Le persone che hanno partecipato

Marino Nonis

Marino Nonis

60 anni, medico dal 1985 e specialista in igiene e medicina preventiva (con indirizzo di direzione ospedaliera) dal 1989. Ha operato in direzione sanitaria ospedaliera (dal 1987 al 2006 al Fatebenefratelli, Isola Tiberina e dal 2009 al 2016 all'Ospedale Cristo Re di Roma). Esperienze dirigenziali significative in ASSR, oggi Agenas (1996-97), di  Commissario Straordinario-DG dell'Asl Roma G, Tivoli (1999-2000) e di Direttore Generale degli IFO-IRCCS di  Roma (2006-8). Dal 2016 Dirigente Medico all'AO San Camillo di Roma e dal 2017 referente del Progetto It-DRG all'Istituto Superiore di Sanità. Esperto nei temi di valutazione dell'attività e finanziamento degli ospedali e sistemi sanitari (SDO & DRG). Autore di diverse pubblicazioni sul tema e docente/relatore in corsi universitari e riunioni scientifiche.

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Ha partecipato a:

Covid, demenze e tecnologia: valutazione multicentrica degli ospiti con forme di demenza in RSA

On web, 25 Giugno, 2020 | 11:00

Covid 19 ha indotto un atteggiamento difensivo e di adattamento al nuovo scenario pandemico da parte del sistema sociosanitario, con particolare riferimento al mondo delle RSA ed ai territori del Nord Italia. Tutte le Strutture hanno messo in atto la misura di sospendere rapidamente gli accessi da parte dei parenti/caregivers: questo ha avuto un valore epidemiologico rilevante, ma anche un severo impatto riflesso sugli Ospiti e, particolarmente, sugli Ospiti cognitivamente fragili.

Questi ultimi infatti, non solo non sono stati in grado di rispettare e comprendere le misure di prevenzione individuale ma hanno subito la distanza fisica e comunicativa, per di più espressa attraverso la barriera delle protezioni facciali. Le mascherine hanno infatti impedito gran parte della comunicazione non verbale e della comunicazione espressiva da parte degli Operatori che, interiorizzando anch’essi una esperienza di paura e di necessaria obbedienza alle regole di distanziazione, hanno pressoché cancellato le attività ludico animative e i programmi di stimolazione e riabilitazione cognitiva.

I Device hanno tuttavia permesso di incrementare le videochiamate con le famiglie con evidente beneficio dell’Ospite e del Familiare. Le comunicazioni hanno consentito di mantenere vivo il flusso informativo, benché questo sia diventato maggiormente essenziale e prudenziale, soprattutto nella scelta della terminologia. La costante disponibilità di informazioni aggiornate e facilmente fruibili ha agevolato la puntualità e la sintesi comunicativa verso le famiglie ma anche tra gli Operatori, che hanno ridotto i briefing clinico assistenziali e dunque la necessità di compresenza nei locali ai soli fini comunicativi.