Le persone che hanno partecipato

Davide Brandini

Davide Brandini

Davide Brandini leads the Public and Health Sector for Vodafone in Italy.
He is in charge of managing a dedicated skilled organization, operating across the entire Italian territory, through a direct and an indirect sales channel, fully dedicated to the Central and Local Public Sector.

Prior to this, Davide held the role of Italy Country Manager of Vodafone Global Enterprise (VGE), the business unit of Vodafone Group dedicated to managing communications and services of multinational corporations, responsible of leading the company’s sales strategy and delivering results within the MNC market in Italy.

Before, Davide held the role of Head of Inbound Sales - South Europe with the Responsibility of organizing and leading the Sales teams, developing and delivering the company’s Sales and Marketing strategy within the MNC market in Portugal, Greece, Malta, Albania, Turkey, Egypt, Qatar.

Since 2015, he is also Director of the Board of Vodafone Global Enterprise Italy Srl and Vodafone Enterprise Italy Srl

Davide has a degree in Computer Science at the University of Milano and a Master Degree at the London Business School.

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Ha partecipato a:

Digital Event “Quali sono gli strumenti per accelerare la digitalizzazione e per creare un’esperienza di valore per l’offerta formativa?”

Eventi sul territorio, 14 Ottobre, 2020 | 10:30

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Nei primi mesi di quest’anno siamo stati obbligati a cambiare repentinamente l’approccio didattico formativo per accompagnare gli studenti, dalle materne alle università, nella loro crescita formativa, culturale, sociale, psicologica ed emotiva. In fase di lockdown è stata evidente a tutti la centralità della scuola in termini di “didattica” ma anche, e forse soprattutto, in termini di “relazioni”. Per entrambi gli aspetti andava garantita la continuità che è stata realizzata attraverso la transizione dal fisico al digitale. Grazie, infatti, a contenuti multimediali e servizi pensati proprio per insegnare a distanza, il digitale ha rappresentato una soluzione concreta per mantenere vivo il tessuto sociale e la formazione dei nostri giovani. Metodologie e attività innovative sono entrate nella scuola per far fronte a nuove necessità educative, sviluppando competenze che permettano agli studenti di affrontare con strumenti adeguati una realtà profondamente cambiata, ma anche la necessità di superare difficoltà con nuovi strumenti e strategie.

È evidente quindi come sia necessario sviluppare una didattica fondata sull’innovazione che consenta sia di dare continuità all’esperienza formativa a distanza in un sistema di classi e scuola diffuse, virtuali ma connesse, sia di gestire e programmare la condivisione degli spazi fisici per il rientro e la vita negli istituti, sia di fornire nuovi strumenti didattici che amplino le opportunità di apprendimento. L’innovazione scolastica e la didattica avanzata devono essere “edifici smart” delle città del futuro, per importanza, per urgenza e per loro natura.

La trasformazione digitale come architrave della strategia per la ripresa

Roma, 6 Novembre, 2020 | 09:30

Le tecnologie digitali, fondamentali strumenti di resilienza e reazione durante la fase di emergenza, hanno assunto un valore strategico nelle strategie di ripresa e rilancio dell’economia del Paese. “Digitalizzazione e innovazione” rappresenteranno infatti una delle "missioni" del Recovery plan che il governo dovrà approvare nei prossimi mesi per definire gli obiettivi da raggiungere con i 209 miliardi del Next Generation EU. In particolare, è evidente come il completamento del complesso percorso di trasformazione digitale della PA rappresenti oggi un obiettivo non più differibile.


In questo senso, gli ultimi mesi sono stati caratterizzati da alcune importanti novità. Dapprima, l’approvazione in luglio del c.d. DL Semplificazioni che ha previsto, tra le altre cose, il potenziamento di alcuni strumenti per l’esercizio della cittadinanza digitale (SPID, domicilio digitale, CIE, app IO). Successivamente, l’approvazione nel mese di agosto del nuovo Piano triennale per l’informatica pubblica 2020-2022 che, pur in continuità con le precedenti edizioni, si contraddistingue per una maggiore attenzione all'attuazione delle azioni previste, anche grazie all’individuazione di indicatori di risultato chiari per tutte le componenti del modello strategico (servizi online, cloud, dati pubblici, piattaforme, infrastrutture, interoperabilità, sicurezza). Un aspetto, quello dell’attuazione, oggi ancor più cogente alla luce del quadro non certo entusiasmante emerso dalla rilevazione effettuata dalla Corte dei Conti sullo stato di attuazione del Piano triennale 2019-2021.

Tuttavia, la crisi derivata dall’emergenza Covid-19 pone oggi le istituzioni davanti alla necessità di porsi obiettivi ben più ambiziosi di quelli individuati dalla nuova versione del Piano. Obiettivi che contribuiscano alla definizione di un’idea condivisa di futuro, da costruire e perseguire attraverso la collaborazione di tutte le componenti della società.

