Le persone che hanno partecipato

Teresa Petrangolini

Teresa Petrangolini

Teresa Petrangolini, all’anagrafe Maria Teresa Petrangolini (Roma, 3 marzo 1951), è una attivista italiana dei diritti dei cittadini. E' stata consigliere regionale del Lazio e tra i fondatori della onlus italiana Cittadinanzattiva, nata nel 1978 con il nome di Movimento federativo democratico, di cui è stata il Segretario generale fino al giugno 2012. E’ stata il Direttore di Active Citizenship Network, rete europea ed internazionale di Cittadinanzattiva. E’ membro di vari organismi europei di promozione del “citizen involvement”. Il suo principale campo di attività riguarda la crescita dell’attivismo civico e lo sviluppo dei sistemi di partecipazione dei cittadini nei servizi pubblici, in Italia e all’Estero.

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Ha partecipato a:

Azione collettiva e standard di servizio

Fiera di Roma | Roma, 18 Maggio, 2010 | 15:00

  La disciplina dell’azione collettiva nei confronti della Pubblica amministrazione (d. lgs 198/2009) rappresenta il coronamento di uno sforzo riformatore che va sotto il nome di Riforma Brunetta.

Il motivo ispiratore di questa disciplina è quello di consentire ai cittadini di stimolare l’azione della PA sollecitandone l’efficienza e la coerenza con gli standards economico-qualitativi che essa stesa si è data, in coerenza con il ciclo della performance che, ai sensi del d lgs 150, dovrà guidarne il programma di azione e gli standards di qualità cui sono vincolate le PP AA. e i concessionari dei servizi pubblici.

Per questo l’azione collettiva non è stata concepita come un ulteriore strumento giudiziario per soddisfare (solo) un interesse particolare. Ciò per cui esistono già gli istituti del processo amministrativo (ivi compresa l’azione di risarcimento). Nell’azione collettiva l’idea è quella di affidare ai cittadini che l’attivano un ruolo sollecitatorio e ausiliario rispetto ad un’azione efficiente della PA, nell’interesse generale. La normativa prevede, infatti, che l’interesse individuale sia collegato ad un interesse a carattere esponenziale, “giuridicamente rilevante e omogeneo per una pluralita' di  utenti  e  consumatori” (per parafrasare l’art. 1 del d. lgs 198/2010).

Il modello è più quello di un’azione popolare nell’interesse della collettività, che quello dell’azione giudiziaria per la soddisfazione di un interesse particolare.

L’effetto vuole essere, dunque, prima di tutto di responsività più che di responsabilità giuridica dell’amministrazione. E’ questo il motivo per il quale la fase pre-contenziosa promossa con la diffida di cui all’art. 3 del d. lgs. 198/2009 ha una rilevanza strategica e mira a scongiurare l’esito giudiziario.

Solo in caso di manifesta inadeguatezza del rispetto degli standard, comprovata dall’incapacità dell’amministrazione di reagire alle sollecitazioni, anche a seguito della diffida, si apre la strada al ricorso, che, come è previsto è innanzitutto finalizzato, sempre in prospettiva sollecitatoria e ausiliaria, ad una pronunzia che ordini  “alla pubblica amministrazione o al concessionario di  porvi rimedio  entro  un  congruo  termine”  (art. 4 d. lgs 198/2009).

L’Italia, come tutte le grandi democrazie ha avviato da ormai un ventennio uno sforzo di trasformazione dell’azione dei pubblici poteri, orientato a realizzare un’amministrazione di servizio in collaborazione con i cittadini utenti.

La pubblica amministrazione, per funzionare, ha bisogno di essere trasparente e consentire così ai cittadini i svolgere quel ruolo di sollecitazione costruttiva e di ausilio informativo, che spinga gli operatori a migliorare le proprie prestazioni, vedendo contemporaneamente e pubblicamente riconosciuta anche la propria capacità e il proprio merito.

L’azione collettiva - che costituisce un istituto unico nel panorama comparato - rappresenta una sfida per realizzare questi obiettivi.

Il panel intende offrire un’occasione di dibattito e approfondimento per individuare le potenzialità e le criticità di tale innovativa riforma amministrativa.

