Le persone che hanno partecipato

Giuseppe De Rita

Giuseppe De Rita

Nato a Roma nel 1932 in una famiglia di origine molisana (il padre, bancario, era nato a Venafro), nel 1954 si è laureato in giurisprudenza e dal 1955 al 1963 è stato funzionario della Svimez (Associazione per lo sviluppo del Mezzogiorno), di cui è stato responsabile della sezione sociologica dal 1958 al 1963.
Nel 1964 è stato tra i fondatori del Censis (Centro studi investimenti sociali), di cui è stato consigliere delegato per dieci anni e poi segretario generale dal 1974 ad oggi. Collaboratore del Corriere della Sera, è stato presidente del Cnel (Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro) dal 1989 al 2000 e della casa editrice Le Monnier dal 1995 fino ad oggi.
Ha scritto numerosi libri tra cui: Il punto sull’Italia (1983); La Chiesa galassia e l’ultimo Concordato (1983); La società abbondante. Come arrivammo agli anni ‘90 (1990); Una città speciale. Rapporto su Venezia (1993); Intervista sulla borghesia in Italia (1996); Il manifesto dello sviluppo locale (1998); Che fine ha fatto la borghesia ? (2004). Nel 2003, infine, ha ottenuto il premio Fregene per Il regno inerme. Svolge inoltre una intensa attività pubblicistica ed è stato presente, in questi ultimi anni, come relatore, ai più importanti convegni e dibattiti che hanno riguardato le condizioni e le linee di sviluppo della società italiana.

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Ha partecipato a:

Convergenze tra comunicazione di impresa e comunicazione pubblica

Fiera di Roma | Roma, 19 Maggio, 2010 | 15:00

Le pubbliche amministrazioni e la loro architettura comunicativa. Una realtà disuguale. Chi svolge funzioni preliminari, chi più avanzate, chi  strategiche per sé e per la società.

Guardando ad esperienze internazionali si tratta di una architettura a più piani:

  • il piano terra per svolgere servizi di comunicazione elementare e anagrafica (chi sono, dove sto, che competenze tratto);
  • il primo piano costituito dal front line (in Italia quello concepito dalle norme degli anni ’90 e dalla legge 150/2000); servizi puntuali, accesso e accompagnamento alla fruizione di atti e norme; in rete e in realtà fisiche;
  • il secondo piano costituito (poco in Italia) dal presidio pubblico ai processi di democrazia partecipativa, ovvero la gestione procedurale del “dibattito pubblico” in cui il cittadino, in forme associative, interagisce con le istituzioni prima delle decisioni, su temi di interesse generale e nei processi de jure condendo;
  • il terzo piano costituito – in un quadro culturale che permea più le imprese che le istituzioni – dalla gestione dinamica del patrimonio simbolico accumulato ed espresso da ogni singola istituzione in rapporto al suo territorio e alle sue competenze (branding).

Un programma per discutere con sguardo trasversale questo schema. L’asse verticale è logico, interattivo, influenza reciprocamente i piani. Non è difficile dire che lo “schema compiuto” è esperienza rara nelle amministrazioni italiane. Ma non assente. Dipende da come sistema economico e soggetti pubblici convergono sulla utilità di indagare le sinergie necessarie per fare comunicazione di pubblica utilità.

Sanità a km zero: la prossimità digitale

Palazzo dei Congressi | Roma, 25 Maggio, 2016 | 13:15

Gli straordinari sviluppi dell’Information Comunication Technology (ICT) stanno rivoluzionando il rapporto tra utenti e sanità, ma la introduzione di nuove tecnologie non produce frutti se non si pone attenzione al contesto umano di applicazione.

Fondazione CENSIS ha realizzato, in collaborazione con Arsenàl.IT, una ricerca sugli effetti sociali della introduzione di servizi digitali in sanità incrociando e rielaborando i risultati di precedenti analisi svolte da CENSIS,Arsenàl.IT, ISTAT, Politecnico di Milano e altri organismi di ricerca. Ne scaturiscono risultati interessanti sui vantaggi in termini di buon uso delle risorse, trasparenza, efficacia delle cure, funzionalità e rispetto dei pazienti e delle loro famiglie, che verranno illustrati attraverso dati statistici qualitativi e quantitativi nel corso dell’incontro.

La sanità veneta viene riconosciuta come buona pratica ed eccellenza nel contesto italiano, proprio in quanto orientata ad una modernizzazione dolce ed attenta ai bisogni dei cittadini e degli operatori sanitari.

Lo studio si conclude con alcune proposte migliorative che saranno presentate durante l’evento.

Conversazione con...Giuseppe De Rita

Roma, 9 Luglio, 2020 | 13:30

In un  momento in cui nel paese e in Europa proliferano i piani, i progetti, le task force per reagire alla crisi, il Censis ribadisce la sua fedeltà alla  convinzione che lo sviluppo non è fatto dai documenti di pianificazione  o da potenti interventi del potere statuale, ma dall’insieme dei soggetti operanti nella società (le grandi imprese, le piccole imprese, le aziende di rete fisica, le aziende di rete digitale, gli enti locali, le autorità regionali, le strutture scolastiche, il sistema sanitario, i mondo del terzo settore, etc. ). Se non ripartono loro, sarà difficile solo pensare ad una ripresa del paese.
Ne parliamo con Giuseppe De Rita anche alla luce del lavoro appena presentato: " I soggetti dell’Italia che c’è e il loro fronteggiamento della crisi."