Le persone che hanno partecipato

Stefano De Francisci

Stefano De Francisci

Stefano De Francisci lavora in Istat dal 1994. Opera in ambito informatico e attualmente dirige il servizio “Regolazione e sviluppo delle tecnologie ICT”. È stato docente a contratto dal 2004 al 2009 presso l’Università di Roma “Sapienza”, dove si è laureato in Scienze Statistiche (1979) e specializzato in Ricerca Operativa e strategie decisionali (1992). Ha tenuto numerose docenze in Master di primo e secondo livello (dal 2003 a oggi). Si occupa anche dell’utilizzo in ambito statistico delle nuove tecnologie informatiche, quali Big Data e Open Data, e del trattamento grafico dell’informazione statistica.

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Ha partecipato a:

Data Lab: Data Journalism - Tools

Bologna, 17 Ottobre, 2013 | 14:30

Data Journalism è il filo conduttore del secondo dei tre giorni di laboratorio e formazione che Istat organizza all’interno di Smart City Exhibition. Un vero e proprio Data Lab che, con il contributo di esperti, tecnici e visionari, rappresenta una opportunità importante per imparare attraverso keynote e workshop; applicare quanto imparato attraverso esercitazioni e laboratori; condividere attraverso momenti di confronto e networking. In particolare, gli incontri della mattina saranno orientati a promuovere la cultura del dato e del suo riuso, stimolando tra i partecipanti il dibattito sugli open data e sulle prospettive che questi aprono per cittadini, istituzioni e imprese. (Consulta il programma della sessione mattutina, dedicata agli Scenari)

Il data journalism richiede la conoscenza di diversi strumenti attraverso cui capire e trasformare i dati in informazione. La sessione pomeridiana sarà incentrata sulla presentazione di una serie di tools, di cui fare un uso immediato nella sessione di laboratorio, a partire dai primi dati del 9° Censimento Industria e Servizi  e Censimento delle istituzioni non profit, già disponibili in più formati nel data warehouse on line.

Per partecipare ai laboratori del pomeriggio è consigliabile portare il proprio PC.
E' disponibile per tutti la connessione Wi Fi.

 

La rivoluzione dei dati e i sistemi informativi intelligenti . Big data e Linked Open per le decisioni nelle comunità Smart

Fiera di Bologna | Bologna, 24 Ottobre, 2014 | 15:00

Le nuove sorgenti generate dalla interazione con la tecnologia rappresentano una rivoluzione dei dati che può avere effetti importanti ai fini dei sistemi informativi intelligenti per le decisioni nelle comunità Smart. Big data e Linked Open data rappresentano novità importanti per produrre informazione utile alle decisioni. Quali sono gli strumenti che possono consentire di realizzare questo obiettivo? Innanzitutto piattaforme federate che consentano l'accesso ai dati attraverso strumenti di data analytics generalizzati e facili da usare. In secondo luogo la produzione di dati aperti e collegabili tramite ontologie che consentano l'integrazione tra dati in modalità machine to machine. Infine un set di competenze orientate all'uso integrato delle informazioni e degli strumenti di analisi per costruire sistemi orientati alle decisioni attraverso partnership tra produttori e analisti dei dati. Le prime esperienze incoraggianti iniziano a concretizzarsi in Italia e nel mondo e sono fondate sulla collaborazione, la sperimentazione e l'innovazione sociale. Da queste esperienze bisogna partire per trarre indicazioni utili a creare una sistema di dati orientati alle decisioni.

Il linguaggio visuale per comunicare la statistica

Palazzo dei Congressi | Roma, 27 Maggio, 2015 | 11:45

Big Data

Palazzo dei Congressi | Roma, 28 Maggio, 2015 | 14:00

La sessione prevede un intervento generale, sullo stato attuale e sulle prospettive di utilizzo dei Big Data in Istat, e due interventi specifici relativi a due tipologie di fonti Big, Internet as a Data Source e Social media.
Il primo intervento descrive la roadmap per l’utlizzo dei Big Data in Istat, con le azioni che l’Istat intraprenderà sul breve (dicembre 2016) e medio termine (dicembre 2020).
Il secondo intervento si focalizza sulle sfide metodologiche e tecnologiche relative all’uso di Internet as a Data Source. In particolare: uso di Web scrapers per l’accesso ai dati Web, memorizzazione e accesso a dati poco strutturati, tecniche di text processing e tecniche di classificazione supervisionata.
Infine, il terzo intervento illustra come le tradizionali statistiche mensili sul clima di fiducia dei consumatori, che datano dal 1985, potrebbero nei prossimi anni giovarsi delle tecniche di sentiment analysis applicate ai social media. Dall’Accademia dove sono nate, queste tecniche potrebbero presto entrare nella produzione corrente della Statistica ufficiale con il duplice fine di rendere più tempestivi gli indicatori prodotti e di raggiungere fasce di opinione pubblica sempre meno raggiungibili con le tradizionali tecniche d’indagine.

