Le persone che hanno partecipato

Michele Bertola

Michele Bertola

MICHELE BERTOLA (1961) laureato in scienze politiche, ho cominciato a lavorare presso il Comune di Monza nel 1986 come animatore culturale in un quartiere “disagiato” in progetti rivolti ai giovani a rischio di devianza. Questa esperienza mi ha aiutato a ricordare la dimensione primaria del servizio alle persone nell'attività della pubblica amministrazione.

Dopo altre esperienze da funzionario e dirigente di diversi Comuni nel 1998 sono stato nominato Direttore generale del Comune di Cinisello Balsamo (75.000 abitanti). Nel gennaio 2002 ho ricevuto l’incarico di Direttore generale del Comune di Cesena (95.000 abitanti). Da ottobre 2007 sono stato Direttore generale del Comune di Legnano (57.000 abitanti) e da giugno 2009 Direttore generale del comune di Imola (70.000 abitanti).

Da luglio 2014 sono Direttore Generale del comune di Bergamo. Sono presidente associazione dei Direttori generali degli enti locali (ANDIGEL). Autore del libro “Persone fuori dal comune” (Rubbettino 2022) e del volume "Il direttore generale innovatore negli enti locali" (CEL 2006), ho collaborato con il progetto Cantieri del Dipartimento della Funzione Pubblica e ho fornito contributi in diversi dei manuali prodotti e in altre pubblicazioni e riviste di settore.

Ho diretto dal 2004 al 2008 la "Rivista dell'Istruzione - scuola e enti locali" bimestrale della Maggioli Editore.

Sono stato componente del Comitato scientifico di Legautonomie, della Rivista RU- Risorse Umane ed. Maggioli e dell’Associazione per la Trasparenza e Monitoraggio nelle Amministrazioni Pubbliche (ASTMAP). Sono componente della struttura di supporto al comitato di settore di ANCI e del comitato di esperti de “La Rivista Italiana di Public Management – Studi e Proposte per Innovare la Pubblica Amministrazione edita da Studiare Sviluppo S.r.l. – Socio Unico: Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Ho collaborato alla progettazione e contribuisco alla realizzazione di diversi Master in City Management ed in iniziative di formazione di giovani amministratori locali.

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Ha partecipato a:

La governance amministrativa degli enti locali: come contemperare le esigenze di managerialità, efficienza e controllo della legalità

Fiera di Roma | Roma, 18 Maggio, 2010 | 15:00

 E’ stata la novità normativa ad imporre un’accelerazione della riflessione sugli assetti della dirigenza di vertice nelle amministrazioni locali.   Nel giro di poche settimane, il quadro legislativo in materia ha infatti subito rapide e sorprendenti modificazioni che hanno portato alla sostanziale abolizione della figura del Direttore generale per la gran parte degli enti.

Il turbine caotico di norme  c.d. “ordinamentali” per il sistema delle autonomie locali non è solo il sintomo di un pessimo livello di galateo istituzionale.  E’ il segno, piuttosto, che su questa materia l’attenzione e la sensibilità sono giunte al minimo.

E’ necessario ora rivendicare la necessità di una riflessione articolata e matura che parta dall’ambito di autonomia, normativa e organizzativa,  riconosciuto a ogni Comune e a ogni Provincia

Il dibattito sul vertice degli apparati professionali locali, dopo la riforma del 1997, ha ruotato ossessivamente attorno alla contrapposizione segretario/direttore generale. Ci sembra che il problema così sia mal posto. Il convegno propone piuttosto una riflessione nella ricerca di un rinnovato equilibrio, nella organizzazione degli apparati professionali locali,  tra la “tensione al risultato” (efficacia, efficienza, tutto sommato “buon andamento”) e garanzie di legalità (imparzialità)

Movimentitaly : come aprire responsabilmente l'accesso ai vertici della PA

Fiera di Roma | Roma, 10 Maggio, 2011 | 10:00

Il lavoro nelle pubbliche amministrazioni e negli enti locali è in una fase di profondo ripensamento. I sistemi di valutazione delle performances individuali e delle strutture organizzative prefigurati dalle norme più recenti sono spesso più attente agli aspetti "numerici" che alle competenze davvero necessarie per produrre risultati organizzativi.
 
