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Dopo il Covid19 una nuova idea di Mezzogiorno: il Piano Sud 2030 e le opportunità della politica di coesione

Roma, 8 Luglio, 2020 | 11:20

L’allentamento del lockdown e la fine dell’emergenza sanitaria impongono nuove sfide per il Mezzogiorno. La prima è connessa alla necessità di avviare in tempi brevissimi la ripresa economica per imprese e territori, cercando di superare gli indici di crescita negativi comparsi in questi mesi. Il contesto economico-sociale dei prossimi mesi sarà particolarmente complesso per il Mezzogiorno.

Un supporto concreto al superamento della crisi potrà arrivare dalle risorse delle politiche di coesione (fondi europei e fondi nazionali) e dalla cornice offerta dal Piano Sud 2030. Questi due elementi potrebbero delineare un’idea di Mezzogiorno del futuro che, superate le evidenti difficoltà post-Covid19, sia in grado di superare la crisi e costruire una nuova ripresa economica e sociale. Per potenziare l’idea di un Mezzogiorno resiliente e caratterizzato da un progetto di crescita inclusiva e sostenibile, si potrebbe sottolineare anche l’apporto dell’Agenda ONU 2030, soprattutto in quei punti di contatto con il Piano Sud.

Il dibattito sarebbe strutturato intorno ai contenuti e alle previsioni delle 5 missioni del Piano sud:

  • Un Sud rivolto ai giovani
  • Un Sud connesso e inclusivo
  • Un Sud per la svolta ecologica
  • Un Sud frontiera dell’innovazione
  • Un Sud aperto al mondo nel Mediterraneo 

Un ulteriore spunto di dibattito è caratterizzato dal rafforzamento del ruolo del partenariato economico e sociale nella individuazione e nella realizzazione degli investimenti.

Dalla programmazione all’attuazione sui territori: il ruolo di enti locali, regioni, imprese

Roma, 6 Novembre, 2020 | 14:00

Come far funzionare la coesione sui territori? Alla tentazione di rispondere alle debolezze e alle fragilità delle  regioni del Mezzogiorno con  una più accentuata centralizzazione delle politiche di coesione, fa da contraltare la scelta di rafforzare il monitoraggio e l’accompagnamento all’attuazione degli Enti locali, delle regioni e delle imprese che sui territori definiscono meglio di ogni autorità centrale la direzione verso un modello di coesione economica e sociale maggiormente rispondente ai bisogni delle comunità in cui operano.

Perché tale ascolto e coinvolgimento sia efficace, da un lato è opportuno conoscere i quadri più promettenti di sviluppo a livello locale, con una visione ampia che riattivi le catene del valore interne al Paese fra Nord e Sud, le strategie di specializzazione intelligente, gli hub locali di innovazione, dall’altro recuperare la credibilità e non essere travolti da riprogrammazioni continue, spesso provocate da cicli politici e dalla necessità di consenso a breve che si coglie a danno della crescita e della competitività.