Data driven decision: usare i dati per governare i fenomeni (Tavolo di lavoro Executive)

Roma, 25 Maggio, 2017 | 09:30

Il buon governo deve avere la capacità di prendere decisioni sulla base dell’esatta conoscenza di quello che avviene nel territorio stesso. È ciò che viene chiamato data driven decision o anche Data driven economy ed è la conseguenza virtuosa di un processo in grado di trasformare i dati grezzi in informazioni, queste in conoscenza su cui prendere, infine, decisioni.

Ma la PA è pronta a trasformare l’enorme mole di informazioni a sua disposizione in buon governo? Le potenzialità sono enormi: si va dall’analisi dei bisogni, per offrire servizi migliori ai cittadini, ad una maggiore razionalizzazione della spesa pubblica. Alle fonti istituzionali si sono aggiunte anche le informazioni che provengono dai diversi device che popolano le città (l’Internet delle cose), dalle segnalazioni dei cittadini o dal funzionamento stesso della macchina amministrativa (ad esempio dai processi di fatturazione elettronica).

Per ascoltare la registrazione completa  dell'evento cliccare QUI

Big Data e Linked Open Data per la statistica ufficiale: verso nuove forme di conoscenza generata dai dati

Roma, 25 Maggio, 2017 | 10:00

Interessata da diversi anni alle nuove fonti informative e all’individuazione di nuove forme di diffusione dei dati, la statistica ufficiale deve ora da una parte indirizzare il loro utilizzo – finora prevalentemente sperimentale - verso una maggiore aderenza alla produzione corrente e dall’altra considerare Big Data e Open Data non solo come canali tramite i quali veicolare in ingresso e uscita l’informazione statistica ma come portatori di nuovi modelli di conoscenza, che permettano di passare dai dati grezzi disponibili in varie forme nel mondo reale a nuovi efficaci modelli di analisi e interpretazione della complessità del mondo.
Sul fronte Big Data, la specificità delle nuove fonti permette di indagare e descrivere nuovi fenomeni, non conoscibili con modalità tradizionali. Dati generati dagli utenti, Internet delle cose, sentiment analysis, strumenti avanzati di analytics e approcci di data driven decision rappresentano imprescindibili supporti alla conoscenza che – con evidenze quantitative e misurabili – consentono di indagare su come avvengono i complessi fenomeni del reale, i loro legami reciproci, facendo emergere aspetti non considerati e assegnando quindi un intrinseco nuovo valore d’uso ai dati.
Sul fronte dei dati aperti, non bastano più solo formati leggibili e resi pubblici, ma occorre costruire strati di descrizione e legami di natura semantica che ne permetta libero riuso, integrazione e interconnessione dei dati, mettendoli in tal modo a disposizione di varie classi di utilizzatori tramite il Web dei dati

Data driven decision: usare i dati per governare i fenomeni

Roma, 25 Maggio, 2017 | 11:45

Il buon governo deve avere la capacità di prendere decisioni sulla base dell’esatta conoscenza di quello che avviene nel territorio stesso. È ciò che viene chiamato data driven decision o anche Data driven economy ed è la conseguenza virtuosa di un processo in grado di trasformare i dati grezzi in informazioni, queste in conoscenza su cui prendere, infine, decisioni.

Ma la PA è pronta a trasformare l’enorme mole di informazioni a sua disposizione in buon governo? Le potenzialità sono enormi: si va dall’analisi dei bisogni, per offrire servizi migliori ai cittadini, ad una maggiore razionalizzazione della spesa pubblica. Alle fonti istituzionali si sono aggiunte anche le informazioni che provengono dai diversi device che popolano le città (l’Internet delle cose), dalle segnalazioni dei cittadini o dal funzionamento stesso della macchina amministrativa (ad esempio dai processi di fatturazione elettronica).

Tra i 17 Sustainable Development Goals - strettamente correlati l'uno con l'altro - il focus, in questo evento, sarà sull'obiettivo 9 "Innovazione e infrastrutture".

Internet of Things: sperimentazioni di città intelligenti

Milano, 25 Ottobre, 2017 | 09:30

REGISTRAZIONE VIDEO DELL'EVENTO

Il progresso tecnologico ci proietta nella deresponsabilizzazione umana nei confronti di una sempre più crescente presenza di macchine, che interagiscono tra loro per la risoluzione di problemi più o meno complessi. La grande e recentissima novità sta nell’utilizzo, da parte di alcuni territori intelligenti, di questo approccio alla salvaguardia e alla cura dei beni comuni urbani. L’ecosistema urbano si è popolato di una rete digitale capace di connettere i bisogni dei cittadini – mobilità sostenibile, sicurezza sul lavoro, smaltimento rifiuti - e di rispondere a questi garantendo una copertura territoriale che mira a diventare simbolo di evoluzione nazionale in previsione degli obblighi del Piano Triennale dell’Informatica nella PA 2017-2019 che fissa – tra gli altri - il principio che i risparmi generati siano utilizzati dalle amministrazioni prioritariamente per investimenti in materia di innovazione tecnologica.