Le persone che hanno partecipato

Angelo Aliquò

Angelo Aliquò

Direttore Generale della SEUS 118 S.C.p.A. dal 13/02/2014 al 16/12/2014, la società pubblica che garantisce il servizio di trasporto di emergenza-urgenza in Sicilia.

Dal marzo 2015 ad oggi, prima come Direttore Generale e poi come Commissario Straordinario ha amministrato l'unico IRCCS Pubblico della regione Siciliana, il Centro Neurolesi “Bonino Pulejo”, attivando oltre che l'ampliamento dell'Istituto con l'accorpamento del presidio Piemonte di Messina, anche la rete della Neuroriabilitazione Regionale che ha consentito di aprire sedi dell'IRCCS presso Palermo, Salemi (TP) e Catania.

Vanta nel suo curriculum vitae una lunga esperienza in diversi settori della Pubblica Amministrazione.

È stato per due mandati Sindaco di Gratteri, un comune della Madonie, in provincia di Palermo, Commissario Straordinario del Parco della Madonie e ha lavorato presso l'Assessorato della Salute dal 2000 svolgendo con l'Assessore Russo dal 2008 al 2012 il ruolo di Dirigente della Segreteria tecnica anche come Coordinatore e Componente Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici Istituito presso il Ministero della Salute.

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Ha partecipato a:

Sanità e logistica, un matrimonio possibile?

On web, 27 Aprile, 2021 | 15:00

L’innovazione del sistema logistico può essere la chiave per migliorare le prestazioni, l'efficienza e l’efficacia delle nostre strutture sanitarie? Crediamo di sì e crediamo che questa consapevolezza sia diffusa. Eppure, non ha ancora prodotto il decollo di un sistema logistico nuovo.

Perché? Questo webinar inizia a dare alcune risposte presentando i risultati di una ricerca condotta dal Laboratorio RISE presso circa 35 aziende sanitarie ed ospedaliere Italiane, sia pubbliche sia private. 3 i fattori chiave che risaltano dalla ricerca:

  • l’investimento nella informatizzazione del processo
  • l’investimento nella automazione del processo
  • le competenze a disposizione.

In relazione a questi tre fattori si determinano condizioni molto differenziate di efficienza ed efficacia in relazione a materiali sanitari; lavoro e spazi impegnati. A seguire, le evidenze che emergono dalla ricerca verranno messe a confronto con le scelte progettuali sviluppate sul campo da aziende sanitarie: ASP Ragusa, Fondazione Poliambulanza di Brescia, AOU – Policlinico S. Orsola Malpighi di Bologna presenteranno l’approccio adottato nel ridisegno della logistica sanitaria, per rimuovere i vincoli e far evolvere le proprie organizzazioni verso livelli crescenti di efficienza ed efficacia. Le buone pratiche non mancano, ma il nostro SSN ha bisogno di pratiche diffuse: così sarà possibile tagliare il traguardo dell’innovazione della logistica sanitaria, intesa come leva per la sostenibilità del SSN, l’appropriatezza dei processi di cura e assistenza, il contrasto al rischio clinico e lo sviluppo del Paese.

Servizi digitali e piattaforme abilitanti per un Sistema Sanitario Nazionale (SSN) a misura di cittadino

Campus Talent Garden Roma Ostiense | Roma, 28 Ottobre, 2021 | 11:46

Con il PNRR si punta ad allargare concretamente l’area della trasformazione digitale del Sistema Sanitario Nazionale (SSN), con soluzioni applicabili alle diverse funzioni del SSN e alle nuove forme di interazione medico-paziente. Con le risorse stanziate con la Missione 6 Salute sarà possibile assicurare a Regioni e Aziende sanitarie il cambiamento digitale necessario per fare fronte alla modificata domanda di salute che viene dai cittadini, attraverso l’adozione di servizi digitali end to end dalla fase di impostazione strategica fino alla messa in esercizio degli stessi.

La strada tracciata dal Piano sembra portare fuori dalla consuetudine dei progetti pilota e delle best practice, spesso rimasti cattedrali nel deserto; per puntare a pratiche diffuse orientate a una medicina che assicuri l’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza (LEA), in primo luogo quelli legati alla cronicità, con il rilancio delle cure sul territorio. Per rendere appropriate la cura e l’assistenza il SSN opera Human-centered design e per centrare l’obiettivo della deospedalizzazione punta a forme diversificate di assistenza e cura da remoto, che prendono le mosse da servizi di Telemedicina fino ad articolati e completi servizi di Connected Care.

Ciò significa ripensare la cura e l’assistenza cambiando organizzazione e adottando le tecnologie attualmente mature perché tutti gli attori del sistema sanitario siano interconnessi tra loro per dare una risposta di qualità in termini di outcome clinico e di soddisfazione del cittadino paziente. Dall’informazione e prevenzione, all’accesso corretto alle strutture sanitarie, fino al successivo follow up. Insomma, l’obiettivo è una medicina di precisione, orientata alla persona, con modelli di cura e presa in carico personalizzati, con un’integrazione sempre più forte tra ospedale e territorio, con la condivisione dei dati clinici.

Il Servizio Sanitario Nazionale nei prossimi anni si troverà sempre più a dover affrontare le sfide della longevità, della cronicità, della necessità di continuità di cura, della fragilità e della non autosufficienza. Una corretta implementazione delle innovazioni digitali e dei princìpi alla base del paradigma della Connected Care può dare una risposta a queste sfide, in quanto unici strumenti in grado di aumentare la produttività delle risorse disponibili nel mondo della sanità.

Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0, telemedicina e connected care; accoglienza e presa in carico digitale, app medicali, digital terapeutics e wearable device possono migliorare la qualità delle cure per i cittadini, aumentare l’appropriatezza, ridurre le diseconomie. La possibilità di gestire e analizzare i dati sanitari dalla diagnostica per immagini alle informazioni di biologia molecolare, di genetica, di epidemiologia e più in generale sulla storia clinica del paziente può permettere diagnosi sempre più precise, personalizzate e complete.

Perché l’occasione dell’accelerazione dovuta alla crisi sanitaria non vada persa sarà necessario lavorare sul change management con il coinvolgimento dei professionisti e dei cittadini. Il cambiamento deve poggiare su un livello di cultura digitale dei professionisti e dei cittadini: la formazione è determinante. Infine, perché la trasformazione digitale non sia solo trascodifica di processi datati, deve prevedere la revisione di tali processi e, condizione vincolante per il successo, l’adozione di un’infrastruttura tecnologica affidabile, sicura, flessibile e scalabile.

Ne dibatteremo in questo appuntamento chiamando a confronto esperti, decision maker delle strutture sanitarie e manager delle imprese del settore.