Le persone che hanno partecipato

Luca Bolognini

Luca Bolognini

Presidente dell’Istituto Italiano per la Privacy e la Valorizzazione dei Dati (IIP) dal 2008. Avvocato del foro di Roma, è founding partner dello studio ICT Legal Consulting con sedi a Milano, Roma, Bologna e Amsterdam. Ha insegnato, dal 2010 a oggi, diritto della privacy alla Scuola di Specializzazione per le professioni legali dell’Università di Teramo e, dal 2015, business law nel Master in Big Data Management della LUISS Business School; in questi anni è stato, inoltre, docente in corsi di alta formazione in materia di diritto dei dati (Master Privacy Officer per la Certificazione TÜV, AFGE, Paradigma, Optime, Scuola Superiore della PA e altri). Ricopre il ruolo di ethics & privacy advisor per diversi progetti di ricerca europei “Horizon 2020” ed è Organismo di Vigilanza per primarie società del settore ICT. È componente del Comitato dei Saggi di ANORC. Ha presentato studi in conferenze italiane ed estere (fra le quali, in più occasioni, ITU Telecom World) e pubblicato numerosi articoli su quotidiani e riviste nazionali e internazionali (tra cui The Wall Street Journal, European Voice, Computer Law & Security Review, Diritto Economia e Tecnologie della Privacy, Il Sole 24 Ore), in materia di protezione dei dati, diritto delle nuove tecnologie e Internet delle Cose, Big Data, cloud computing, sanità e finanza elettroniche, contratti automatizzati, e-commerce, sicurezza pubblica digitale, controlli a distanza sul lavoro, telecomunicazioni. È stato coautore e curatore con D. Fulco e P. Paganini dei volumi “Deontologia Privacy per avvocati e investigatori privati” (Giuffrè, 2009) e “Next Privacy” (RCS Etas, 2010) e coautore nelle raccolte “Privacy Officer” (Ipsoa, 2013) e “Privacy Technologies and Policies” (Springer, 2016). Ha pubblicato con il Corriere della Sera, nel 2014, il pamphlet socio-giuridico “Generazione Selfie”. E’ autore con Enrico Pelino e Camilla Bistolfi del volume “Il Regolamento Privacy Europeo” edito da Giuffrè nell’ottobre 2016.
 
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Ha partecipato a:

Le città come attrattori di talenti: nuovi modelli di sviluppo urbano

Fiera di Roma | Roma, 17 Maggio, 2010 | 15:00

I talenti intesi in senso ampio, come persone che lavorano con le loro idee e le loro competenze, sono un motore fondamentale in un'economia sempre più smaterializzata. Dove c'è una maggiore concentrazione di persone con un elevato livello di istruzione e di competenza, c'è anche un maggior livello di produttività e di innovatività del tessuto sia economico che sociale.

Una città riesce ad essere attrattiva per queste persone quando offre veramente opportunità di fare, di esprimersi, di realizzare idee e potenzialità. Come lo si fa? Innanzitutto creando le infrastrutture di cui i talenti hanno bisogno per produrre idee; si tratta non solo di infrastrutture materiali e tecnologiche (la banda larga, l’accesso ad internet, l'accesso a strutture di ricerca), ma anche di un ambiente stimolante, che aiuti a esprimersi e faccia percepire come ben accetti contributi innovativi, idee e stili di vita che a volte possono risultare anticonvenzionali.

La capacità di costruire e governare la città dei talenti è inoltre un tema particolarmente sentito dagli amministratori locali più innovativi che, anche grazie alle loro esperienze di vita e di studio, si trovano a rappresentare contemporaneamente sia le istanze del proprio territorio che gli interessi dei lavoratori della conoscenza.

L'incontro mette quindi insieme esperti e protagonisti delle grandi aree metropolitane del Paese, introdotti da un Keynote di Irene Tinagli, e dà spazio alle testimonianze dei giovani amministratori di Anci Giovane che presenteranno una specifica ricerca in proposito.
 

Irene Tinagli - ricercatrice presso l’Università Carlos III di Madrid dove insegna Economia delle Imprese, esperta di innovazione, creatività e sviluppo economico, nominata Young Global Leader dal World Economic Forum nel marzo 2010 - ci aiuta a riflettere sulla situazione italiana e sulle strategie da adottare per investire, finalmente, sulle competenze e sulla creatività degli individui.

Ascolta l'intervista a Irene Tinagli, commentala e proponi spunti di riflessione - CLICCA QUI

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Cloud computing per la sanità digitale: dalle applicazioni alle regole

Fiera di Roma | Roma, 16 Maggio, 2012 | 14:45

Il cloud computing è una risorsa strategica per la sanità italiana, sia per la sua evoluzione, sia, nelle situazioni di ritardo, per un suo riscatto tecnologico. Il cloud è già una realtà in alcuni Paesi stranieri che lo impiegano non lateralmente rispetto alle attività cliniche, ma proprio per affrontare il “core business sanitario” con maggiori convenienze ed opportunità. In Italia, ci sono alcune esperienze in corso, quantitativamente più modeste ma altrettanto significative.
Forum PA, in partnership con l’Azienda ULSS n. 8 di Asolo, si fa promotore di questo
appuntamento dando seguito a due precedenti importanti convegni, che negli ultimi mesi hanno portato a disegnare un percorso di approfondimento: a Castelfranco Veneto, nello scorso ottobre, sugli scenari tecnologici, economici, giuridici e gestionali del cloud; a Gerusalemme, nel marzo di quest’anno, assieme ad istituzioni israeliane, sulle buone applicazioni cliniche. Prima di un quarto appuntamento a Stoccolma, nel prossimo novembre, dedicato al nuovo framework creato dal cloud, proponiamo questo seminario che vuole contribuire a una riflessione sull’elaborazione delle nuove regole per il cloud, trovando quel punto virtuoso di equilibrio che consente di regolare e promuovere un paradigma che è una chance per tutti.

Il dato in Sanità: la difesa a 360°

Palazzo Lombardia | Milano, 11 Novembre, 2016 | 14:30

Prima sessione: la privacy in Sanità. Dei diritti, dei doveri, delle responsabilità

Quando a collidere sono l’interesse collettivo e quello individuale, con particolare riferimento alla sfera sanitaria.

Dove finisce il diritto alla tutela della privacy e dove comincia l’esigenza di tutelare la collettività, in uno scenario di sempre maggiore diffusione della sanità digitale.

 

Seconda sessione: la cyber security

L’attrattività del dato clinico e il rischio di una eccessiva vulnerabilità dei sistemi informativi sanitari: quali misure adottare, ma soprattutto «dove trovare i fondi» in uno scenario desolante relativo ai budget destinati all’infrastruttura IT in moltissime delle aziende sanitarie e ospedaliere pubbliche in Italia.