Le persone che hanno partecipato

Monica Parrella

Monica Parrella

Direttrice generale responsabile delle Risorse Umane del Ministero dell’Economia e delle Finanze e Adjunt Professor presso la Business School dell’Università  LUISS  Guido Carli di  Roma.
Dal 2013 al 2018 è stata direttrice generale dell'Ufficio per gli interventi in materia della parità e delle pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. 
All’inizio della sua carriera ha lavorato presso la Banca d'Italia ed ha poi svolto, in qualità di dirigente nei ruoli della Presidenza del Consiglio dei Ministri, le funzioni di direttrice generale presso il Gabinetto del Ministro per la Funzione Pubblica e di Capo dell’Ufficio legislativo del Ministro per l'attuazione del programma di Governo. 
Laureata con lode in Giurisprudenza, ha conseguito un dottorato di ricerca in Diritto della banca e dei mercati finanziari. E’ stata componente per l’Italia del management board  dell’Istituto Europeo per l’eguaglianza di genere  fino al 2018 e ha rappresentato l’Italia dal 2013 al 2018 presso le istituzioni internazionali nelle negoziazioni concernenti i temi  delle pari opportunità e della parità di genere 
 
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Ha partecipato a:

Non sprecare la crisi. La PA come management

Fiera di Roma | Roma, 19 Maggio, 2010 | 10:00

La pubblica amministrazione italiana – Stato, Regioni, Enti locali – è parte del processo di contenimento e uscita dalla crisi in quanto ambito dell’adattamento normativo e della gestione dell’apparato pubblico (presidio istituzionale e servizi).

Questa stessa affermazione è in realtà una domanda. Domanda che viene rivolta ad un panel interessante e articolato – per competenze, per contesti, per profili professionali – che rivela un nuovo volto del management pubblico italiano.

La questione si inquadra:

  • in un tema antico (la PA italiana assume un profilo di capacità e responsabilità per essere considerata “classe dirigente”?);
  • e apre riflessioni su un tema decisivo nell’attualità ( essa ha autonomia di proposta e di iniziativa così da assicurare una mediazione indispensabile tra le istanze della politiche e le attese della società e quindi dei cittadini e delle imprese? ).
     

Nel trattamento del colloquio altri tre  nodi:

  • economia e tecnologia costituiscono due snodi dell’approccio moderno alla governabilità che le culture tradizionali della PA (diritto e contabilità) vedevano marginalmente; il riequilibrio è in atto o – nei loro contesti di riferimento – si può dire consolidato?
  • i processi formativi che si stanno determinando nelle loro filiere di competenze ( dunque rispetto ai loro collaboratori ) fino a che punto subiscono vecchi contenuti e fino a che punto tengono conto della strumentazione tecnica e culturale per lo sviluppo della capacità competitiva?
  • esiste oggi un dossier “valutazione” che si colloca nell’esperienza professionale dei partecipanti in modo concreto ( su di loro e sui processi che loro stessi gestiscono ) non in forma retorica o in chiave limitata all’integrazione salariale?

Il ruolo delle donne nella PA

Fiera di Roma | Roma, 18 Maggio, 2012 | 14:00

Una risorsa interna alla PA non ancora adeguatamente utilizzata è rappresentata dalle donne, che sono ormai  il 44,3 del totale dei dipendenti pubblici. Se è stata raggiunta, e spesso anche superata, la soglia di parità uomo/donna quando la selezione è solo meritocratica (pubblico concorso), una forte disparità è invece ancora presente nelle posizioni apicali delle PA, laddove il criterio di selezione è la cooptazione slegata da un confronto meritocratico tra i candidati. Una realtà che vede le donne fortemente presenti nei gradi iniziali della pubblica amministrazione, ma ancora in prevalenza assenti nei gradi apicali, viola sia il principio di eguaglianza che quello di efficienza, sia i principi costituzionali di imparzialità che di buon andamento.

Per migliorare  le performance del pubblico impiego occorrerebbe un cambiamento della cultura organizzativa, che elimini ogni forma di discriminazione implicita a svantaggio delle donne, e il rafforzamento delle  politiche di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro; questione, questa,  che interessa tutti, uomini e donne.

