Le persone che hanno partecipato

Marco Crescenzi

Marco Crescenzi

E’ Fondatore e Presidente ASVI (dal 1997), Scuola di Management Non Profit per il cambiamento sociale leader in Europa e di Third Sector Management Europe (Londra, dal 2010). Co-fondatore EuclidNetwork – l’Associazione dei Dirigenti Non Profit Europei (Londra/Parigi dal 2006) e di I-SIN Italian Social Innovation Network (Roma/Napoli 2011). Già responsabile di Leader2Leader – il Coordinamento dei Dirigenti Non profit Italiani (2008-2010), membro del direttivo e del Comitato Scientifico di Symbola-Fondazione per le Qualità Italiane (2005-2008- fondata da E.Realacci, A.Profumo e D.De Masi ).

Ha introdotto l’e-learning in Italia con ASVI nel 1998 rendendo ampiamente accessibile la formazione manageriale agli operatori del settore e stimolato il riconoscimento ufficiale delle principali professioni manageriali del settore (Fund Raiser, Manager ONP, Europrogettista) da parte del Ministero del Lavoro (Repertorio Professioni ISFOL). Nel 2011 ha diretto la costruzione di un modello formativo di eccellenza specifico per i manager del settore, il ‘Modello TNT’ (Technologies for Non Profit Training) basato su un approccio multipiattaforma integrato e innovativo focalizzato sui risultati comportamentali ed operativi dell’apprendimento. La formazione manageriale è oggi internazionale, con studenti provenienti da tutto il mondo, Africa inclusa e Master e Corsi in Italiano ed in Inglese.

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Ha partecipato a:

Giornata dell'Innovazione Sociale - Innovazione sociale made in Italy. Lavori in corso

Fiera di Roma | Roma, 17 Maggio, 2012 | 10:00

La Giornata che FORUM PA 2012 dedica all'innovazione sociale e ai suoi attori si articola in due sessioni. Nella  Sessione mattutina “Innovazione sociale made in Italy. Lavori in corso”, a partire dalle analisi e dalle esperienze si lavora per elaborare un documento di raccomandazioni, base di interlocuzione con soggetti istituzionali europei, nazionali e territoriali e con i "corpi intermedi". Si prevedono tavoli tematici, in cui i soggetti attivi e competenti in tema di innovazione sociale sono invitati a confrontarsi sugli strumenti di policy e di sviluppo per l'innovazione sociale in Italia  negli ambiti individuati: Governance dei beni comuni; Welfare; Imprenditorialità; Finanza; Education; Tecnologia; Scienza e società, Ambiente e Territorio.
La Sessione pomeridiana “Innovazione sociale made in italy. Come e perché”, che partirà dalla sintesi dei lavori e aprirà il dibattito su temi e le dimensioni dell 'innovazione sociale, è aperta a tutti e per partecipare basta iscriversi qui.

Giornata della Cittadinanza Attiva

Palazzo dei Congressi EUR | Roma, 30 Maggio, 2013 | 09:30

Nel contesto della sfida della trasparenza raccolta da FORUM PA 2013, la Giornata della Cittadinanza Attiva 2013 mette al centro dei lavori la relazione della PA con i suoi cittadini, a partire dalle esperienze e seguendo il punto di vista dei cittadini attivi. Il 29 sera siamo a The HUB Roma, il 30 mattina a FORUM PA 2013. Con il contributo di: ActionAid Italia, Aequinet Hub, ASVI – Management for Social Change, Biennale Spazio Pubblico, CittadinanzAttiva, Fondazione Mondo Digitale, I-SIN Rete Italiana Innovatori SocialiLabsus - Laboratorio per la sussidiarietà, Legambiente, OpenPolis, Project Ahead. E con la partecipazione di  EYCA – Alleanza Italiana per l’Anno Europeo dei Cittadini 2013. (per saperne di più e segnalare una esperienza di cittadinanza attiva). L'incontro offrirà un confronto diretto tra le organizzazioni della cittadinanza attiva e i rappresentanti politici ai diversi livelli istituzionali, a cui saranno "consegnate" in viva voce le raccomandazioni emerse dal lavoro di gruppo su "come far funzionare meglio la relazione PA - cittadini attivi".

La città “collaborativa” e “condivisa”: una moda del momento o una possibile economia alternativa? I modelli di business e le chiavi di lettura

Fiera di Bologna | Bologna, 22 Ottobre, 2014 | 15:00

La sharing economy si propone come opportunità di economia 'dal basso', condivisa, sostenibile, coesiva. Quali sono i trend di crescita? Il Crowd-funding e il Land-share sembrano confermare l’esistenza di una domanda che premia i soggetti che facilitano l’accesso diretto e partecipato ai prodotti e servizi. In cosa allora la sharing economy si distingue dall’economia tradizionale? Quali sono i suoi modelli di business principali?

L’imprenditore “open” deve possedere nuove competenze: quali sono? Quali le nuove chiavi di lettura del territorio? Saper creare una community intorno ad un progetto di cambiamento sociale, saper stimolare il coinvolgimento civico, essere in grado di facilitare l’intermediazione leggera e l’accesso diretto ai beni. Questa è la futura “innovazione sociale di sistema”? La sharing economy sarà misurarsi con le sfide tradizionali dell’impresa: scalabilità, massa critica, capitalizzazione?