Grande assente, in questo scenario, è proprio la figura di vertice, di cui non si definiscono le caratteristiche, da un punto di vista gestionale e psico-organizzativo, ma solo i livelli di responsabilità. Per non perdere la bussola occorre  partire dalle figure di vertice della Pubblica Amministrazione.
 
  • Che competenze vengono richieste e per quali funzioni?
  • Chi e’ adatto a questo ruolo?
Per cominciare a dar risposta a queste domande ANDIGEL insieme alla Fondazione Alma Mater dell'Università di Bologna, da oltre due anni conduce la  ricerca-progetto "Playmakers" che mette a fuoco profilo e caratteristiche dei Direttori Generali degli Enti Locali .

 

 

Ora il progetto si allarga, e viene proposto ad un target più esteso: dirigenti e quadri delle pubbliche amministrazioni che vogliono ricevere un feedback personalizzato da un team di esperti per irrobustire le proprie competenze ed eventualmente  intraprendere la carriera dell’alta dirigenza. Queste le caratteristiche:

·         Confrontare la propria esperienza professionale con il profilo tipico di chi svolge un ruolo di coordinamento amministrativo e gestionale, e di interfaccia autorevole con le istanze della politica.

·         Autovalutarsi, col supporto di esperti, per evidenziare le caratteristiche del proprio profilo che più corrispondono alle esigenze degli Enti Locali.

·         Orientare la scelta delle esperienze (di lavoro, di affiancamento, di studio) più utili a maturare le competenze necessarie per prepararsi al meglio alla professione di manager pubblico.

Da progetti come questo portà svilupparsi al meglio anche una solida connessione con i sistemi di valutazione, per fare evolvere e crescere, in modo costruttivo e consapevole, le strutture e le persone.

Di questo si discute nell'incontro, arricchito anche da apporti internazionali.

5° FORUM NAZIONALE "Patrimoni immobiliari urbani territoriali pubblici"

Fiera di Roma | Roma, 11 Maggio, 2011 | 14:30

PATRIMONI PA net - il nuovo laboratorio fondato da FORUM PA e TEROTEC - promuove il "5° Forum Nazionale sui Patrimoni Immobiliari Urbani Territoriali Pubblici". L’incontro si pone due obiettivi:

§       esplorare gli attuali scenari di sviluppo dei processi di gestione e valorizzazione dei patrimoni immobiliari, urbani e territoriali pubblici, analizzandone e interpretandone i problemi "aperti" e le dinamiche tendenziali;

§       individuare e porre in risalto le esperienze, le proposte ed i progetti più innovativi promossi e sviluppati in partnership tra Enti Pubblici ((Amministrazioni Pubbliche centrali e locali ed Enti di Interesse Pubblico) ed operatori privati (imprese di servizi integrati di Property, Facility & Energy Management, di Global Service, di costruzioni, di finanza e gestione immobiliare, ecc.), segnalandoli come "practice" tra gli operatori pubblici e privati e favorendo così la diffusione di una nuova cultura/prassi manageriale settoriale.

In questa direzione, sono posti al centro del Forum i processi, i modelli, gli strumenti e i servizi innovativi per il management dei beni immobiliari, urbani e territoriali pubblici presentati direttamente attraverso le esperienze sul campo da parte di Enti Pubblici.

Esperienze, queste, selezionate e valutate da un'apposita Commissione di esperti come "Practice" innovative settoriali e, in quanto tali, presentate in questa sede e candidate come "nomination" all'assegnazione della 5a edizione del "Premio Best Practice Patrimoni".

Le "Best Practice" vincitrici verranno rese note e premiate nell'ambito del Forum in funzione delle rispettive valenze in termini di innovazione tecnica-organizzativa-procedurale, sostenibilità energetico-ambientale, impatto sui cittadini e potenziale trasferibilità, rispetto a due specifici ambiti di applicazione: la gestione e la valorizzazione di patrimoni immobiliari urbani territoriali.