I problemi che incontrano le donne nel pubblico impiego privatizzato non sono dissimili da quelli che si riscontrano in altre carriere pubbliche. Per questo su iniziativa dell’AGDP (associazione classi dirigenti pubbliche)  è stata promossa la costituzione della Rete Armida (www.rete-armida.it), della quale fanno parte donne di  alta professionalità operanti nella pubblica amministrazione, (dirigenti, magistrate, diplomatiche, funzionarie della Banca d’Italia e di authorities, docenti universitarie),  che sta sviluppando ricerche e iniziative sul tema delle quote di genere, della conciliazione tra tempi di vita e di lavoro e del rafforzamento delle competenze delle donne della pubblica amministrazione.

Equilibrio di genere. La presenza femminile ai vertici delle società pubbliche: riflessione sui primi dati di monitoraggio e vigilanza sulla legge n. 120/2011

Palazzo dei Congressi | Roma, 29 Maggio, 2014 | 11:30

In seguito all’entrata in vigore della legge n. 120/2011, che ha introdotto nell’ordinamento italiano il principio dell’equilibrio di genere negli organi di amministrazione e controllo delle società controllate dalle pubbliche amministrazioni  e delle società quotate, gli organi di amministrazione e controllo di queste società, in scadenza a partire dal 12/08/2012, e quelli delle società controllate da pubbliche amministrazioni in via diretta e indiretta, a partire dallo scorso 12 febbraio, devono essere rinnovati riservando una quota pari ad almeno un quinto dei propri membri al genere meno rappresentato, che ordinariamente è quello femminile.

Questa percentuale, a partire dal secondo e terzo rinnovo degli organi dovrà passare almeno a un terzo: dal 20% si passerà quindi alla percentuale del 33%.

Il Dipartimento per le pari opportunità è la struttura deputata, insieme alla Consob  che vigila sulle società quotate, a realizzare il monitoraggio e la vigilanza sull’applicazione della legge 120 del 2011 e del relativo regolamento di attuazione.

Nel caso di mancato rispetto dell’equilibrio di  genere in un organo di una  società pubblica è il Presidente del Consiglio dei Ministri o il Ministro delegato per le pari opportunità che procede a diffidare  la società a ripristinare l’equilibrio tra i generi entro 60 giorni, e, in caso di inottemperanza alla diffida, dopo un secondo warning con cui fissa un ulteriore termine di 60 giorni, se la società continua  a non adeguarsi i componenti dell’organo non in equilibrio decadono.

 

Durante il workshop il Dipartimento insieme ad esponenti di Cervedgroup spa intende divulgare i primi risultati di monitoraggio sulla presenza femminile nelle società controllate da amministrazioni pubbliche e i risultati dell’attività di vigilanza.

Come favorire lo sviluppo di un’imprenditoria moderna e innovativa fondata sulla collaborazione, la digitalizzazione e le reti di impresa

Palazzo dei Congressi | Roma, 28 Maggio, 2014 | 11:45

Una delle costanti che le aziende devono affrontare nel business moderno è il cambiamento, in buona parte dovuto all'impatto delle tecnologie digitali. Per competere e progredire serve una strategia di "digital transformation" ed una cultura di impresa che elimini gli specchi autoreferenziali e apra porte e finestre al mondo esterno.
Quali sono le parole chiave per gestire il cambiamento?
In che modo le Istituzioni e l'istruzione possono facilitare la modernizzazione delle PMI?
Quali sono le tecnologie abilitanti che contribuiscono in modo deciso alla crescita?
Cosa insegnano le esperienze delle PMI più virtuose e innovative?
Cosa possiamo imparare dall'effervescente mondo delle startup?

Soluzioni per la Smart City in ottica di genere. Presentazione progetti selezionati dalla Call promossa da FORUM PA e Futur@lfemminile

Fiera di Bologna | Bologna, 22 Ottobre, 2014 | 12:00

Sono 10 i progetti che, rispondendo alla call "Tecnologie e politiche per le smart city e le smart community in ottica di genere" promossa da FORUM PA e futuro@lfemminile in collaborazione con ASUS e Microsoft, sono stati scelti per essere presentati al pubblico di Smart City Exhibition 2014.

