Le persone che hanno partecipato

Gianpiero Ruggiero

Gianpiero Ruggiero

Lavora presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche in qualità di esperto in performance management e processi di innovazione; svolge attività di valutazione delle politiche pubbliche e di analisi territoriale dei provvedimenti legislativi, in particolare su politica della scienza e della tecnologia. Laureato in Economia all’Università Cattolica di Milano, consegue successivamente il Master in Ingegneria dell’Impresa all’Università di Roma Tor Vergata. Dal 2011 al 2017 dirige la Struttura Tecnica “Performance” del CNR. Ha fatto parte dell’Organismo Indipendente di Valutazione in Enti Pubblici di Ricerca ed Enti Locali. Ha lavorato presso la segreteria tecnica della Cabina di Regia “Benessere Italia” della Presidenza del Consiglio dei Ministri

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Ha partecipato a:

La valutazione in atto: le prime esperienze di applicazione della riforma e prospettive future. (Un momento di confronto nazionale per gli Organismi Indipendenti di Valutazione)

Fiera di Roma | Roma, 10 Maggio, 2011 | 15:00

La Riforma Brunetta ha segnato una decisa discontinuità rispetto al passato attraverso l’affermazione di alcuni principi cardine quali valutazione, merito e trasparenza. Certamente si è avviato un percorso di medio periodo in cui le prime esperienze di applicazione possono rappresentare un riferimento importante per il futuro e permettere una rilettura pro-attiva della norma per tutti gli Organismi Indipendenti di Valutazione.

 “La riforma del settore pubblico”– scrive Geert Bouckaert nella prefazione del volume Valutare la pubblica amministrazione: tra organizzazione e individuo. Visioni dei valutatori italiani per performance e competitività (collana AIV, FrancoAngeli 2010) – “dovrebbe essere condivisa e partecipata dalla società”. E’ pertanto doveroso prima che opportuno interrogarsi per analizzare lo stato di applicazione della riforma e per approfondire quanto gli stessi principi cardine siano condivisi, nell’immaginario e soprattutto nelle pratiche, con la consapevolezza che, per elevare la pubblica amministrazione italiana, occorre liberarla da pesi che più che normativi sono innanzitutto organizzativi e comportamentali. Naturalmente oggi parliamo di valutazione possibile e non ideale dell’intera politica di riforma, con l’obiettivo di far emergere le resistenze e gli effetti indesiderati delle pratiche, per essere più produttivi facendo cose utili.

Il Convegno si propone come una occasione di confronto in cui i protagonisti sono i neo-costituiti OIV, per una riflessione partecipata sulle criticità e - soprattutto - sulle opportunità della riforma.

Performance management in tempo di crisi

Fiera di Roma | Roma, 16 Maggio, 2012 | 10:00

La valutazione delle performance della pubblica amministrazione in Italia sta cercando di avere un nuovo ruolo, distante dalla nostra mentalità nasometrica e weberiana. In tempi di forti ristrettezze economiche che reclamano una maggiore attenzione alle scelte pubbliche, la necessità da parte dei decisori di avere a disposizione dati ed informazioni valutative sempre più accurate e solide si rende ancora più necessaria e stringente sia nei confronti della Pubblica Amministrazione (in una logica di efficienza ed equità) sia nei confronti della cittadinanza (in una logica di trasparenza e consapevolezza democratica).
E’ necessario pertanto gestire la PA attraverso un “processo” di performance management: un sistema di misurazione di performance con regole e incentivi coerenti tra loro e sinergici (management), che possono essere allineati con le più ampie strategie e politiche della p.a. Performance management che significa incorporare e utilizzare l’informazione sulle performance nei processi decisionali, di comunicazione con gli stakeholder, di controllo.
La valutazione in Italia e la sua comunità di valutatori sono pronti oggi a supportare tale esigenza impellente della PA?
Esigenza che è già tendenza diffusa a livello europeo, dove si va nella direzione di condizionare sempre più la programmazione e implementazione degli interventi alla disponibilità di dati ed informazioni valutative derivanti dalla applicazione di modelli e metodi solidi e difendibili. Eppure a fronte di tante invocazioni (riforma Brunetta in primis e successive correzioni) e, di frequenti esortazioni, non corrisponde una altrettanto diffusa - ma soprattutto consapevole - domanda di valutazioni che vadano in tale direzione. Proprio a partire da queste considerazioni, il Convegno di Forum Pa, in collaborazione con l'Associazione Italiana di Valutazione, intende essere un momento di riflessione dedicato alle modalità concrete con cui la valutazione e i suoi esperti possono rendere disponibili evidenze empiriche a supporto dei processi decisionali, nella consapevolezza che per permettere di elevare la p.a. italiana occorre liberarla da pesi che, più che normativi, sono organizzativi e comportamentali.
E, quindi, è importante la domanda: cosa hanno da offrire la valutazione delle performance e la comunita' dei valutatori alle pubbliche amministrazioni in circostanze economiche, politiche e sociali così critiche per l'Italia?

Hackeriamo la PA!

Palazzo dei Congressi | Roma, 28 Maggio, 2014 | 14:30

Hackerare la PA significa scardinare e ricostruire i modi e i processi dell’amministrare, anche là dove le azioni consolidate che producono ritardi o inefficienze sembrano abituali e immutabili. Aprire l’Amministrazione, infatti, non vuol dire soltanto rendere disponibili i dati pubblici e trasparenti i processi amministrativi, ma anche confrontarsi con cittadini, imprese ed altre amministrazioni sulla migliore progettazione possibile dei servizi. 