 

Il Forum - attraverso la sessione pomeridiana - fornirà inoltre l'occasione per la presentazione del primo "Libro Verde PATRIMONI PA net"che illustra i risultati del lavoro svolto dai "Tavoli Committenze - Imprese", la cui rete di partecipanti annovera i principali operatori del mercato dei servizi per i patrimoni pubblici(associazioni della PA, PA centrali e locali, associazioni di imprese, imprese, centri di studi e formazione). L'attività dei Tavoli - costituiti ed attivati alla fine del 2010 da PATRIMONIPA net - è incentrata su tre aree strategiche di focalizzazione dell'interesse degli operatori, attorno a cui si addensano le criticità e i nodi del mercato: la regolamentazione, la qualificazione e le strumentazioni. Rispetto a queste tre aree i Tavoli hanno svolto una prima intensa fase di attività di individuazione ed analisi dei principali nodi problematici e di elaborazione diproposte e soluzioni concrete e condivise per affrontare/attenuare/superare tali criticità.

In questo quadro, il "Libro Verde PATRIMONI PA net", raccogliendo gli output dell'attività dei "Tavoli Committenze - Imprese", costituirà un importante corredo di analisi e di proposte da mettere a disposizione delle istituzioni competenti.

Nella stessa sessione pomeridiana del Forum, infine, la  tavola rotonda "Obiettivo Efficienza Energetica" contribuirà a dettare l'agenda delle priorità di lavoro per un costituendo "tavolo della partnership pubblico-privato" che veda le stesse PA e imprese sinergicamente impegnate nel perseguimento dell'obiettivo comune di un sempre più corretto e incisivo sviluppo del mercato dei servizi integrati finalizzati alla gestione e all'efficienza energetica dei patrimoni pubblici.

La dirigenza del fare, come tornare dalle norme alla realtà

Palazzo dei Congressi EUR | Roma, 30 Maggio, 2013 | 09:30

Buoni progetti possono naufragare in una vecchia burocrazia affogata da una massa normativa nuova solamente nei nomi (quanti “piani” che sembrano semanticamente alludere al fare sono nei fatti nuove briglie e impacci?).

Non abbiamo tempo di riformare ancora una volta le norme, rimandando l’avvio di una fase intensamente operativa e, probabilmente, peggiorando l’ingorgo. Va invertito l’ordine dei fattori. Se i ritardi sono tali e la situazione così critica da suggerire una situazione di crisi avanzata e di semiparalisi del sistema pubblico, allora dobbiamo operare con strumenti diversi dall’ordinario. Dobbiamo pensare che non si debba più procedere per standard uniformi e situazioni generalizzate, ma per cantieri di innovazione identificati come luoghi o situazioni di massima crisi o caratterizzate da evidenti potenziali di nuovo progetto da realizzare in tempi rapidi. Qui occorre poter agire “per eccezione”, con regole in deroga: task force di progetto, caratterizzate da competenze specifiche e di alto profilo, abilitate a operare in deroga alla normativa vigente per un periodo utile a raggiungere obiettivi misurabili e specifici.

Da cantieri così gestiti verranno anche suggerimenti efficaci per intervenire sulle norme: non un’ennesima riforma (per favore: una tregua), ma mirate semplificazioni e manuali operativi concreti.

L'ANDIGEL - Associazione dei Direttori generali degli Enti locali - propone, in occasione della sua Assemblea annuale, una riflessione su come passare dal piano delle norme alla realtà delle amministrazioni alle prese con i bisogni reali di cittadini ed imprese.

Dirigenti pubblici protagonisti delle riforme

Palazzo dei Congressi | Roma, 28 Maggio, 2014 | 09:30

La guida della più complessa e importante organizzazione produttiva del paese deve 
essere affidata ai migliori dirigenti disponibili. Il rilancio della pubblica amministrazione deve  iniziare dalla testa, riformando il sistema di reclutamento, di carriera e misurazione dei  risultati, valorizzando il prestigio di chi è chiamato a ruoli di direzione nell’amministrazione  della cosa pubblica.
Tre le linee d'azione:
  1. L'introduzione del ruolo unico per mettere ordine nelle retribuzioni (oggi spesso eccessive, sperequate e caotiche) e per consentire una reale mobilità tra le amministrazioni, con la rotazione degli incarichi.
  2. Un meccanismo trasparente di attribuzione degli incarichi dirigenziali. Dobbiamo strutturare un sistema trasparente, in cui gli incarichi siano assegnati sulla base di interpelli accessibili all’intero bacino del ruolo, diversamente retribuiti e di natura necessariamente temporanea.
  3. Un mercato della dirigenza pubblica, aperto al contributo di professionalità provenienti dal privato. 
    Il meccanismo in vigore, nato dalla felice intuizione di introdurre temporaneamente professionalità di rilievo nel settore pubblico, si è tramutato in molti casi in uno strumento utilizzato in maniera distorta. Va riportato a un uso virtuoso, dando modo all’amministrazione di ricorrere temporaneamente a soggetti che possano apportare significativi benefici all’amministrazione, attraverso una continua e positiva osmosi tra settore pubblico e settore privato.