La Call aveva lo scopo di raccogliere le migliori esperienze di uso delle tecnologie, volte a migliorare la qualità della vita delle donne nell’ambito urbano e a favorire la loro partecipazione alla vita sociale e politica delle comunità locali.

I Comitati Unici di garanzia: da adempimento a investimento

Palazzo dei Congressi | Roma, 25 Maggio, 2016 | 15:00

Realizzare il cambiamento partendo dalle persone. Questo il tema centrale dell’evento, nel quale si dibatterà su come i “Comitati Unici di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e il contrasto alle discriminazioni” (CUG), presenti in ogni amministrazione pubblica, possono contribuire a rinnovare la PA.

In questo contesto, il FORUM dei Comitati Unici di Garanzia, ovvero la rete spontaneamente costituita da oltre 50 CUG di pubbliche amministrazioni  italiane, evidenzierà l’importanza di lavorare insieme facendo squadra, superando le individualità delle singole organizzazioni ed ottenendo un valore aggiunto sia in termini di benessere che di efficienza.

Workshop di presentazione del progetto: “Le studentesse vogliono contare!”

Palazzo dei Congressi | Roma, 26 Maggio, 2016 | 09:30

Il 26 maggio 2016, in occasione del Forum PA 2016, il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca terranno un workshop per la presentazione del progetto “Le studentesse vogliono contare!”, che si svolgerà secondo il seguente programma.

L’evento rappresenta anche un’occasione per condividere alcune iniziative promosse dalle aziende per colmare il divario di genere nel campo della scienza, della tecnologia e della ricerca.

Smart working per una nuova organizzazione del lavoro pubblico

Roma, 24 Maggio, 2017 | 09:30

Ad oggi nel settore privato italiano gli smart workers – ossia quei lavoratori che godono di discrezionalità nella definizione delle modalità di lavoro in termini di luogo, orario e strumenti utilizzati - sono oltre 250 mila e sono cresciuti del 40% rispetto al 2013. Molto meno positivo è lo scenario all’interno della Pubblica Amministrazione nella quale, nonostante alcune positive esperienze, lo smart working è nei fatti assente.

Eppure lo stesso disegno di legge sul “lavoro agile”, inizialmente proposto dal Governo e poi ulteriormente ampliato e migliorato dalla Commissione Lavoro del Senato, fa esplicito riferimento alla possibilità di applicazione ai dipendenti delle amministrazioni pubbliche.  La stessa riforma “Madia” della Pubblica Amministrazione all’art. 14, nel quadro della “Promozione della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro nelle amministrazioni pubbliche”, chiede di adottare misure organizzative “per la sperimentazionedi nuove modalità spazio-temporali di svolgimento della prestazione lavorativa”. Una chiara volontà da parte del legislatore di spingere l’adozione di un’organizzazione del lavoro che coniughi anche nel pubblico impiego stabilità e tutela nei contratti, con una maggiore flessibilità e responsabilizzazione nella gestione del rapporto di lavoro. Quali allora gli ostacoli al cambiamento?

Fondamentale in questo scenario il ruolo dell’offerta. C’è bisogno di strumenti semplici, efficaci e sicuri che abilitino forme avanzate di collaborazione a distanza e in mobilità.  Di conseguenza è fondamentale il confronto tra i player di mercato e le amministrazioni per raccogliere le esigenze e sviluppare le soluzioni più appropriate, in un contesto in cui le tecnologie e i modelli collaborativi stanno letteralmente esplodendo.

LE ISCRIZIONI SONO CHIUSE PERCHE' E' STATO SUPERATO IL NUMERO MASSIMO DI ISCRIZIONI CONSENTITO DALLA SALA

Cambiare si può!

