Le persone che hanno partecipato

Alessandro Ortis

Alessandro Ortis

Presidente dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas dal dicembre 2003; è inoltre Vice Presidente del Consiglio europeo dei Regolatori per l’Energia e Presidente di MEDREG, l’Associazione dei Regolatori per l’energia elettrica e il gas del Mediterraneo.
Nato a Udine il 12 agosto 1943.
Dopo aver frequentato la Scuola Militare “Nunziatella” di Napoli, si è laureato in ingegneria nucleare al Politecnico di Milano e diplomato alla Scuola di Direzione Aziendale dell’Università “Bocconi”.
Ha ricoperto ruoli dirigenziali in aziende pubbliche e private: Gruppo Zanussi, Gruppo Pirelli, Gruppo ENI, Ispredil – ANCE, Serono, Tecnofarmaci.
E’ stato poi Vice Presidente dell’ENEL; Presidente di EURELECTRIC (l’Associazione delle aziende elettriche europee); Docente di organizzazione e gestione aziendale; Presidente del gruppo di esperti per il settore elettrico dell’AIE (Agenzia Internazionale dell’Energia).
Successivamente è stato Direttore Generale per l’Energia e le Risorse Minerarie al Ministero Attività Produttive; Presidente della CCSE (Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico); Membro del Governing Board dell’AIE, del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, della Commissione tecnico-scientifica del Dipartimento della Protezione Civile e del Comitato scientifico della Sogin.

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Ha partecipato a:

Le Autorità indipendenti e l'economia

Fiera di Roma | Roma, 19 Maggio, 2010 | 10:00

  La riflessione parte dalla convinzione che non esista  un modello, una formula generale delle Autorità indipendenti: esistono varie Autorità, ciascuna con la sua ragion d’essere, la sua evoluzione, i suoi pregi e le sue disfunzioni. Sono nate così, ognuna per risolvere problemi diversi, dalla tutela degli utenti di servizi pubblici, alla garanzia della concorrenza, alla protezione del risparmio. Operano con strutture, funzioni e poteri differenti fra loro. Se c’è bisogno di riformare qualcosa, occorre agire guardando soprattutto ai limiti di ogni singola Autorità. Vi possono essere anche rimedi comuni – forse quelli per migliorare le procedure di nomina degli organi di vertice – ma il compito principale del riformatore consiste nell’intervenire là dove questa o quell’Autorità non ha ben funzionato

La diversità è dunque un dato di fondo delle Autorità indipendenti. Ma essa non significa che non vi sia un denominatore comune: quello dato dal valore stesso dell’indipendenza, che è legato al potenziamento dell’esperienza professionale delle amministrazioni pubbliche, alla riduzione delle scelte discrezionali, alla tutela di diritti fondamentali – come quelli dei consumatori e dei risparmiatori –, alla difesa della democrazia economica, all’attenuazione delle disparità fra soggetti deboli e forti, al miglior perseguimento dell’integrazione sopranazionale. È un valore che va preservato.

tratto con modifiche dalla introduzione del libro “Arbitri di mercati” a cura di A.Pajno e M. D'Alberti – I quaderni di Astrid – Il Mulino editore – Bologna -  febbraio 2010