Progetti e servizi delle Smart City italiane: a che punto siamo

Fiera di Bologna | Bologna, 22 Ottobre, 2014 | 14:30

Gli oltre 1000 progetti delle Città dell’Osservatorio di ANCI ci raccontano lo stato dell’arte delle Smart City italiane. Su quali ambiti del vivere urbano stanno investendo le amministrazioni locali? Attraverso quali servizi e progettualità le città tentano di dare risposta a bisogni vecchi e nuovi di cittadini, imprese e city user?  Su quali tecnologie e in che misura i territori stanno puntando? Chi sono i protagonisti delle iniziative smart nei contesti urbani e quali le alleanze strategiche per il governo delle città e dei territori?

Il convegno sarà l’occasione per presentare il lavoro di analisi condotto nel 2014 dall’Osservatorio ANCI e discuterne con gli esperti e i protagonisti della “via italiana alla smart city”.

Riforma del pubblico impiego e ruolo della dirigenza

Palazzo dei Congressi | Roma, 27 Maggio, 2015 | 09:30

Il convegno parte dall’esame della riforma del lavoro pubblico e della dirigenza contenuta nellla “legge Madia”. E’ infatti una legge che inciderà profondamente sull’assetto della PA e che rivoluziona la dirigenza pubblica introducendo delle modifiche sostanziali.  La legge delega introduce il ruolo unico dei dirigenti, che non saranno più legati quindi alle singole amministrazioni. Poi, abolendo le due fasce in cui attualmente sono divisi i dirigenti, disaccoppia lo status dall’incarico, che dovrà essere sempre assegnato dopo un esame del curricolo, delle competenze, della carriera e dei risultati ottenuti. Perché le scelte non siano arbitrarie la legge prevede anche l’istituzione di una banca dati nella quale inserire il curricolo e un profilo professionale per ciascun dirigente, comprensivo delle valutazioni ottenute nei diversi incarichi ricoperti. Nei fatti quindi si crea un vero e proprio “mercato” della dirigenza pubblica dove idealmente possano essere scelti i migliori e i più adatti per ciascun incarico, su una base oggettiva e trasparente.  Una legge quindi rivoluzionaria e complessa che richiede una “assistenza” continua nel processo della sua attuazione. Il convegno ne esaminerà punti di forza e di debolezza, ma anche le condizioni operative perché non resti lettera morta.

Innovatore, orientato ai risultati, dinamico: il nuovo dirigente dell'ente locale

Palazzo dei Congressi | Roma, 25 Maggio, 2016 | 15:00

 Il convegno porta l'attenzione sulla necessità di attuare un elemento cruciale della riforma Madia: la riforma della dirigenza degli Enti Locali. La riforma modifica profondamente il ruolo e la dinamicità delle figure dirigenziali e introduce in tutti gli Enti Locali la figura dei dirigenti apicali. Il decreto attuativo riveste una rilevante responsabilità sull’efficacia della norma: dalla definizione più accurata del profilo dei nuovi dirigenti, ai criteri per la selezione e per la valutazione del loro operato.

Il decreto deve arrivare entro l’estate e il convegno intende favorire il confronto e la presentazione di proposte concrete per arrivarci presto e bene. In questa direzione la peculiarità degli enti locali è un ricchezza e una può essere una opportunità per raggiungere questi obiettivi.

Dirigere, nonostante tutto

Roma, 25 Maggio, 2017 | 09:30

Dopo il travagliato percorso di riforma della dirigenza pubblica e il suo temporaneo (?) blocco restano aperti tutti i punti irrisolti dell’attuale situazione. Con il duplice rischio di far ritenere effettivamente irriformabile questo ruolo (vedi libri di Giustiniani del 2015 e di Giavazzi nel 2017) e di dare un segnale di incoraggiamento alla conservazione e di scoraggiare l’innovazione.