Roma, 23 Maggio, 2017 | 15:00

REGISTRAZIONE VIDEO DELL'EVENTO

Tre parole per ragionare sui CUG: sostenibilità, cura, etica

Il “Forum dei CUG”, la rete dei Comitati Unici di garanzia cui aderiscono oltre settanta amministrazioni - di cui buona parte centrali e nazionali -, partecipa all’edizione 2017 del Forum PA con un convegno dal titolo : “Cambiare si può! Come prendersi cura e rendere sostenibile la riforma della PA con innovazione, conciliazione ed etica: il ruolo dei Comitati Unici di Garanzia”.

Forum PA 2017 lancia un nuovo tema: innovazione significa (anche) “sostenibilità”. Un’amministrazione pubblica, dunque, che non sia soltanto efficiente, veloce e digitale, ma che usi velocità, tecnologie e strumenti di partecipazione e collaborazione per contribuire a costruire uno sviluppo sociale ed economico sostenibile.

In questo contesto i Comitati unici di garanzia sono un punto di riferimento centrale. Molti dei temi di loro competenza possono essere funzionali ad una amministrazione innovativa, ma anche sostenibile: la tutela dei diritti, il contrasto alle discriminazioni, la valorizzazione delle diversità, l’etica quale elemento ineludibile anche per l’innovazione e l’efficienza, la tutela della salute a partire da quella nell’ambito del lavoro, con la dovuta attenzione alle diversità di genere.

La recente riforma della Pubblica Amministrazione, che ha promosso proprio la flessibilità lavorativa in relazione alle esigenze di conciliazione vita lavoro in un’ottica di responsabilizzazione del personale e con l’intento di perseguire maggiore produttività ed efficienza, offre ai Comitati unici di garanzia l’opportunità di svolgere un importante ruolo proprio nella attuazione della riforma.

E’ di questo che i CUG vogliono discutere nell’ambito del convegno che si terrà nel giorno di apertura del Forum PA: come “prendersi cura della riforma” contribuendo, attraverso il loro ruolo e la loro funzione a far sì non solo che le norme trovino attuazione, ma anche che il cambiamento nelle Amministrazioni Pubbliche possa diventare realtà.

Prendersi cura dei lavoratori, ma anche dell’amministrazione rappresenta un modello che avvantaggia i cittadini e una modalità certa e sicura per poter misurare e migliorare il “buon lavoro”.

Negli anni passati la riforma della PA si è basata quasi esclusivamente sulle tre “e”, efficacia, efficienza, economicità: i Comitati unici di garanzia credono invece nella teoria, da più parti sostenuta, che occorra aggiungere anche l’equità e, “l’etica”, quest’ ultima quale valore fondamentale per distinguere il comportamento buono, giusto, lecito da quello cattivo,

ingiusto, illecito o sconveniente che deve essere riconosciuto, prima di tutto al proprio interno e arginato: solo così non si parlerà più dei furbetti del cartellino, ma di comportamenti riprovevoli messi in atto da alcuni a danno di tutti, rivalutando il valore della “reputazione”.

Chi ha l’onore e l’onere di svolgere un servizio pubblico, una prestazione verso i cittadini e verso la collettività deve ritenere l’etica, in particolare l’etica pubblica, quale valore fondamentale a cui far riferimento e a cui ispirare il proprio comportamento.

I CUG hanno come mission la migliore utilizzazione delle risorse umane garantendo pari opportunità alle lavoratrici ed ai lavoratori, l’assenza di qualunque forma di discriminazione e di violenza morale o psichica; essi hanno come obiettivo il garantire un ambiente di lavoro improntato al benessere organizzativo e l’impegno a rilevare, contrastare ed eliminare ogni forma di violenza morale o psichica al proprio interno.

Questi organismi, nell’attuale momento storico di trasformazione della P.A., possono sicuramente svolgere un importante ruolo per la valorizzazione delle diversità, la promozione di azioni positive per l’introduzione di strumenti di flessibilità lavorativa a supporto della conciliazione vita e lavoro. Sono centrali anche per la loro funzione di mediazione tra datore di lavoro e dipendenti, per prevenire l’insorgere di situazioni che possano causare disagio, scontento e contenziosi per l’attenzione costante al benessere delle lavoratrici e dei lavoratori, a garanzia dell’assenza di discriminazioni, del contrasto ai fenomeni di violenza morale, fisica o psicologica sui singoli, dello sviluppo di una cultura volta a raggiungere anche il delicato equilibrio tra il benessere dell’organizzazione e quello dei lavoratori.

