle Scuole secondarie di secondo grado. Nel gennaio 2014 è passata di ruolo all'Istituto di Istruzione Superiore “Quintino Sella” di Biella. Ha svolto, dopo la laurea in Giurisprudenza, la pratica forense, occupandosi sempre di diritto scolastico. Ha svolto attività sindacale, con riferimento alla scuola, fra il Piemonte e la Lombardia, per oltre un anno e mezzo. Date le dimissioni dal sindacato, è tornata a insegnare nel 2017 al “Quintino Sella” di Biella. Nel 2019 ha superato il concorso per dirigenti scolastici. Carriera politica A gennaio 2018, si è candidata alle Parlamentarie del Movimento 5 Stelle per la quota proporzionale Novara-Biella-Vercelli-Verbania-parte della Provincia di Alessandria (parte del collegio Piemonte 2), risultando la donna più votata. A seguito delle elezioni nazionali, il 19 marzo 2018 è stata proclamata deputata della Repubblica Italiana eletta nella XVIII Legislatura. Durante il suo mandato parlamentare ha presentato diverse interrogazioni legate al mondo della scuola come componente della VII Commissione Cultura della Camera dei Deputati. Ha presentato anche una proposta di legge sulle classi pollaio. Dal 16 settembre 2019 e fino alla nomina a Ministra ha ricoperto il ruolo di Sottosegretaria al Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Nei mesi da Sottosegretaria ha seguito i lavori del decreto scuola e si è occupata, in particolare, di alcuni temi fra cui innovazione didattica, formazione e reclutamento dei docenti.

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Ha partecipato a:

Apprendimento a distanza e competenze digitali: due sfide per il futuro del Paese

Roma, 8 Luglio, 2020 | 14:00

L’emergenza nazionale legata alla diffusione del Covid-19 ha evidenziato la natura ambivalente del rapporto tra tecnologie e apprendimento. Da un lato, la didattica a distanza ha rappresentato un’ancora di salvezza per la continuità nel campo dell’istruzione. Dall’altro, ha amplificato le disuguaglianze sociali dovute al digital divide tecnologico e culturale che ancora oggi attanaglia larghe fasce della popolazione. Sono molte infatti le famiglie e gli studenti che ancora non dispongono di linee internet in grado di supportare l’e-learning, oppure non sono in possesso di adeguate competenze nell’utilizzo di strumenti e piattaforme.

L’enorme sforzo di innovazione richiesto alle istituzioni educative e formative di ogni ordine e grado ha consentito di tamponare l’emergenza, ma ha evidenziato anche alcune sfide cruciali per il futuro della didattica: sviluppare metodi per insegnare discipline classiche con strumenti nuovi, potenziare le politiche di inclusione digitale, promuovere le competenze digitali per garantire l’occupabilità e l’esercizio dei diritti di cittadinanza. Queste sfide richiedono una visione di medio-lungo termine, che metta al centro il valore delle reti e la creatività dei territori, per mettere a fattor comune le migliori esperienze realizzate durante l’emergenza e capitalizzare ciò che abbiamo imparato.

Ne discutiamo con esperti di didattica innovativa e rappresentanti di scuole, università e istituzioni per la formazione professionale.

Formazione e competenze digitali per un Paese più inclusivo e competitivo

Roma, 5 Novembre, 2020 | 09:30

Negli ultimi mesi, a seguito dell’emergenza sanitaria, si è affermata con forza la centralità di temi spesso in secondo piano nell’agenda politica, quali la formazione e le competenze digitali in particolare. Questa rinnovata attenzione si è concentrata inevitabilmente sulla scuola e sull’università, sulla loro capacità di rispondere all’emergenza con strumenti digitali e didattica a distanza. 

 
Ma sono tanti gli aspetti chiamati in causa quando si parla di formazione e competenze: l’inclusione sociale, la competitività, il rapporto tra Pa e cittadini. Pensiamo alla capacità di adattarsi a un mercato del lavoro che cambia; o alla possibilità di diventare “cittadini digitali”, di informarsi correttamente e di accedere ai servizi sempre più avanzati messi a disposizione dalle amministrazioni e dai privati.  
 
Su tutto questo pesano dati poco incoraggianti: abbiamo pochi laureati, solo il 27,6 per cento contro il 40 per cento della media europea, mentre solo il 42 per cento della popolazione tra 16 e 74 anni possiede competenze digitali di base o superiori. 
 
Per cercare di eliminare questo gap, nel luglio scorso è stata adottata con un decreto dal Ministro per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione la “Strategia per le competenze digitali”. Tra i principi guida: combattere il divario digitale di carattere culturale; sostenere lo sviluppo delle competenze digitali in tutto il ciclo dell’istruzione e della formazione superiore (con un’attenzione specifica ai ricercatori); promuovere lo sviluppo delle competenze chiave per il futuro e aumentare la percentuale di specialisti ICT; garantire a tutta la popolazione attiva le competenze digitali fondamentali per le nuove esigenze e modalità di lavoro. 
 
Grandi opportunità sembrano poi aprirsi grazie ai fondi messi in campo dall’Europa: il governo ha inserito nelle Linee Guida per il Recovery Plan italiano un cluster dedicato proprio a “Istruzione, formazione e ricerca”. Tra le azioni previste, il cablaggio con fibra ottica di scuole e università, la dotazione di infrastrutture per la didattica a distanza, l’aumento della quota di laureati e diplomati, il contrasto all’abbandono scolastico e la riqualificazione, formazione e selezione dei docenti. 
 
Stiamo andando, quindi, nella giusta direzione? Un confronto in questo evento di “FORUM PA 2020 Restart Italia”.