Su questo tema FORUM PA, in collaborazione con il PON Ricerca e Competitività 2007-2013, organizza un laboratorio dove si confronteranno le soluzioni di Amministrazioni, cittadini e imprese per promuovere la cittadinanza attiva ed il co-design dei servizi, l’open government ed il riuso dei dati pubblici. Tra gli altri saranno invitati a partecipare i progetti pervenuti nell’ambito del contest FORUM PA Challenge, Le Sfide per una PA che funziona. Obiettivo dell’incontro è quello di fare rete e favorire il riuso e la diffusione virale dell’innovazione, avviando un percorso di creazione di una community stabile e aperta sul tema del civic hacking.

 

 

La valutazione delle performance della P.A.: la sintesi necessaria a 10 anni dal D.Lgs. 150/09

Roma, 14 Maggio, 2019 | 11:00

In Italia nell’ultimo decennio si sono alternate le riforme sulla valutazione delle performance e la p.a. oggi deve necessariamente riflettere e capire quali soluzioni applicare ai limiti sin ora riscontrati. Proprio in questi giorni è in via di approvazione il disegno di legge delega del Ministro Bongiorno che rivede ulteriormente la disciplina - prevedendo un nuovo sistema nazionale di valutazione delle performance e semplificazioni dei processi, ma l’impianto di fondo è rimasto sostanzialmente lo stesso.

La modernizzazione della p.a. deve favorire la sintesi: condividere un percorso capace di valorizzare le attività già pensate (e parzialmente realizzate) ed individuare il metodo migliore per “come” fare le cose in modo chiaro e possibilmente semplice. Valutare le performance, organizzativa ed individuale, non significa semplice osservanza di procedure, ma capacità di produrre cambiamento in avanti per tutti.

L’occasione sembra quindi giusta per tracciare insieme un bilancio degli effetti prodotti dal ciclo della performance sul funzionamento della nostra p.a., cercando di metterne in risalto i “risultati” più significativi raggiunti ed evidenziare le “sfide” ancora aperte. Le riforme hanno permesso di fare passi in avanti, ma per non vanificare il lavoro svolto occorre fare sintesi come punto di partenza, in un percorso nuovo di semplificazione e accompagnamento.

 

La “Public Value Governance” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Roma, 23 Giugno, 2021 | 11:00

Nei dibatti che accompagnano il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza si è detto che il Paese viaggia alla velocità delle sue Pubbliche Amministrazioni e si è sottolineato che l'opportunità del PNRR sarà pienamente sfruttata laddove le PA sapranno essere volano e non freno nell'utilizzo dei fondi europei.

Dopo il 2026, quando ci guarderemo indietro e chiederemo ai cittadini una valutazione su come è andato il PNRR, quali risposte il Governo, le Regioni, gli Enti Locali si aspettano di ricevere dai cittadini?

Ci si aspetta che rispondano “E’ andato bene perché le PA hanno attuato esattamente i procedimenti amministrativi previsti e hanno speso il 100% dei fondi assegnati in tempi rapidi”, oppure “È andato bene perché la quantità, la qualità e i tempi dei servizi e, di conseguenza, i livelli di benessere sanitario, economico, sociale e ambientale sono migliorati”? E’ evidente che la sfida delle PA verterà sul “come passare dagli ATTI ai FATTI, verso gli EFFETTI”.

Il Decreto Legge 31/05/2021 n. 77, c.d. “Governance PNRR e Semplificazioni” disegna degli articolati meccanismi di governance centrale (indirizzo, monitoraggio e rendicontazione) del PNRR, demandando genericamente alle Regioni e agli Enti Locali la realizzazione operativa degli interventi. Ma quali forme di governance potrebbero aiutare le amministrazioni territoriali a far fruttare la spesa dei finanziamenti europei in termini di creazione di Valore Pubblico? Come governare le performance e gestire i rischi delle filiere composte da Amministrazioni centrali, Regioni ed Enti Locali, insieme ai privati, al fine ultimo di migliorare il benessere dei cittadini di oggi e di consentire uno sviluppo sostenibile dei territori a favore dei cittadini di domani?

Le traiettorie di riforma delle Pubbliche Amministrazioni, sintetizzate nel nuovo alfabeto proposto dal Ministro Brunetta, intercettano linee evolutive delle PA desiderate e attese da tanto tempo, ma occorre una loro messa a sistema all’interno di meccanismi di governance capaci di finalizzare queste nuove energie verso la generazione di Valore Pubblico. Si configura, pertanto, la necessità di innovativi Modelli di “Public Value Governance” del PNRR che partano dal miglioramento dei livelli di salute professionale (A di Accesso e C di Competenze) e digitale (D di Digitalizzazione) degli enti delle menzionate filiere e poggino la B della Buona Amministrazione su quattro solidi pilastri:

I) Public Value Policy: politici orientati e capaci di esprimere commitment verso la creazione di Valore Pubblico.

II) Public Value Management: manager trasversali capaci di gestire processi trasversali orientati alla creazione di Valore Pubblico.

III) Public Value Participation: partecipazione di stakeholders e di cittadini alla co-creazione di Valore Pubblico.

IV) Public Value Creation: integrazione tra sistemi di gestione delle performance (Performance Management) e di gestione dei rischi (Risk Management) in un “Piano Unico digitalizzato” che consenta di potenziare e proteggere la creazione di Valore Pubblico.