Le persone che hanno partecipato

Valentina Presutti

Valentina Presutti

Laurea e Dottorato in Informatica, è docente e ricercatrice all’Università di Bologna. Collabora con il CNR dove coordina il Semantic Technology Laboratory (http://stlab.istc.cnr.it/stlab/). Esperta di tecnologie semantiche (semantic web, knowledge graphs, ontologie) ha coordinato e contribuito alla realizzazione di numerosi progetti, sia europei sia nazionali, dedicati a migliorare i processi organizzativi e decisionali attraverso l’interoperabilità dei dati. Ha pubblicato circa 200 articoli scientifici (peer-reviewed) su riviste e atti di congresso internazionali (h-index 32, fonte google scholar - https://scholar.google.it/citations?user=dvNHkAwAAAAJ&hl=en). È membro dei comitati scientifici di numerose riviste e conferenze internazionali di riferimento per il semantic web e l’intelligenza artificiale. Sta organizzando come coordinatore scientifico per Alma Mater l’evento SciRoc 2021, una competizione robotica in contesto urbano (robot sociali e smart cities). Attualmente coordina i progetti ArCo e Arco 4 Science (https://w3id.org/arco) che hanno come obiettivo la realizzazione del knowledge graph del patrimonio culturale italiano, entrambi promossi e sostenuti grazie alla collaborazione tra l’Istituto Centrale del Catalogo e della Documentazione (MiBAC), il CNR (ISTC) e l’Università di Bologna. 

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Ha partecipato a:

La governance e l’uso pubblico dei dati

Roma, 8 Luglio, 2020 | 11:43

A partire dal 2020 la sfida sull’apertura del patrimonio informativo pubblico si giocherà sulla sua valorizzazione in ambito economico e commerciale, vedendo nei dati aperti lo strumento più utile per la realizzazione del Digital Single Market così come auspicato dalla Commissione Europea con la recente pubblicazione della Comunicazione COM(2020) 66 avente ad oggetto una Data Strategy comune e sovra-nazionale, e che di fatto aggiunge un livello di consapevolezza in più rispetto alle potenzialità di riuso già sottolineate dalla Direttiva sul secondary use di giugno 2019. Si tratta di una visione che situa il nostro futuro digitale all’interno di un contesto di valori e di obiettivi che in concreto impatteranno su economia e cultura. Il dato, quello aperto e disponibile su tutti, è riconosciuto oggi come bene comune, utile alla realizzazione di sottoprodotti e servizi per le comunità. Ciò è tanto più vero se si considera l’attualità dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, che pone i dati per il contact-tracing l’unico strumento concreto per arginare la pandemia COVID-19.