In questo convegno ci interrogheremo su come, partendo dagli elementi di novità introdotti dai documenti prima citati, si possano costruire le fondamenta di una nuova politica d’innovazione che sia in grado non solo di garantire il necessario cambio di passo nella digitalizzazione della PA e del tessuto produttivo italiano, ma anche di offrire un contributo sostanziale alla promozione di uno sviluppo sostenibile, etico ed inclusivo.

Dopo il Coronavirus, quale prossima normalità per il SSN?

Roma, 4 Novembre, 2020 | 16:15

Con la pandemia è emersa la fragilità del nostro SSN, prontissimo all’acuzie, in ritardo su prevenzione, medicina di prossimità o domiciliare e continuità assistenziale.

 
Su questi 3 pilastri riteniamo debba fondarsi la normalità del dopo COVID. Non una grande riforma legislativa per cui non ci sono tempi e risorse, ma una serie di azioni coerenti e prioritarie per la rapida evoluzione verso un sistema sociosanitario digitalizzato, incentrato sulle necessità di cura della persona, nel quale i processi clinici e gestionali siano tra loro connessi e interoperabili.
 
Una normalità in cui la possibilità di fruire di servizi sanitari in modalità digitale oltre ad essere indiscutibile fattore di semplificazione della vita dei cittadini, sia anche strumento cruciale per affrontare efficacemente emergenze sanitarie.
 
Ecco allora la necessità di formare competenze e professionalità da diffondere nell’ecosistema salute. Questa la ragione della spinta a disporre di dati provenienti da fonti diverse ma predisposti secondo standard definiti: per la condivisione delle informazioni cliniche dei pazienti tra tutti gli attori coinvolti nel processo di cura; per il confronto e l'analisi di tutti i dati territoriali con lo scopo di verificare i livelli essenziali di assistenza e la appropriatezza prescrittiva; per la programmazione sanitaria.
 
Dopo i pesanti tagli degli ultimi anni, la prossima normalità sarà realizzabile con le risorse del Recovery Fund e del MES. Ma anche prima della disponibilità dei fondi emergenziali, alcuni ritardi accumulati potranno essere recuperati con l’azione di CONSIP, che esaurite le Convenzioni, dialoga con le imprese perché i nuovi strumenti di procurement pubblico, fungano da bussole nella realizzazione di sistemi sanitari regionali e nazionale integrati, che includano nativamente soluzioni tecnologiche nei nuovi modelli organizzativi.

Sanità digitale: la digitalizzazione come strumento per un Sistema Sanitario integrato nella quotidianità dei pazienti anche oltre l'emergenza pandemica.

Roma, 5 Novembre, 2020 | 16:00

L'emergenza Covid-19 ha sicuramente accresciuto la consapevolezza tra cittadini, professionisti sanitari e manager delle strutture sanitarie sul contributo cruciale del digitale nel processo di prevenzione, cura e assistenza. Secondo i dati dell'Osservatorio Innovazione in sanità del Politecnico di Milano nel 2020, il 45% dei responsabili Innovazione delle aziende sanitarie stima un aumento delle spese correnti in sanità e il 47% una crescita degli investimenti per la sanità digitale. Il boom di interesse per la Telemedicina durante il lockdown ha portato ad un aumento delle sperimentazioni: il 37% delle strutture sanitarie sta sperimentando il Tele-monitoraggio (27% nel 2019) e il 35% la Tele-visita (15% nel 2019).L’aumento dell’interesse per l’e-health riguarda anche i medici:  per il 57% dei medici specialisti e il 50% dei medici di medicina generale (Mmg) ci sarà un impatto rilevante sul sistema sanitario nei prossimi cinque anni delle Terapie Digitali, le soluzioni tecnologiche per ottimizzare la cura del paziente.

L'obiettivo a medio lungo termine deve essere quello di superare il concetto di ospedale come luogo fisico,  per sostituirlo come un insieme di servizi e attivita’ che grazie alla tecnologia raggiungono il paziente nella propria vita quotidiana, nelle proprie case, limitando la necessita’ di spostamenti magari logisticamente difficili, aumentando efficienza, riducendo costi, liberando maggiori risorse sui casi rilevanti.

Inoltre le nuove frontiere del 5G amplificheranno le potenzialita’ dei nuovi servizi, consentendo ad esempio con un' ambulanza connessa di analizzare i casi urgenti prima dell’arrivo in pronto soccorso allegerendone notevolmente il peso, o consentendo di erogare molti esami direttamente a casa dei pazienti riducendo il numero di appuntamenti dei medici, fino alla collaborazione tra strutture sanitarie centrali e periferiche in ottica di teleconsulto su diagnosi specifiche rimarcando il principio della sanità universale per tutti.