Una analisi dei punti critici che restano da risolvere e una (ri) affermazione di uno spazio che c’è e resta, laddove il dirigente pubblico voglia davvero assumere responsabilità e dignità professionale è l’obiettivo di questo convegno che mette attorno al tavolo alcune figure chiave del processo. Non con l’obiettivo immediato di una nuova ipotesi normativa (che certamente dovrà esserci e dovrà essere più solida e coerente) ma per provare a definire quali principi e criteri debbano accompagnare il processo di riforma con o senza interventi normativi ulteriori.

Il bando per la riqualificazione delle periferie e la costruzione di un'agenda urbana

Roma, 24 Maggio, 2017 | 15:00

A giugno dell'anno scorso il Governo ha emanato un “Bando per la presentazione di progetti per la predisposizione del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia”.

Questo intervento straordinario può essere un’occasione per promuovere una  Agenda Urbana italiana, fondata sui numerosi progetti e iniziative d'innovazione che i Comuni già realizzano su molte filiere di policy e che emergerà da un percorso di condivisione e confronto con le città italiane. Il convegno, realizzato in stretta collaborazione con ANCI e con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, parte dai progetti della prima tranche di finanziamento per allargare il discorso alle politiche di riqualificazione delle aree urbane.

Le nuove frontiere del lavoro pubblico

Roma, 22 Maggio, 2018 | 15:00

REGISTRAZIONE VIDEO DELL'EVENTO

L’attività “core” dell’amministrazione pubblica, quella non delegabile al mercato, è costituita per la maggior parte dal trattare dati ed informazioni per restituire ai cittadini servizi, opportunità e “ambienti” favorevoli al libero, equo, sostenibile sviluppo di ciascuno e della comunità.

Non è improprio vedere quindi la PA, nelle sue molteplici forme, come una grande “fabbrica della conoscenza”, proprio come lo sono le grandi e blasonate aziende della nostra era digitale.
Peccato che una parte importante della vita delle amministrazioni vive ancora nel paradigma fordista e la gestione delle risorse umane (o “delle persone” come io preferisco indicarla) è ancora legata a strumenti preistorici quali le organizzazioni gerarchiche, i tornelli, i mansionari, gli avanzamenti automatici di carriera, ecc.

Al di là della retorica investire nelle persone vuol dire avere fiducia che tutte, siano esse cittadini o impiegati pubblici, sono portatori non solo di bisogni, ma anche e soprattutto di idee e di soluzioni.  Dentro la PA questo vuol dire avere come obiettivo lo sviluppo di ciascuno nella sua specifica diversità. Sviluppare le persone, far sì che pensino e partecipino attivamente al miglioramento di quello che fanno, vuol dire poter contare su leader lungimiranti, che sanno che la loro forza è la forza della loro squadra, che si sforzano sempre di far sì che cresca nei propri collaboratori l’orgoglio e insieme la capacità di autovalutarsi.

Questi principi, astrattamente condivisi, ma non sufficientemente praticati, devono poi trovare attuazione in tutte le fasi dello sviluppo delle persone e della loro vita lavorativa: dal reclutamento dei migliori alla modalità di un lavoro che deve diventare “agile”, dagli strumenti della partecipazione di ciascuno al raggiungimento di obiettivi espliciti, misurabili e condivisi allo sviluppo delle competenze, dalla onesta e continua valutazione on the job per crescere insieme alla riforma coraggiosa della dirigenza.

Il convegno si propone di fare il punto, all’inizio di una nuova legislatura, di quanto di buono è stato già realizzato e che quindi costituisce un punto di partenza utile, di quanto rimane da fare (pensiamo alla mancata riforma della dirigenza), delle lezioni apprese che possono indirizzarci, anche con l’onesto esame dei fallimenti, verso strade in tutto o in parte nuove.

