Le persone che hanno partecipato

Fabio Fabiani

Fabio Fabiani

Laureatosi nel 1989 in Ingegneria Chimica presso la Sapienza, Università di Roma, si occupa di tematiche ambientali presso centri di ricerca del gruppo eni, ricoprendo sia mansioni di ingegnere di processo, svolgendo principalmente studi di fattibilità tecnico-economica, progettazione di processo, gestione di impianti pilota e full-scale sia funzioni di project management.

Dal 1994, in particolare, lavora nel settore della bonifica di siti contaminati ad eccezione del periodo 1999-2000 in cui esercita presso l’unità di Coordinamento Salute Sicurezza Ambiente di AgipPetroli.

E’ autore di numerose pubblicazioni e brevetti a partire dal 1992.

Dal 2009 è manager “Applicazioni e Mercati” nell’unità “Tecnologie per le Energie Rinnovabili e l'Ambiente” della Direzione “Studi e Ricerche” di eni Corporate.

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Ha partecipato a:

La torsione verde: opportunità imprenditoriali e occupazionali della green economy

Fiera di Roma | Roma, 19 Maggio, 2010 | 10:00

Nell’attuale congiuntura di crisi si intensifica il dibattito sulla green economy e sulla sua capacità di guidare un nuova fase di crescita dell’economia. Pur non mancando qualche voce critica, sono ormai numerosi coloro che vedono nell’economia verde non solo uno strumento per tutelare l’ambiente e le generazioni future, ma anche un approccio per il rilancio del sistema produttivo e dell’occupazione.

Ma in cosa si sostanzia la green economy e, soprattutto, quale è il suo impatto sull’economia del Paese? L’economia verde, ponendo l’accento principalmente sulle problematiche del cambiamento climatico e del riscaldamento globale, fa leva sulle tecnologie pulite, sull’efficienza e sul risparmio energetico, sulle energie rinnovabili. Si tratta dunque di un approccio che attraversa tutti i settori, coinvolgendo imprese e lavoratori dell’agricoltura, dell’industria e dei servizi.

Al di là delle stime sulle aree di business e sul potenziale occupazionale, lo scopo del convegno è quello di aprire una riflessione sul modello possibile di partecipazione del nostro Paese alla riconversione in senso ambientale dell’economia. Si tratta di modello a “trazione esterna” prevalente? Guidato cioè dalla normativa europea e dall’esistenza di elementi incentivanti di natura fiscale e tariffaria? Si sta attivando un processo virtuoso in grado di generare nuovi protagonismi imprenditoriali nel solco del tradizionale paradigma della piccola impresa con grande capacità adattativa che caratterizza gran parte della nostra economia? Quale ruolo stanno assumendo i big player del settore energetico? Dal punto di vista occupazionale, l’impatto prevalente riguarda la metamorfosi di ruoli e professioni tradizionali, oppure si sta creando una domanda di professionalità contraddistinte da skills del tutto originali? Tra gli elementi incentivanti, quale ruolo sta giocando e quale potrà giocare in prospettiva la pubblica amministrazione centrale e locale?

Quello che è certo è che la capacità della green economy di trasformare la sfida climatica in crescita economica e occupazionale dipenderà fortemente dalle politiche messe in atto per accompagnarne lo sviluppo. Occorre, pertanto, elaborare strategie puntuali, capaci di valorizzare le dotazioni naturali e imprenditoriali già presenti nel Paese in un ottica verde, facendo leva sulla capacità delle imprese italiane di adattare il proprio know how alle nuove sfide dello sviluppo.