L’intervento vuole esplorare un possibile rischio: il capitalismo, che sembrava poter uscire “gentilmente” dalla porta, potrebbe rientrare dalla finestre... della rete.

Dalla invasività di  Facebook all'arroganza di Amazon, dalla superficialità di UBER allo sviluppo 'proprietario' del carsharing, lo sprito 'social' dei nuovi imprenditori si sta confondendo sempre più con lo 'spirito... animale' del capitalismo? E quegli imprenditori  'alternativi' -una volta un po’ Hippy- finiranno per sviluppare modalità e stili simili al  'vecchio' capitalismo? Sapranno integrare il bisogno di crescita e sviluppo delle nuove imprese del “consumo collaborativo” con il bisogno di partecipazione e relazione delle future comunità urbane?

Il Project Management per l’innovazione sociale: mappe e strumenti utili per progettare (lavorare) e creare 'impatto sociale'.

Fiera di Bologna | Bologna, 23 Ottobre, 2014 | 15:00

Lavorare nel terzo settore vuol dire semplicemente 'fare progetti utili' o molto di più?

Evitare di porsi a fondo questa domanda, ha portato molte organizzazioni non profit a essere dei 'progettifici', o a 'correre dietro ai bandi', con l'obiettivo primario della propria sopravvivenza.  Fino a che gli erogatori erano quelli tradizionali, gestiti spesso con rapporti di lobbying e 'conoscenza' e risorse più ampie, questo era possibile anche se gravemente autoreferenziale. Oggi gli erogatori tradizionali sono affiancati da “investitori” che richiedono un uso più attento delle risorse, risultati visibili e durevoli.

L’intervento mostrerà quali sono questi nuovi soggetti – es. le Fondazioni internazionali, quali i paradigmi di azione e di 'alleanza' con cui rapportarsi, quali gli strumenti di lavoro – impact bond. Il relatore stimolerà poi i partecipanti a capire i rischi del tipico modo di ragionare per 'progetti' ed 'attività' di molte Organizzazioni non-profit e il valore aggiunto del Result-based management, la gestione per 'processi' ed impatti'. E alla fine…..una grande sfida per tutto il terzo settore: riusciranno le Organizzazioni 'sociali' ad uscire dal vecchio paradigma?

Suburban Revolution. Le periferie al centro

Fiera di Bologna | Bologna, 22 Ottobre, 2014 | 15:00

Si parla di "suburban revolution" per indicare il processo attraverso cui la periferia si sta affermando sempre più non solo come "spazio fisico", ma come un vero e proprio "stile di vita suburbano".  Quello che ci domandiamo da un po' è se le periferie stiano maturando una crescente e particolare attitudine a produrre innovazioni sociali e a generare soluzioni creative agli innegabili e a volte enormi problemi che le attraversano. La vita in "periferia" interessa gran parte della popolazione urbana, con scenari complessi e molto differenziati che vanno da sperimentazione creativa e rinascita socio-culturale fino a un degrado apparentemente senza speranza. Il tema è centrale per la realtà italiana, per le sue città storiche, per i suoi piccoli comuni, per le sue aree rurali e per le nascenti città metropolitane: non si tratta più semplicemente di assicurare il collegamento tra centro e periferie, ma di immaginare, riconoscere e costruire la nuova centralità delle periferie. In una sessione di discussione aperta a diverse prospettive e scenari,  dando spazio a esperienze nuove e radicali come a testimonianze di impegno pluriennale, sono invitati ad intervenire amministratori, policy maker, operatori ed innovatori sociali,  urbanisti e designer, ricercatori, cittadini singoli e organizzati, operatori economici, artisti e… abitanti della città.cleardot.gif

Progettazione di innovazione sociale sui territori e Startup

Palazzo dei Congressi | Roma, 28 Maggio, 2015 | 12:00

ASVI Social Change ha fortemente contribuito ad introdurre la ‘Social Innovation’ in Europa, ed è impegnata a ‘disseminarla’ anche sul versante operativo della progettazione. Quali sono le logiche dell’innovazione sociale applicate alla progettazione? In che modo costruire un progetto classificabile come ‘social innovation’, quali sono i ‘drivers’ di co-progettazione? Oltre gli approcci ‘top down’  e ‘bottom up’: come far si che la ‘co-progettazione’ sia efficace e non una perdita di tempo?

La qualità dei servizi, le linee europee sulla social innovation  e la riduzione del rischio portano inevitabilmente alla co-progettazione ed al co-design.
Ma affinchè si passi dagli slogan ‘co-co-co’ ai fatti progettuali, è necessario una gestione innovativa del ciclo di progetto, che strumenti istituzionali ed efficaci come il Project Cycle Management non garantiscono.
Visual Management, Progettazione ‘multistakeholders’, Prototipazione, Replicabilità, Scalabilità, Impatto, sono alcuni dei drivers di progettazione, mente CANVAS ed Approccio ‘Lean’ sono le metodologie che si vanno affermando.

Una sfida di ‘ridefinizione’ dei paradigmi progettuali anche divertente per il terzo settore più all’avanguardia  ed i giovani startupper a vocazione sociale, per imparare a:

  • conoscere concetti e termini della progettazione innovativa;
  • conoscere i drivers di analisi;
  • conoscere il BUSINESS MODEL CANVAS nella versione ‘ad impatto sociale’ proposta da ASVI Social Change.