Lavoro agile come strategia per la smart city

Firenze Fiera - Palazzo degli Affari, 18 Ottobre, 2018 | 11:30

IL VIDEO DELL'ACADEMY

Il dirigente della PA del futuro

Roma, 15 Maggio, 2019 | 11:45

La dirigenza pubblica è stato il pilastro mancante nella, per altro ampia, riforma della PA approvata nella scorsa legislatura. La legge delega di riforma, approvata recentemente dal Consiglio dei Ministri e in procinto di intraprendere il suo percorso parlamentare, riprende il tema, ma con un approccio completamente differente rispetto alla mancata riforma allora proposta. I temi sul tappeto sono gli stessi: l’accesso alla dirigenza, la valutazione, i ruoli e le responsabilità, le competenze anche specialistiche necessarie; differenti però le soluzioni prospettate che vanno, per quanto ad oggi pare di vedere, maggiormente incontro all’esigenza, sentita fortemente dalla maggioranza dei dirigenti stessi, ma molto meno dalla frangia più innovatrice, di stabilità e di riduzione del rischio di dipendenza dalla politica.
Il convegno partirà proprio da questa dialettica e, tenuto conto dello stato dell’arte al momento del suo svolgimento, riproporrà, aggiornandolo all’oggi, ma soprattutto alle esigenze future, il fondamentale confronto tra responsabilità, autonomia e quella corretta e virtuosa dipendenza dai risultati che comporta comunque un rischio, che è connaturato nella stessa funzione dirigenziale.

Per ascoltare l'audio integrale dell'evento cliccare QUI

Cambiare la PA per cambiare il paese

Roma, 2 Novembre, 2020 | 09:31

Dopo i momenti dell’emergenza, con la necessità di essere tempestivi per salvare vite, imprese, lavoro e futuro di tanti che si sono trovati in grave pericolo, ora è il momento di costruire su questa esperienza una nuova e diversa solidità del Paese. L’amministrazione pubblica è senz’altro uno dei pilastri di questa costruzione.

Nome primarie, direttive e raccomandazioni, a cominciare dal “Decreto rilancio” e dal “Decreto Semplificazioni” per arrivare alle direttive sui concorsi pubblici, sullo smart working, sulle competenze digitali hanno tracciato una strada che deve però ancora essere percorsa dalle donne e dagli uomini che lavorano e lavoreranno nella PA, che devono ritrovare orgoglio, dignità e fiducia al servizio di tutta la comunità nazionale.

Questa fiducia non si raggiunge senza un profondo cambiamento sia nei modelli organizzativi sia nei comportamenti, ma questo cambiamento deve basarsi su radici profonde: la PA è e deve essere garanzia dei diritti contro gli arbitri, deve abilitare opportunità per tutti a cominciare dai più deboli, deve essere presidio di giustizia sociale ed ambientale. E’ questo ruolo, indicato dalla nostra Costituzione, che detta poi obiettivi strategici e missioni che diventano la bussola di ogni riforma perché non sia fine a sé stessa, ma costruzione di valore pubblico.

In questo convegno, che aprirà il “FORUM PA 2020 Restart Italia” ci rifaremo a questi principi guida per esaminare cosa vuol dire semplificare senza tradire, rendere efficace e tempestivo il processo di procurement senza abbandonare i presidi di legalità, modificare profondamente le modalità di lavoro rispettando le persone e le loro diversità senza dimenticare la misura delle responsabilità e dei compiti di ciascuno, immettere nuove forze e nuove professionalità nella PA senza smettere di interrogarci ogni volta sulla stessa ragion d’essere di ogni unità produttiva e sulla sua missione, rafforzare radicalmente le competenze dell’amministrazione aprendosi a nuove collaborazioni verso un’innovazione realmente aperta.
Per questo apriremo un confronto con la politica, con i lavoratori della PA  e i loro rappresentanti, con gli stakeholder e con chi ha affrontato questi temi nella ricerca e nell’Università.

Trasformazione digitale e organizzativa: progettare il cambiamento della PA con il POLA

Eventi sul territorio, 29 Marzo, 2021 | 15:00

La trasformazione digitale impone un ripensamento dei modelli organizzativi del lavoro. Non basta digitalizzare processi e strumenti “vecchi”: per il vero cambio di passo serve ripensare in chiave nuova il modo in cui si lavora. Nel settore pubblico, la pandemia ha portato alla ribalta il tema dello Smart Working, talvolta stravolgendone il senso e il fine, ma sicuramente favorendo una riflessione attenta sul peso dei principi che sono alla base: autonomia, responsabilizzazione, flessibilità e obiettivi. 