Giornata della Cittadinanza Attiva

Palazzo dei Congressi EUR | Roma, 30 Maggio, 2013 | 09:30

Nel contesto della sfida della trasparenza raccolta da FORUM PA 2013, la Giornata della Cittadinanza Attiva 2013 mette al centro dei lavori la relazione della PA con i suoi cittadini, a partire dalle esperienze e seguendo il punto di vista dei cittadini attivi. Il 29 sera siamo a The HUB Roma, il 30 mattina a FORUM PA 2013. Con il contributo di: ActionAid Italia, Aequinet Hub, ASVI – Management for Social Change, Biennale Spazio Pubblico, CittadinanzAttiva, Fondazione Mondo Digitale, I-SIN Rete Italiana Innovatori SocialiLabsus - Laboratorio per la sussidiarietà, Legambiente, OpenPolis, Project Ahead. E con la partecipazione di  EYCA – Alleanza Italiana per l’Anno Europeo dei Cittadini 2013. (per saperne di più e segnalare una esperienza di cittadinanza attiva). L'incontro offrirà un confronto diretto tra le organizzazioni della cittadinanza attiva e i rappresentanti politici ai diversi livelli istituzionali, a cui saranno "consegnate" in viva voce le raccomandazioni emerse dal lavoro di gruppo su "come far funzionare meglio la relazione PA - cittadini attivi".

L’innovazione per la sostenibilità del sistema sanitario e il benessere dei cittadini

Palazzo dei Congressi EUR | Roma, 29 Maggio, 2013 | 14:00

La crisi economica e la conseguente esigenza di contenimento della spesa pubblica determina, in tutti i paesi della Comunità Europea, una sempre maggiore attenzione al rapporto tra costi e benefici derivanti da un investimento pubblico, invocando dalla politica una sempre maggiore responsabilità nell’uso del denaro dei cittadini.

Nella sanità questo fenomeno è ancora più accentuato perché i sistemi sanitari rappresentano una delle voci più importanti del bilancio pubblico.

L'innovazione tecnologica pensiamo che rappresenti una delle poche risposte possibili per superare il contrasto tra le esigenze di contenimento di costi e le crescenti richieste di servizi sanitari, universalmente accessibili e di qualità, senza dover mettere in discussione lo stesso modello di welfare applicato.

Questa Conferenza internazionale, dando voce a tutti gli attori sul tema e-health mira a dimostrare come attraverso le politiche europee e nazionali (Agenda Digitale) che promuovono l'introduzione del digitale in Sanità e gli investimenti in innovazione saremo in grado di avere un miglioramento della qualità dei servizi, un diffuso benessere e una riduzione dei costi globali. Questa dimostrazione sarà rafforzata con la presentazione di dati comparativi raccolti da HIMSS sull’applicazione dell’innovazione tecnologica in Sanità in Italia, in Europa, nel resto del mondo.

UE members are now dealing with a significant crisis that takes into question the welfare model applied in these countries.

Crisis draws more and more attention to the relationship between costs and benefits when deciding on an investment and politicians have to be responsible for utilizing public resources.

As in Europe, the e-Healthcare sector represents one of the most important items of the public balance sheet, there are always increasing requests to reduce the corresponding costs.

It seems that technical innovation can at the same time reach two opposite different goals :costs reduction and improvement of services rendered.

The e-Health International Conference seeks to show that European and National policies will promote the introduction of IT services in the healthcare sector and that investments in innovation can produce an improvement of quality in services as well as a reduction of global costs.

Coinvolgere i cittadini e co-creare soluzioni. Modelli e pratiche a confronto

Palazzo dei Congressi | Roma, 27 Maggio, 2014 | 09:30

Co-creazione e coinvolgimento sono le chiavi dei nuovi processi di produzione di valore pubblico. Il paradigma è del tutto nuovo, promettente e dilagante, emergendo dalla contaminazione tra modelli contigui che vanno dall'innovazione sociale all’economia collaborativa, dal government as a platform alla sussidiarietà orizzontale. Ma quale è il ruolo dei soggetti coinvolti? E quali sono le loro relazioni? E soprattutto, cosa fare per  attivare l’engagement civico e liberare il potenziale della co-creazione? In una sessione di lavoro che ospita keynote di esperti e sperimentatori, presentazioni di soluzioni già applicate e proposte, sessioni di dibattito e confronto, identifichiamo le sfide concrete su cui lavorare nei prossimi mesi. Lo facciamo con il contributo della PA, dell’impresa sociale e dei cittadini attivi e con il supporto di esperti di facilitazione. 

