Le persone che hanno partecipato

Simona Menghini

Simona Menghini

Simona Menghini, Communications Director di Oracle Italia, lavora da oltre 20 anni nel settore della tecnologia, in azienda e in società di consulenza di marketing e comunicazione. Laureata in Economia al DES (Economia Politica) alla Bocconi, con un master Istud in gestione aziendale, Simona ha lavorato in diversi Paesi (UK, Francia, Spagna, Sudafrica) e conosce e parla oltre all’italiano tre lingue. Si impegna in attività extralavorative di volontariato, di yoga (di cui è insegnante) e di comunicazione pro-bono, ad esempio per le campagna 8x1000 della chiesa valdese, di cui fa parte come membro attivo da diversi anni.

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Nuove modalità di lavoro nella PA: opportunità e sfide

Roma, 5 Novembre, 2020 | 17:30

Come Sistema Paese, siamo stati capaci di riorganizzare interi comparti in tempi molto rapidi - e un grosso aiuto è arrivato senz’altro dalla disponibilità di strumenti per farlo. Strumenti tecnologici, ad esempio quelli di videoconferenza quali Zoom, oppure lo scambio di documenti interni via Slack oppure anche le stesse “app aziendalI” quali le Cloud Applications di Oracle (per le funzioni interne di Finance, Supply Chain, Risorse Umane, Marketing ed e-Commerce ecc). Sono però tutti strumenti ai quali è necessario affiancare un cambio di marcia, per non dire addirittura un paradigma diverso, una forma mentis nuova da parte di chi lavora e in particolar modo da parte di chi ha responsabilità di direzione e guida di un team interno o di un’intera Organizzazione.

 

In questa tavola rotonda virtuale Oracle – con l’aiuto di Maria Teresa Sica, sua HR Director - espone il suo punto di vista, quello di una multinazionale grande ma agile, già rodata nel lavorare per obiettivi e con responsabilità chiare – è questo il vero significato di smart working, infatti: valutare il lavoro non per la quantità del tempo impiegato, ma per la qualità dei risultati – pur con team geograficamente lontani che lavorano insieme (anche su fusi orari molto diversi). E lo fa anche rivelando i risultati di una ricerca sull’utilizzo dell’Intelligenza artificale (intitolata “AI @ work”), recentemente rilasciata e basata su un campione di 12.000 lavoratori di cui circa 1.000 Italiani. I risultati sono interessanti, addirittura c’è chi nel distanziamento, e per parlare dello stress generato da esso sia sul posto di lavoro che in generale, vede con maggior favore il dialogo con un chatbot, un agente di Intelligenza Artificuale, che con il proprio Manager o un altro agente umano.

Nella Pubblica Amminisrtrazione, come ci racconta Marco Carlomagno, Segretario Generale di FLP, le abilità di change management devono essere sviluppate e costruite con programmi formativi ad hoc, perché la strada è tracciata e, senza un adeguato supporto in questo senso, “sarebbe come avere avere un vaccino, ma non conoscerne il dosaggio”.

Se poi si riuscisse ad avere sistemi armoinzzati, non “monomarca” o “monoarea” ma senz’altro basati su principi di cloud computing, di facilità di consultazione da dispositivi mobili e di capacità di sintesi con cruscotti e indicatori comuni alle PA e pronti all’uso, si darebbe un grosso contributo a rendere più efficiente le Organizzazioni pubbliche sia verso i propri “clienti esterni”, noi cittadini, sia verso i “Ccienti interni”, ovvero i circa 3 milioni di lavoratori che sono impiegati nel comparto della Pubblica Amministrazione.