I Comitati Unici di Garanzia hanno un ruolo chiave nel lavoro pubblico in quanto sono portatori di una politica di “attenzione alla persona” che si estende inevitabilmente al proprio benessere, a quello della propria famiglia nonché a quello della propria organizzazione mirando, altresì alla qualità del servizio.

Infine è caro ai CUG il concetto di cura, tutelare il benessere di chi lavora, impedire le possibili discriminazioni, tenere sempre alta l’attenzione verso le pari opportunità, contrastare il fenomeno del mobbing e, in particolare “curare la riforma” ed il progetto del lavoro pubblico futuro attraverso la corretta ed attenta attuazione da parte di tutte le pubbliche amministrazioni dell’art. 14 della legge 124/2015 e della emananda direttiva di attuazione.

Il Forum dei Comitati Unici di Garanzia attraverso la virtuosa esperienza di mettere le Amministrazioni a confronto, creando situazioni di sinergia e rafforzamento delle azioni positive, rappresenta un valore aggiunto al fine di creare un effetto moltiplicatore per un cambiamento vero, sostenibile, etico, responsabile della PA.

Tra i 17 Sustainable Development Goals - strettamente correlati l'uno con l'altro - il focus, in questo evento, sarà sull'obiettivo 16 "Giustizia, pace e istituzioni solide"

I progetti avviati dal PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020 e le opportunità di partecipazione e collaborazione per gli enti locali

Roma, 25 Maggio, 2017 | 14:30

Il Dipartimento della funzione pubblica in collaborazione con ANCI nazionale, presenta i progetti volti a supportare le autonomie locali nel processo di modernizzazione, potenziamento e riforma delle proprie capacità amministrative. In particolar modo i progetti, promossi e attivati dal DFP supporteranno gli enti locali nell’attuazione dei processi di digitalizzazione dei servizi pubblici, nel riordino territoriale delle funzioni e nell’accompagnamento all’attuazione della riforma Madia, con particolare riguardo al FOIA, alla nuova regolamentazione sulla trasparenza dell’azione pubblica, alla riforma delle società partecipate, alla semplificazione degli atti amministrativi ed ai sistemi di gestione e valutazione del personale. Nell’incontro, rivolto prioritariamente ai referenti delle Città Metropolitane, si approfondiranno le finalità, le azioni previste, e le modalità di partecipazione da parte degli enti locali nell’ottica di definire un quadro di intervento unitario e coordinato.

Digital transformation e smart working della PA

Roma, 24 Maggio, 2018 | 09:30

REGISTRAZIONE VIDEO DELL'EVENTO

A quasi un anno dalla Legge 22 maggio 2017, n. 81 - che fornisce una definizione puntuale del Lavoro Agile disciplinandone gli aspetti legati all’adozione all’interno delle organizzazioni - e dalla Direttiva 3/2017 che fornisce delle linee guida per l’attuazione di quanto stabilito della Legge Madia in materia di smart working per la PA, appare interessante fare un punto su cosa è fino ad ora emerso dai progetti e dalle sperimentazioni di questo nuovo approccio al lavoro all’interno delle Pubbliche Amministrazioni.

Il ruolo della tecnologia è centrale quando si parla di Smart Working e lo è ancora di più se parliamo di PA.

Da una parte le tecnologie giocano il ruolo di fattore abilitante dello sviluppo del lavoro agile nella PA: quali soluzioni tecnologiche sono necessarie? quali adeguamenti necessitano le PA per accogliere questo nuovo approccio al lavoro? quali criticità le PA si trovano ad affrontare e quali soluzioni sono ad oggi disponibili? Si tratta di tecnologie di vario tipo, da quelle che consentono di connettere le persone distribuite su diversi luoghi a quelle che agevolano la collaborazione e il lavoro condiviso, da quelle che favoriscono la condivisione e gestione di dati e informazioni a distanza in maniera immediata a sicura a quelle che modificano gli ambienti di lavoro rendendoli flessibili.