Ci si chiede allora cosa hanno a che fare questi principi con la trasformazione digitale nella PA, di cui lo Smart Working rappresenta la punta dell’iceberg, racchiudendo in sé molte delle dimensioni su cui agire per una vera trasformazione digitale: l’organizzazione e i processi, la gestione e il management, le persone e le loro competenze, il governo di spazio e tempo, ma anche le tecnologie e il rapporto con i cittadini. 

Seppure ancora a regime emergenziale, le Pubbliche Amministrazioni sono state invitate a pensare in modo programmatico e strategico lo Smart Working di quella che è stata chiamata “nuova normalità”. Con il Piano Organizzativo del lavoro agile, si progetta e si indica come mettere in pratica nuovi modi di lavorare nella PA tenendo insieme, in un esercizio sì difficilissimo ma potenzialmente dirompente, tecnologie, persone, organizzazione e società. 

Il POLA mette al centro riflessioni su temi importanti come il reclutamento del personale e l’attrattività della PA e la valorizzazione delle competenze delle persone e una nuova leadership illuminata, la valutazione delle performance, il ripensamento della funzione dell’HR nel settore pubblico e le piattaforme e le tecnologie che abilitano il digital workplace.  

Progettare il cambiamento significa riflettere su queste dimensioni e individuare misure e azioni in grado di attuarlo. Come sfruttare quindi al meglio l’occasione del POLA per attuare la trasformazione digitale della PA attraverso la leva dello Smart Working?  

 

PA Capace la nuova stagione dei concorsi

Roma, 21 Giugno, 2021 | 09:33

È sotto gli occhi di tutti che l’amministrazione pubblica, “il volto della Repubblica” come ricordato dal Presidente Mattarella e più recentemente dal Ministro Brunetta, sia oggi drammaticamente impoverita di lavoratori e di competenze tecniche (desertificata l’ha definita il Ministro Brunetta in una recente intervista). Altrettanto chiaro è che la ripresa del Paese e l’attuazione del Piano di Next Generation Eu, così come la gestione della programmazione europea 2021-2027, dipendono in larga misura dalla capacità di azione delle amministrazioni.

È quindi necessario operare in fretta un’azione di rigenerazione che permetta di rafforzarle con nuovi e più giovani talenti, con profili professionali innovativi e con modelli organizzativi che siano adeguati alle grandi missioni strategiche che ci aspettano. La buona notizia è che si può fare, e che le amministrazioni che hanno una conoscenza corretta dei propri bisogni possono farlo rapidamente e bene.

Modelli di servizio, modelli organizzativi, Competenze: esperienze e leve per la vera transizione al digitale per la PA

Roma, 24 Giugno, 2021 | 10:45

La Pubblica Amministrazione sta vivendo un processo di cambiamento profondo e articolato, non sempre lineare, ma certamente inarrestabile. Società civile e sistema economico chiedono agli enti pubblici di innovare i propri processi, di migliorare la qualità dei servizi offerti, di incrementare il proprio grado di efficienza e trasparenza, producendo valore per il proprio territorio. 

Per dare corpo a tali cambiamenti, la Pubblica Amministrazione deve valorizzare il proprio capitale umano, rafforzare la capacità di management, rivedere i processi operativi e gli strumenti di gestione, ricercare costantemente nuove modalità di erogazione dei servizi, anche ampliando l’uso delle tecnologie. 

I cittadini e le imprese possono trovare nuovi processi e modelli di servizio se vengono ripensati e se chi vi opera adotta nuovi modi di lavorare, nuove modalità di relazione e di supporto anche per garantire l’inclusione di tutti. In questo ambito il livello di servizio agli utenti può essere sostenuto da un nuovo modo di lavorare: agile, programmato, collaborativo, orientato agli obiettivi. 

In questo talk ci focalizzeremo su due leve di particolare importanza: la costruzione di standard operativi di servizio e i relativi impatti sui modelli organizzativi e competenze necessarie per le PA.  

Perché, definita una strategia di trasformazione, le leve su cui intervenire sono l’ascolto dell’utenza, lo sviluppo della cultura e delle nuove competenze digitali e trasversali, la revisione dei processi e la loro digitalizzazione, l’engagement delle persone e il change management relativo ai nuovi modi di lavorare, alle nuove dinamiche relazionali e di collaborazione, per approdare all’erogazione di servizi che siano digitali e inclusivi per tutti. 

