Le persone che hanno partecipato

Paolo Perrone

Paolo Perrone

Nato a Lecce il 16 dicembre 1967, si forma, sulla scia della tradizione di famiglia, nel campo dell’agricoltura, elemento vocativo dell’operosità salentina. Dopo il liceo classico approda all’Università Commerciale “L. Bocconi” di Milano, dove nel luglio 1991 si laurea con lode in Economia Aziendale (specializzazione in “Amministrazione e Controllo”), discutendo una tesi su “Comparabilità dei valori nel controllo delle sussidiarie delle imprese multinazionali: il caso Alcatel”.

 

Prosegue i suoi studi all’estero: a Stoccolma ottiene il Diploma di “International Business Program” presso la Stockholm School of Economics,  a Parigi frequenta i corsi di specializzazione “Management et Controle de Gestion International” presso l’”Ecole des Hautes Etudes Commerciales”, e ancora a Milano dove segue i corsi di Economia Internazionale, Economia delle imprese transnazionali ed Economia in via di sviluppo, conseguendo nel 1992  il diploma Master CEMS. Questi prolungati soggiorni all’estero gli hanno consentito di perfezionare l’apprendimento dell’inglese e del francese. Sempre nel 1992 ottiene l’abilitazione alla professione di Dottore commercialista. Dopo esperienze didattiche maturate dal 1992 al 1997 in corsi di formazione professionale, ottiene l’idoneità al corso di dottorato di ricerca in Economia Aziendale di Bari e diviene titolare dell’insegnamento di ”Economia delle Pubbliche Amministrazioni” presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Lecce. L’impegno didattico è stato affiancato da un’intensa attività di ricerca concretizzatasi in numerose pubblicazioni incentrate su varie problematiche di carattere gestionale e amministrativo (riguardanti sia le piccole imprese e i gruppi multinazionali, sia gli enti locali e la pubblica amministrazione), nonché nelle relazioni tenute nei convegni organizzati dall’Accademia Italiana di Economia Aziendale, sul governo dell’Ambiente, sui processi di terziarizzazione dell’economia, e negli interventi a seminari sul controllo direzionale della pubblica amministrazione, sulle organizzazioni no-profit.

 

Sua grande passione è la politica. Una passione che viene da lontano: dal nonno Paolo, che negli anni sessanta è stato assessore e prosindaco del comune di Lecce, e da Enzo, suo padre, già consigliere comunale, consigliere provinciale e deputato della Repubblica. Nel 1998 viene eletto consigliere con 542 voti al Comune di Lecce ed ottiene la carica assessorile con delega al Bilancio, ai Rapporti con l’Università, al Decentramento e alle Pari opportunità. Ottiene ben 1505 preferenze nelle successive Elezioni comunali e diventa il più suffragato fra tutti i candidati del centrodestra nelle ultime consultazioni per il rinnovo del Consiglio provinciale. Nel maggio del 2007 è eletto Sindaco di Lecce al primo turno con il 56,21% delle preferenze. Nel 2012 è riconfermato sindaco al primo turno con il 64,3% dei voti.

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Ha partecipato a:

Processi di attuazione della L.56/14 sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni

Palazzo dei Congressi | Roma, 28 Maggio, 2014 | 15:30

La c.d. "legge Delrio" è una riforma ambiziosa e complessa che non può essere ridotta a soli fini di risparmio di qualche poltrona politica. Una riforma non è buona in sé, ma è buona solo se porta buoni frutti. I frutti che dobbiamo perseguire sono sviluppo, benessere, lavoro, coesione sociale. La maggiore efficienza (risparmi) non è un obiettivo in sé, ma una precondizione per creare nuove opportunità. In  questo senso la riforma della governance locale trova il suo senso solo se promuove un’innovazione tesa all’incremento del benessere equo e sostenibile dei territori.

Una riforma complessa e potenzialmente conflittuale come quella prospettata deve essere però sostenuta, accompagnata, monitorata nei suoi output e nei sui outcome.