Le persone che hanno partecipato

Domenico Laforenza

Domenico Laforenza

Domenico Laforenza è direttore dell’Istituto di Informatica e Telematica (www.iit.cnr.it) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Pisa dal 1 luglio 2008, responsabile del Registro italiano per i nomi a dominio di Internet (www.nic.it), l’anagrafe dei domini Internet sotto .it, e membro del Board of Directors del Registro europeo EURid (www.eurid.eu), che gestisce i nomi a dominio di Internet per l’Europa.

Dall’aprile 2015 è membro del Horizon 2020 “Future and Emerging Technologies” Advisory Group:

(http://ec.europa.eu/transparency/regexpert/index.cfm?do=groupDetail.groupDetail&groupID=2963)

Da gennaio 2014 è presidente dello “European Research Consortium for Informatics and Mathematics (ERCIM)” www.ercim.eu

Dal gennaio 2013 è presidente dell’Area della Ricerca CNR di Pisa (www.area.pi.cnr.it).

Da aprile a dicembre 2012 è stato coordinatore del Comitato Ordinatore del Dipartimento “Ingegneria, ICT e Tecnologie per l’Energia e i Trasporti” del CNR.

Inizia a lavorare al CNUCE (Centro Nazionale Universitario di Calcolo Elettronico) nel 1972 dove ricopre funzioni di operatore, programmatore e performance evaluator sino al 1981. Nel 1977 si laurea in Scienze dell'Informazione all'Università di Pisa. Dal 1981 è stato ricercatore nel settore della Scienza e delle Tecnologie dell’Informazione e i suoi principali campi di interesse sono: calcolo ad elevate prestazioni, applicazioni informatiche di elevata complessità e programmazione di sistemi paralleli. Attualmente si occupa anche di tematiche relative alla Internet Governance e alle Smart Cities.

Per ulteriori e più dettagliate informazioni:

http://hpc.isti.cnr.it/~lafo/domenico/Main_Page.html

http://it.wikipedia.org/wiki/Domenico_Laforenza

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Ha partecipato a:

Comunicare 2.0: dalla carta al bit

Fiera di Roma | Roma, 17 Maggio, 2010 | 11:00

Il web 2.0 ha cambiato internet e lo schema della comunicazione in rete. La rete è sempre più un ambiente interattivo, dove tutti coloro che lo vogliono possono partecipare ai processi di comunicazione. Queste modalità di comunicazione si affermeranno sempre di più con il crescere della generazione dei “nativi digitali”, tutti i ragazzi nati dal 1990 in poi, cresciuti con le tecnologie digitali come i computer, Internet, telefoni cellulari e MP3. In questo nuovo scenario le amministrazioni pubbliche possono pensarsi in modalità 2.0?

Molte amministrazioni stanno facendo propri questi strumenti e si trovano a riflettere sui mutamenti radicali che implica questa scelta: come sono cambiati i comportamenti del pubblico in relazione allo sviluppo e all'uso di queste tecnologie? Come e quale tecnologia scegliere per dialogare con i propri pubblici? Cosa comporta la condivisione dei contenuti da un punto di vista legale e amministrativo? Quali le logiche da utilizzare per la comunicazione istituzionale che presuppone - per essere credibile - una distinzione dei ruoli tra i soggetti coinvolti? Il seminario si propone di affrontare questi e altri interrogativi in modo da delineare uno scenario di riferimento, esaminando anche casi concreti.

L'uso di internet (social network, chat, you tube, ecc.) sta cambiando alcuni comportamenti, alcuni approcci ed anche alcune abitudini quotidiane: ma come? ci condiziona o ci offre delle opportunità? E' veicolo di informazione o ci bombarda di notizie? Affronteremo gli aspetti sociologici, che evidenziano il cambiamento di comportamento e di approccio nei confronti della comunicazione e della informazione, offriremo alcuni spunti per imparare ad usare i nuovi media come nuovo strumento attraverso cui veicolare l'informazione pubblica. Non trascureremo certo gli aspetti legali e giuridici di cui una PA deve necessariamente essere consapevole per usare gli strumenti di comunicazione 2.0 ed infine un esempio di comunicazione intergrata promossa dal Registro .it, l'anagrafe italiana dei nomi a dominio, sarà la base di una discussione per guidare il pubblico a trovare una soluzione adatta per le proprie esigenze.

Le Smart City nell'Agenda Digitale

Bologna, 17 Ottobre, 2013 | 10:00

La recente decisione del Governo di rafforzare la governance dell'Agenda digitale italiana con la nomina di un Commissario di governo dimostra che si vuole dare la massima priorità al tema, destinando anche parte delle nuove potenzialità di investimento recentemente accordate all'Italia in sede europea a partire dal 2014.

Il rapporto doing business 2012 della Banca Mondiale osserva che in Italia si registra un minore contributo di lungo termine del capitale ICT alla crescita, con un investimento di solo il 2 per cento del proprio PIL (ovvero il 10% degli investimenti totali) contro il 3,5% degli USA (che rappresenta il 25% degli investimenti totali).â¨Questo è dunque il settore strategico per la crescita, poiché la rivoluzione digitale si riverbera su tutti i settori dell'economia e anche sul grado di civiltà complessiva di un Paese. I campi riguardano i pilastri dall'Agenda digitale europea i cui obiettivi al 2020 devono essere raggiunti dagli Stati membri con il contributo attivo delle città smart: mercato digitale unico; Internet veloce e superveloce; interoperabilità e standard; fiducia e sicurezza informatica; ricerca e innovazione; alfabetizzazione informatica; ICT per la società.

Internet Governance

Palazzo dei Congressi | Roma, 27 Maggio, 2015 | 14:30

Internet riveste sempre più un ruolo essenziale nella vita dei cittadini. La "Governance” della Rete ha impatto su molteplici temi che coinvolgono i diritti dell’uomo: la libertà di espressione, il diritto all’oblio, la protezione della proprietà intellettuale, la protezione della privacy, la neutralità della rete, ecc..

L’annuncio del Governo americano di trasferire, entro settembre 2015, la gestione delle funzioni IANA  ad una comunità multi-stakeholder ha attivato un ampio dibattito in ambito internazionale. ICANN ha il compito di concordare il modello di transizione delle funzioni IANA elaborato insieme alla comunità internazionale composta da referenti governativi e rappresentanti della società civile.

Il convegno organizzato da AgID, grazie al contribuito dei relatori presenti, si propone di affrontare tali temi.