 

Emilia-Romagna, presente nel futuro. NextGeneration PA: strategie e azioni per la pubblica amministrazione del futuro

Roma, 24 Giugno, 2021 | 14:30

Ridisegnare il lavoro pubblico e migliorare e semplificare i servizi per cittadini e imprese attraverso una PA a misura di Next Generation Eu, pronta a cogliere le opportunità di cambiamento e innovazione ed essere il volano dello sviluppo sostenibile del proprio territorio. Durante l’evento, Regione Emilia-Romagna si confronterà con il livello nazionale e con realtà locali per focalizzare le principali sfide, confrontarsi sulle migliori pratiche con Amministrazione leader e delineare azioni future e sinergie.

Rinascimento Bergamo: pubblico, privato e no profit al servizio dei territori per sostenere attraverso soluzioni innovative, tempestive e di impatto la collettività e le imprese

Roma, 15 Giugno, 2022 | 14:30

Il programma “Rinascimento Bergamo” è stato lanciato nel nato nel 2020 nella città più colpita dalla pandemia per intervenire in maniera tempestiva e concreta a sostegno del tessuto produttivo della città, per aiutare le imprese ad affrontare le spese sostenute durante il lockdown e gli investimenti necessari alla ripartenza.

La partnership tra il Comune di Bergamo e Intesa Sanpaolo e la collaborazione con Fondazione Cesvi, secondo uno schema che ha stimolato meccanismi virtuosi di collaborazione tra pubblico, privato, no profit, esponenti della comunità locale e primarie società di revisione a favore di un interesse generale, ha permesso di lanciare 8 bandi per finanziare, con contributi a fondo perduto e lo strumenti innovativo dei prestiti di impatto, progetti specifici per superare la crisi, in grado di fornire una beneficio sociale chiaro e dimostrabile.

Nell’ambito Programma è stato per la prima volta messo in campo uno strumento innovativo, anche a livello internazionale: il prestito d’impatto. Uno strumento caratterizzato da lunghe scadenze e le cui risorse sono dedicate ad attività ad elevato significato sociale per l’ecosistema delle imprese del contesto territoriale bergamasco, la cui operosità ha rappresentato una marcia in più per la ripartenza del Paese. Innovativa anche la metodologia operativa, basata sulla relazione diretta e continua tra beneficiari ed ente gestore. I beneficiari sono stati accompagnati lungo tutto il percorso del programma, tramite attività di tutorship one-to-one, canali di comunicazione dedicati, semplici e sempre aperti, e capillari azioni informative, grazie anche al coinvolgimento delle associazioni di categoria del territorio e le reti di Quartiere del Comune.

Rinascimento Bergamo ha consolidato un know-how spendibile in futuro, anche alla luce delle prospettive offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, rappresentando uno schema di intervento in grado coinvolgere il capitale privato in una logica di vero partenariato pubblico-privato, che permetta da un lato di accrescere la disponibilità di capitale a disposizione dei progetti e al contempo di garantire l’effettiva “messa a terra” degli stessi con una logica di impatto pay for results.

Quali manager pubblici per gestire la ripresa e le nuove emergenze

Roma, 15 Giugno, 2022 | 17:00

Gli ingenti fondi che derivano dal PNRR, dai fondi nazionali e dalla programmazione europea impongono di realizzare obiettivi ambiziosi nell’attuazione delle riforme e nell’utilizzo degli investimenti. L’impegno deve riguardare tutto il territorio nazionale, con un’attenzione costante a che nessuno resti indietro, deve agire congiuntamente in tutti i settori indicati nelle diverse Missioni del Piano, integrando il ruolo del pubblico e del privato e portare a compimento la più grande operazione di rilancio del nostro Paese dal dopoguerra.

Questo compito si deve affrontare rimettendo al centro delle azioni la figura del manager pubblico, ossia di quel ruolo di vertice in grado di trasformare gli obiettivi del PNRR in programmi e progetti, dirigendo il lavoro di migliaia di collaboratori e gestendo Il budget

L'ARENA DI FORUM PA

Roma, 15 Giugno, 2022 | 09:00