Le persone che hanno partecipato

Michela Checchi

Michela Checchi

Attualmente responsabile dell’unità “cittadinanza culturale” all’interno del settore biblioteche comunali del Comune di Bologna, cura il coordinamento e l’avvio delle progettualità in ambito di inclusione sociale e rigenerazione su base culturale, accessibilità universale alla cultura e partecipazione attiva della cittadinanza, promuovendo un approccio integrato di welfare culturale in collaborazione con i vari settori, enti (pubblici e privati) e livelli di governance coinvolti. 
Cura e promuove partenariati nazionali ed europei in questo ambito.
Dopo la laurea in Scienze politiche – indirizzo sociologico, e diverse esperienze di studio e lavoro all’estero, consegue la laurea in servizio sociale ed esercita la professione di assistente sociale per dieci anni.
Successivamente collabora con l’ufficio relazioni internazionali del Comune di Bologna e si specializza nella progettazione finanziata dai fondi strutturali europei, coordinando le azioni integrate in ambio sociale del Comune di Bologna finanziate dal PON Metro 14-20.
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Ha partecipato a:

#Bettercities, l'esperienza PON Metro del Comune di Bologna. La nuova rete civica e le scuole di quartiere

Roma, 22 Giugno, 2021 | 15:30

Il PON Metro 2014-2020 Città di Bologna ha una dotazione finanziaria complessiva di oltre 40 milioni di euro e prevede interventi su quattro ambiti di intervento:
  • Asse 1 - Agenda Digitale Metropolitana 3 5.720.142,42
  • Asse 2 - Sostenibilità dei servizi pubblici e della mobilità urbana
  • Asse 3 - Servizi per l’inclusione sociale
  • Asse 4 - Infrastrutture per l’inclusione sociale
In questa occasione vengono presentate 2 progettualità che fanno riferimento agli Assi di intervento 1 e 3.
 
La prima iniziativa è relativa al progetto “La casa del Cittadino Digitale” che ha l’obiettivo di realizzare una piattaforma digitale in grado di facilitare l'interazione dei cittadini con gli enti ed i soggetti che gestiscono i servizi locali, garantendo maggiore velocità di risposta, trasparenza e proattività da parte della Pubblica Amministrazione e quindi, conseguentemente, una riduzione del tempo speso da parte dei cittadini per adempimenti amministrativi ed il reperimento di informazioni e documenti.
Il principale risultato che si intende perseguire è quello di creare un punto unico di accesso, pensato in ottica di territorio metropolitano, attraverso il quale il cittadino potrà trovare facilmente le informazioni relative ai servizi e alle opportunità di suo interesse offerti dal Comune, potrà controllare e aggiornare i propri dati, potrà accedere a servizi integrati della PA (richiesta di servizi/contributi per la famiglia, inoltro comunicazioni per propria posizione tributaria, effettuazione dei pagamenti, ecc.) e potrà ricevere segnalazioni e notifiche da parte della PA rispetto al proprio profilo di interesse.
 
La seconda progettualità che si presenta è stata denominata “Le Scuole di Quartiere di Bologna”. Questa iniziativa nasce, grazie a circa 7 milioni di Euro di fondi europei PON 14 -20, sulla base di quanto emerso in termini di bisogni e priorità nei Laboratori di quartiere, percorsi partecipati e spazi di confronto attivati in tutti i quartieri di Bologna dal 2017 su aree individuate grazie a dati demografici e socio-economici rilevati nelle Mappe della fragilità. Laboratori di moda, musica, teatro, danza, artigianato, fino alle nuove tecnologie e all’arredo urbano, sono alcune delle attività previste con lo scopo di sperimentare nuovi approcci per contrastare le povertà educative e la fragilità sociale. Fanno parte di una strategia di azione locale integrata mirata a favorire inclusione, innovazione, occasioni occupazionali e welfare di comunità, insistendo sull’attivazione percorsi artistico-culturali definiti all’interno di un approccio di welfare culturale. Non sono scuole, nel senso stretto del termine, ma percorsi partecipati e formativi, aperti e plurali, che coinvolgono spazi istituzionali come teatri, musei, biblioteche ma anche strade, piazze, parchi nella profonda convinzione che la cultura possa davvero creare benessere individuale e collettivo. In questo contesto, si è puntato anche a promuovere lo sviluppo di competenze professionali e di opportunità occupazionali con particolare attenzione alla fascia giovanile fragile.