Dall’altra parte lo smart working si configura sempre più come una vera e propria leva su cui puntare nei processi di trasformazione digitale delle Amministrazioni Pubbliche: in che misura quindi un progetto di smart working contribuisce al percorso di innovazione di una PA?

Il Forum Nazionale dei CUG 4.0. Condividere la conoscenza è un bene immateriale prezioso.

Roma, 24 Maggio, 2018 | 15:00

La condivisione della conoscenza costituisce una sfida importante anche nella pubblica amministrazione. Obiettivo del progetto del Forum Nazionale dei CUG è quello di costruire un ambiente virtuale attraverso il quale realizzare una collaborazione e uno scambio strutturato di informazioni, di buone prassi e di dati tra i Comitati Unici di Garanzia appartenenti alla rete.

Finalità del progetto è quella di trarre profitto dalla ricchezza delle diversità dei CUG mettendola a disposizione di tutte le amministrazioni; superare modelli di autoreferenzialità delle PA e contribuire alla nascita di una cultura del confronto, della collaborazione e delle sinergie; realizzare pari opportunità di genere, prevenire e contrastare tutte le condotte discriminatorie con riferimento ad ogni fattore di rischio.

Il convegno prevede i contributi dei soggetti istituzionali che potrebbero collaborare alla buona riuscita della iniziativa, quali l’AgID –Agenzia per l’Italia digitale – e l’Agenzia per la Coesione.

Smart working e PA: cosa manca al cambiamento culturale, organizzativo e tecnologico?

Roma, 16 Maggio, 2019 | 11:45

Di smart working si parla ormai molto anche nella PA. Seppure gli ultimi dati dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano dimostrino che nel 2018 non ci sia stato un aumento di amministrazioni che hanno avviato progetti (ancora pari a circa il 9% del totale), è stato sicuramente possibile registrare una crescita in termini di sensibilizzazione e di condivisione di esperienze e pratiche da parte di Pubbliche Amministrazioni e di reti di Pubbliche Amministrazioni, veri casi di eccellenza che hanno lavorato negli ultimi mesi sull’introduzione di modalità di lavoro agile per garantire servizi pubblici più efficaci, più efficienti e più veloci.
Nonostante ciò la strada da percorrere sembra ancora molta, specie alla luce delle recenti disposizioni normative (Decreto Concretezza, Legge di Bilancio 2019, Disegno di legge Miglioramento PA), che sottolineando continuamente gli aspetti legati esclusivamente alla presenza fisica sul posto di lavoro, rischiano di snaturare lo smart working, depotenziando quegli aspetti legati all’orientamento al risultato che ne garantiscono la portata innovativa, rischiando di renderlo un’occasione mancata.
Il convegno intende favorire il confronto su alcuni punti aperti in materia di smart working per capire cosa manchi al vero cambio culturale, organizzativo e tecnologico che lo smart working può introdurre nel sistema del lavoro pubblico, cosa serva per passare dal mero adempimento alla legge all’opportunità di cambiare il modo di percepire il sistema pubblico, la qualità dei servizi pubblici, la figura del dipendente pubblico.

Per ascoltare l'audio integrale dell'evento cliccare QUI

Smart Working: lo spazio come leva del cambiamento

Eventi sul territorio, 8 Aprile, 2019 | 10:00

Spazio della Memoria 
Atelier Sì
Via San Vitale, 69
Bologna, 8 aprile 2019 | 10.00-13.30

 

Un progetto di Smart Working necessita e impone un ripensamento della dimensione spaziale. Un approccio che svincola il lavoro dallo spazio fisico e fisso dell’ufficio, porta ad interrogarsi sulle azioni di implementare e mettere a punto per ripensare lo spazio di lavoro. Spazio di lavoro che non è più e non è più solo lo spazio della postazione/scrivania in ufficio.