Visual Storytelling a cura di Marco Serra - OpenHub

La sfida dell’Open Government: strumenti, progetti, risultati

Palazzo dei Congressi | Roma, 28 Maggio, 2014 | 09:30

Open government significa trasparenza dell’amministrazione, collaborazione interistituzionale e partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. Senza tralasciare l’importanza dei primi due pilastri, vogliamo provare a soffermarci sulla partecipazione civica e sui molteplici valori di cui essa è portatrice.  Se è vero infatti che la trasparenza costruisce fiducia, va sottolineato come la partecipazione spesso possa fare da collante fra la trasparenza stessa e le diverse forme di accountability.
La sfida diviene quella di incorporare  (embedding, se vogliamo prendere a prestito un termine anglosassone ormai noto) la partecipazione civica nelle azioni di governo. Si tratta non solo di aprirsi ai cittadini, ma di coinvolgerli attivamente nelle decisioni e soprattutto di rispondere alle loro sollecitazioni. 
Dobbiamo quindi senso porci alcuni interrogativi, come ad esempio: che cosa crea la partecipazione attiva? Come la si sostiene nel tempo? Come si esercita e quali differenze esistono fra la partecipazione individuale e quella sociale? Esistono dei collegamenti o dei rapporti di causalità fra le diverse forme di partecipazione? Quali cambiamenti culturali ed organizzativi sono richiesti alle amministrazioni per mettere i cittadini al centro delle loro azioni?
Proviamo a parlarne con autorevoli esponenti delle istituzioni e con portatori di esperienze di effettiva partecipazione civica in ambito nazionale ed internazionale.
 

 

 

The Clinical Revolution

Eventi sul territorio, 7 Ottobre, 2019 | 10:30

TEATRO DEL MAGGIO MUSICALE
Piazza Vittorio Gui, 1 – Firenze

 

Negli ultimi 50 anni la medicina ha avuto una eccezionale evoluzione scientifica e tecnologica mettendo a disposizione dei medici e di tutti gli operatori sanitari nuovi strumenti e metodologie diagnostiche, nuovi farmaci di grande efficacia, innovative tecniche chirurgiche. Queste innovazioni della clinica, inserite su scelte politiche lungimiranti che hanno dato origine alla costruzione del SSN, hanno garantito una conseguente trasformazione dei processi sanitari garantendo ai pazienti cure migliori e conseguenti inimmaginabili aumenti della qualità e dell’aspettativa di vita.

L’informatica e la telematica hanno accompagnato tale  trasformazione senza però essere driver primario dell’evoluzione; in realtà, tali tecnologie non hanno scatenato una evoluzione,  come oggi viene definita, ‘disruptive’ dei processi di cura. Ciò che negli altri settori viene definita la trasformazione digitale, ha solo parzialmente scaricato tutto il potenziale nel vasto mondo dei processi clinici. Siamo finalmente giunti ad un punto di svolta negli strumenti per attuare una rivoluzione in ambito clinico che senza essere dirompente ci accompagni verso una medicina collaborativa, personalizzata e sicura, grazie alla reale condivisione dei dati clinici e diagnostici e la loro accessibilità, fondata sulla rinforzata collaborazione fra clinici, operatori sanitari e pazienti. Una rivoluzione dolce che incrementi l’accuratezza della diagnosi e la qualità delle cure migliorando la sostenibilità del SSN in un contesto di sempre minore disponibilità di risorse economiche e professionali e di maggiore complessità clinica. 
 
Perché Firenze
In Italia si origina e si sviluppa l’Umanesimo da cui scaturirà il Rinascimento, un’età di cambiamento in cui matura un nuovo modo di concepire il mondo e se stessi. Firenze è la città del Rinascimento, Firenze è la città in cui, al termine delle celebrazioni dei 40 anni della 833, in un grande appuntamento nazionale rivolto ai vertici strategici della sanità pubblica e privata, si illustra il nuovo modo di concepire una sanità sicura e sostenibile. Una sanità che non può fare a meno della trasformazione digitale per innovare processi e organizzazione in funzione di un’indispensabile condivisione dei dati clinici e diagnostici e collaborazione tra clinici e tra clinici e pazienti. Solo così sarà possibile continuare a erogare ai cittadini le stesse prestazioni che negli anni scorsi hanno qualificato il nostro SSN tra i migliori del mondo.