Le persone che hanno partecipato

Simon Schneider

Simon Schneider

Simon Schneider, co-founder di 2 start-up tecnologiche in Germania e negli Stati Uniti  quando era ancora all'Università,  è stato consulente di IBM - per progetti innovativi da diversi milioni di dollari - nonchè del Governo Britannico e del Governo Tedesco.

Nel 2007, ha  conseguito l’MBA alla London Business School e nel 2010 ha dato vita ad OmniCompete, che è riuscita a diventare leader nel campo delle “competizioni innovative” di alta qualità. Il punto di partenza su cui si basa tutta la filosofia di OmniCompete è l’open innovation ossia la convinzione che l’innovazione industriale non si crea più solo nel laboratori di ricerca dei grandi gruppi, ma deriva soprattutto da una decisa apertura al mercato e alla collaborazione con le realtà di eccellenza, anche piccole e piccolissime in grado di offrire risposte di altissima qualità a problemi concreti. In meno di due anni OmniCompete ha promosso competizioni nei settori della sicurezza, dell’energia, del cloud computing e delle risorse idriche offendo in palio per più di 2,9 milioni di dollari e generando ricadute sul mercato per 124 milioni.

A febbraio 2012, a seguito dell’acquisto di Omnicompete da parte di Innoventive,  Simon ha assunto il ruolo di Direttore generale grandi sfide e responsabile EMEA di Innocentive, società pioniera nell’ambito dell’Open Innovation e del crowdsourcing. Capacità di gestire progetti di innovazione e sviluppo, una community di milioni di “problem solver” ed una piattaforma tecnologica in cloud computing sono gli strumenti attraverso cui Innocentive riesce a dare risposte concrete alle esigenze di ricerca e sviluppo di: aziende, organizzazioni non profit, strutture di ricerca e governi.

Simon ha promesso che – una volta raggiunti i 50 anni – donerà in beneficenza metà del proprio patrimonio, sta lavorando sodo, quindi, per accumulare una capitale sufficiente a fare un bel regalo.

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Ha partecipato a:

Nuovi modelli per finanziare l'innovazione: incentivi e open innovation

Fiera di Roma | Roma, 17 Maggio, 2012 | 15:00

Per secoli le competizioni a premi sono state usate per stimolare l’innovazione e sollecitare soluzioni dal basso, a partire dal Longitude Prize (1714). L’arrivo del Venture Capital e  lo sviluppo di dipartimenti R&D (Ricerca & Sviluppo) interni  alle organizzazioni nel 20° secolo hanno fatto sì che il ricorso alle competizioni a premi si restringesse moltissimo. Gli effetti dell’attuale crisi economica stanno  favorendo la “rinascita” delle competizioni a premi, dal momento che sono crollati i budget in R&D  e si sono intensificati i tagli dei Venture Capital sugli investimenti ad alto rischio. Portando un problema fuori da quello che è il linguaggio tecnico del settore di riferimento, possiamo attrarre livelli alti di partecipazione tra gli innovatori, che lavorano alla risoluzione del problema seguendo un approccio pay – for – performance. Come mostra la nostra esperienza, le competizioni a premi sono efficaci nei risultati ed efficienti dal punto di vista dei costi. Per ogni miliardo di euro che  Innocentive ha elargito con le sue Grand Challenges, i finalisti e i vincitori hanno generato oltre 34 miliardi di euro in investimenti e acquisizioni.