Cosa vuol dire per una PA che intende investire in un progetto di Smart Working tenere adeguatamente conto della dimensione spaziale? Di quali e di quanti spazi si parla? Quali leve di progettazione dello Smart Working interagiscono in una riprogettazione dello spazio fisico? Come impatta questo sugli stili di lavoro, sul senso di appartenenza al team e di identità dell’organizzazione?

Il workshop mira a analizzare la dimensione dello spazio fisico nella sua interezza, dalle metodologie di riprogettazione del physical layout e nelle sue connessioni con altre variabili di progettazione, all’interno di una cornice di senso legata allo spazio di lavoro e nel quadro delle considerazioni sulla disponibilità di spazi e strutture delle Pubbliche Amministrazioni.

Il workshop si colloca nell’ambito delle attività del Progetto VeLA, nato grazie all’occasione creata dal bando PON Governance e Capacità istituzionale 2014/2020, con particolare riferimento al primo avviso pubblico PON GOV, per il finanziamento di interventi volti al trasferimento, all’evoluzione e alla diffusione di buone pratiche attraverso Open Community PA 2020. Il progetto promuove la partecipazione di un ente cedente e una serie di enti beneficiari, dalla cui collaborazione possano nascere nuove pratiche sullo smart working, che si sostanziano in un kit di riuso.

È riservato ad un numero limitato di persone ed è rivolto ai Project Manager del Progetto VeLA, ai referenti dei Team coinvolti sul tema Spazi e alle figure interne delle Amministrazioni che si occupano di Risorse Umane, Tecnologie, Gestione del Patrimonio Pubblico, nonché ad un numero selezionato di stakeholder territoriali e nazionali.

La partecipazione è su invito.
Per confermare l'adesione e per informazioni segreteria.vela@fpanet.it

Arrivano i giovani: un nuovo Big Bang per le Pubbliche Amministrazioni?

Roma, 15 Maggio, 2019 | 16:00

E se fossero le persone, invece che le leggi, le protagoniste dello Stato italiano? E se fosse l'entusiasmo delle persone a cambiare le Organizzazioni Pubbliche? Dopo anni di blocco delle assunzioni, migliaia di giovani entreranno negli Uffici Pubblici a partire dai prossimi mesi. Può essere una straordinaria occasione per ritrovare passione, entusiasmo e fiducia, per scoprire e praticare, tutti insieme, in armonia, nuovi metodi nel lavoro pubblico.

Di quali culture saranno portatori i neo assunti? Di quali aspettative? E di quali bisogni? Come li riceveremo? Con un modulo da compilare oppure con un un drink da bere tutti insieme? Come agire sul contesto organizzativo affinché le risorse che stanno per essere introdotte siano valorizzate al meglio? Quali azioni per fare in modo che l'arrivo dei giovani costituisca un'occasione per rilanciare il capitale umano dei lavoratori pubblici di lungo corso?.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze segnala un'opportunità, evidenzia una responsabilità, promuove un focus di approfondimento.

“BE MEF BE SMART” diventa adulto: il nuovo regolamento MEF sul lavoro agile

Roma, 14 Maggio, 2019 | 11:45

Dopo un periodo di sperimentazione di quasi due anni, il MEF pubblica il nuovo Regolamento per l’adozione del Lavoro agIle  per le sue Strutture Centrali e Territoriali. Si descriveranno in sintesi le novità apportate, anche alla luce dell’esperienza precedente e del confronto con altri soggetti pubblici e privati che hanno provato questa nuova forma di organizzazione del lavoro, tra entusiasmi e resistenze. Un cammino che è solamente all’inizio, e che necessita di un solido e motivato accompagnamento per avviare il cambiamento culturale ma che apre scenari nuovi e innovativi di organizzazione e di spazi di lavoro.

