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Eike Schmidt

Eike Schmidt

Eike Schmidt, tedesco di Friburgo, ha alle spalle una lunga carriera come curatore e poi dirigente di museo, cominciata nel 2001: prima alla National Gallery of Arts di Washington, poi al J. Paul Getty Museum di Los Angeles, e infine come Direttore del Dipartimento di Scultura, Arti Applicate e Tessili al Minneapolis Institute of Arts, nel Minnesota, la cui collezione vanta oltre 20.000 oggetti, significativamente incrementati da Schmidt con sensazionali acquisti sul mercato dell’arte. Infatti, per ben otto volte le opere da lui comperate per il museo americano sono state premiate tra le “acquisitions of the year” dalla prestigiosa rivista di storia dell’arte Apollo, una delle più accreditate nel campo. Lo stesso riconoscimento è giunto per i dipinti di Daniele da Volterra Elia nel deserto, e di Giuseppe Bezzuoli Eva tentata dal serpente, nonché per il lotto di disegni di Massimiliano Soldani Benzi, acquistati da Schmidt per gli Uffizi nel 2018.

La carriera di Eike Schmidt ha avuto anche un momento di diserzione dall’accademia pura: celebre per il suo occhio di conoscitore, nel 2008 e 2009 è stato chiamato a dirigere il Dipartimento di scultura della casa d’aste Sotheby’s a Londra, come responsabile per tutta Europa. Esperto internazionale di scultura, è stato chiamato per sei anni (fino al 2015) a far parte della giuria alla fiera di arte e antiquariato TEFAF di Maastricht, la più importante nel mondo per antiquari e collezionisti.

Ha costantemente svolto ricerche e attività scientifica: al momento Eike Schmidt ha al suo attivo circa 190 pubblicazioni, tra libri e articoli, cui si aggiunge la cura di varie mostre. In Italia, si deve a lui il progetto della mostra Diafane Passioni: avori barocchi alla corte dei Medici, svoltasi nel 2013 a Palazzo Pitti a Firenze, che oltre a vantare un record di visitatori ha anche segnato una svolta per questo tipo di studio, assolutamente pionieristico.

Dal novembre del 2015 Eike Schmidt è diventato direttore delle Gallerie degli Uffizi, entità museale che riunisce, oltre agli Uffizi, altri 11 musei sparsi tra il complesso Vasariano, Palazzo Pitti e il Giardino di Boboli. Tra i riconoscimenti di cui è stato insignito, si ricordano l’Excellency Award della Foundation for Italian Art and Culture di New York, ricevuto nel 2017, e nello stesso anno la nomina a professore onorario di Storia dell’arte della Humboldt Universität di Berlino. Nel 2018, Blouin Artinfo, la testata internazionale specializzata nel settore artistico, ha inserito Eike Schmidt nella lista dei dieci migliori direttori di museo al mondo, per gli eccellenti risultati raggiunti nella gestione degli Uffizi.

Nel 2019 ha portato avanti la campagna per la restituzione all'Italia e all'istituto da lui diretto delle opere sottratte dalle truppe tedesche sul finire della seconda guerra mondiale, concentrandosi in particolar modo sul caso del Vaso di fiori del pittore olandese Jan Van Huysum, poi riportato a Firenze il 19 luglio 2019.

Nel novembre del 2019 gli viene rinnovata la carica di Direttore delle Gallerie degli Uffizi per un ulteriore quadriennio.

Sempre nel 2019 viene nominato presidente del cda del Fec, il Fondo Edifici di Culto del Ministero dell'Interno.

 

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Conversazione con...Eike Schmidt

Roma, 10 Luglio, 2020 | 17:45

Eike Schmidt, tedesco di Friburgo, ha alle spalle una lunga carriera come curatore e poi dirigente di museo, cominciata nel 2001: prima alla National Gallery of Arts di Washington, poi al J. Paul Getty Museum di Los Angeles, e infine come Direttore del Dipartimento di Scultura, Arti Applicate e Tessili al Minneapolis Institute of Arts, nel Minnesota. Dal novembre del 2015 Eike Schmidt è diventato direttore delle Gallerie degli Uffizi, entità museale che riunisce, oltre agli Uffizi, altri 11 musei sparsi tra il complesso Vasariano, Palazzo Pitti e il Giardino di Boboli.  Nel novembre del 2019 gli viene rinnovata la carica di Direttore delle Gallerie degli Uffizi per un ulteriore quadriennio.

In una conversazione con Carlo Mochi Sismondi, presidente di FPA, Eike Schmidt ci racconterà di come la Galleria degli Uffizi ha reagito alla crisi pandemica, della nuova centralità del digitale, ma anche della necessità di tornare ad un turismo più lento e più approfondito, che coinvolga anche i cittadini italiani e di Firenze.