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Barbara-Chiara Ubaldi

Barbara-Chiara Ubaldi

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Cambiare la PA per cambiare il paese

Roma, 2 Novembre, 2020 | 09:31

Dopo i momenti dell’emergenza, con la necessità di essere tempestivi per salvare vite, imprese, lavoro e futuro di tanti che si sono trovati in grave pericolo, ora è il momento di costruire su questa esperienza una nuova e diversa solidità del Paese. L’amministrazione pubblica è senz’altro uno dei pilastri di questa costruzione.

Nome primarie, direttive e raccomandazioni, a cominciare dal “Decreto rilancio” e dal “Decreto Semplificazioni” per arrivare alle direttive sui concorsi pubblici, sullo smart working, sulle competenze digitali hanno tracciato una strada che deve però ancora essere percorsa dalle donne e dagli uomini che lavorano e lavoreranno nella PA, che devono ritrovare orgoglio, dignità e fiducia al servizio di tutta la comunità nazionale.

Questa fiducia non si raggiunge senza un profondo cambiamento sia nei modelli organizzativi sia nei comportamenti, ma questo cambiamento deve basarsi su radici profonde: la PA è e deve essere garanzia dei diritti contro gli arbitri, deve abilitare opportunità per tutti a cominciare dai più deboli, deve essere presidio di giustizia sociale ed ambientale. E’ questo ruolo, indicato dalla nostra Costituzione, che detta poi obiettivi strategici e missioni che diventano la bussola di ogni riforma perché non sia fine a sé stessa, ma costruzione di valore pubblico.

In questo convegno, che aprirà il “FORUM PA 2020 Restart Italia” ci rifaremo a questi principi guida per esaminare cosa vuol dire semplificare senza tradire, rendere efficace e tempestivo il processo di procurement senza abbandonare i presidi di legalità, modificare profondamente le modalità di lavoro rispettando le persone e le loro diversità senza dimenticare la misura delle responsabilità e dei compiti di ciascuno, immettere nuove forze e nuove professionalità nella PA senza smettere di interrogarci ogni volta sulla stessa ragion d’essere di ogni unità produttiva e sulla sua missione, rafforzare radicalmente le competenze dell’amministrazione aprendosi a nuove collaborazioni verso un’innovazione realmente aperta.
Per questo apriremo un confronto con la politica, con i lavoratori della PA  e i loro rappresentanti, con gli stakeholder e con chi ha affrontato questi temi nella ricerca e nell’Università.