 

Per ascoltare l'audio integrale dell'evento cliccare QUI

Donne e sfide per il futuro

San Giovanni a Teduccio - Università Federico II | Napoli, 14 Novembre, 2019 | 14:30

L'andamento dell'occupazione femminile meridionale ha subito un duro contraccolpo durante gli anni della crisi: tra il 2008 e il 2014 le giovani donne del Sud, tra 15 e 34 anni, hanno perso oltre 194 mila posti di lavoro. E la forbice con le regioni europee continua ad allargarsi: Puglia, Calabria, Campania e Sicilia, nelle ultime quattro posizioni della classifica, registrano valori del tasso di occupazione di circa 35 punti inferiori alla media europea e comunque sensibilmente distanti da quelle del Centro-Nord.
L'elaborazioni Svimez su dati Eurostat e Istat al 2018 fotografano una situazione difficile, ma pensare a una nuova imprenditorialità femminile e a modelli di inserimento o reinserimento delle donne nel mercato del lavoro è possibile. Nel 2018 i programmi finanziati dai fondi strutturali come Resto al Sud, Smart&Start Italia, Selfiemployment e Cultura Crea hanno raggiunto 998 imprese femminili - pari al 36% del totale - concedendo agevolazioni per 38 milioni di euro e investimenti per 67 milioni. Il 95% delle imprenditrici finanziate ha meno di 36 anni e il 91% risiede nel Sud d'Italia e in particolare in Campania, Calabria e Sicilia (dati Invitalia).
Ma accanto ad azioni e incentivi per l'occupazione, è opportuno ripensare l'attuale sistema di welfare che, scaricando essenzialmente sulle donne, ripropone vecchi modelli sociali che frenano il potenziale di conoscenza e competenza delle donne nel sistema produttivo.
 

Community dei Responsabili del Personale e Formazione - People have the power

Roma, 9 Luglio, 2020 | 15:05

È in atto una rivoluzione epocale, accelerata dalla trasformazione digitale, che attraversa la società e il lavoro. Anche il volto della Pubblica Amministrazione sta cambiando e l’attuale crisi dovuta all’emergenza sanitaria ha accentuato alcuni tratti che una nuova organizzazione è chiamata ad avere. In questo processo di rinnovamento, il fattore umano è la vera chiave. Il ruolo dei Direttori del Personale assume un ruolo cruciale per la valorizzazione del fattore umano nelle organizzazioni pubbliche attraverso il rafforzamento delle competenze e della motivazione.
Con i Direttori e Responsabili del Personale e della Formazione di alcune Amministrazioni affronteremo l’approccio della persona al centro, condividendo esperienze e iniziative organizzative e attività di formazione che guardano ai dipendenti pubblici da una parte come destinatari del cambiamento e dall’altra come motori del cambiamento.

Spazio MEF. La gestione manageriale delle risorse umane

Roma, 7 Luglio, 2020 | 15:15

Scambio e confronto di visioni con gli altri soggetti della galassia MEF sulle sfide  nella gestione del personale.

Spazio MEF. Orientamenti e lezioni apprese dal MEF nel quadro dell’emergenza Covid -19

Roma, 6 Luglio, 2020 | 15:15

Il perimetro di competenze chiave della dirigenza pubblica nel quadro degli orientamenti di prospettiva in tema di cambiamento organizzativo della PA alla luce dell'esperienza maturata nel periodo dell'emergenza.

Spazio MEF. Il POLA del MEF: i punti di forza di una best practice riconosciuta

Roma, 23 Giugno, 2021 | 13:00

Il primo POLA (Piano organizzativo del lavoro agile) del Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) è stato costruito "dal basso" grazie all’impegno di  tutti i Dipartimenti del Ministero, degli Uffici di diretta collaborazione con l’Autorità Politica, del Comitato Unico di Garanzia e dell’Organismo Indipendente di Valutazione.

Nell’ambito della prima ricerca sulla qualità dei POLA 2021-2023 condotta dal Dipartimento della Funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il MEF è stato riconosciuto come PA benchmark per il lavoro agile, sul podio degli enti con la più alta qualità programmatica complessiva dei Piani di Lavoro Agile  assieme all’ ISTAT e al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Il Seminario mira a fare il punto sullo stato dell’arte del lavoro agile al MEF, partendo dai punti di forza del POLA dell’Amministrazione e delineando le fasi di sviluppo e miglioramento per il periodo post-emergenziale.