L’emergenza Covid-19 ha evidenziato come superare la lentezza procedurale della PA sia diventata una necessità urgente e vitale in campo sanitario, economico e sociale.

In questi giorni come soluzione del problema si è molto invocata la semplificazione, da applicare anche in contesti dove la complessità è inerente alla natura delle cose.

La sfida per la PA è essere  in grado di gestire appropriatamente questa complessità.  Questo significa realizzare un monitoraggio, e una governance dei processi, focalizzata a massimizzare i valori dei KPI procedurali  per mezzo delle tecnologie digitali.

La robotica  guidata dall’intelligenza artificiale (intelligent  o hyper- automation) consente di automatizzare le azioni ripetitive, svolgendole senza errori e supportando l’Integrazione e lo scambio dei dati fra processi. In diversi contesti in cui l’Intelligent Automation è stata applicata, si è dimostrato come la velocità operativa sia aumentata in modo considerevole e misurabile, rendendo di fatto “trasparente” la complessità delle procedure.

Presupposto di tutto questo è che il processo sia alimentato da dati a cui sia garantito il livello di qualità, così come la necessaria accessibilità.

In questo modo il dato può diventare per la PA informazione a beneficio non solo dell’operatività dei processi, ma anche a supporti di decisioni e azioni di Autorità e Istituzioni.

In campo sanitario questo è l’approccio prefigurato dalla soluzione di geoanalisi  per il contrasto alla pandemia, sviluppata da Atos e in corso di adozione da parte  di diversi paese al mondo.