Le persone che hanno partecipato
Catalina Pazmiño
Sono nata a Quito (Ecuador) e vivo a Bologna dal 2003; in questi nove anni, oltre a laurearmi presso la Facoltà di Scienze della Formazione, ho frequentato un master sulla Progettazione partecipata organizzato dalla Facoltà di Geografia e ho collaborato, impegnandomi in diversi progetti riguardanti l'immigrazione, con un speciale focus sul tema di genere, attualmente faccio parte del staff del Laboratorio Urbano.
Nel mio paese ho dato vita ad uno dei più importanti laboratori di restauro, che ho condotto per quindici anni: é attraverso l'arte che mi sono avvicinata all'urbanistica ed ai temi di Città e Cittadinanza attiva, che ho poi continuato ad affrontare con gli studi presso la FLACSO (Facoltà Latino Americana di Scienze Sociali) - sede Ecuador - dove ho frequentato due master su Sviluppo locale e Gestione dei Centri storici, rispondendo in un paio di occasioni all'invito del governo cubano per partecipare ai seminari internazionali su Conservazione del patrimonio culturale e Centri storici che si sono tenuti all'Avana.
Ho lavorato10 anni presso il Municipio di Quito dove sono stata responsabile istituzionale del Primo Piano Strategico del Paese, occupandomi direttamente del tema di Cultura Identità e Comunicazione.
In veste di rappresentante dell'Ecuador ho preso parte ad un seminario internazionale di Concertazione e negoziazione sui temi ambientali che si é svolto a San Francisco (USA).
Nel 2000, dopo il crollo economico del Paese, sempre in qualità di funzionario del Municipio Metropolitano di Quito, mi sono occupata del tema della migrazione, realizzando il primo seminario con la città di Madrid con l'obiettivo di formulare un protocollo per l'apertura del primo Osservatorio dell'immigrazione a Madrid.
Sono convinta che una parte importante per arrivare a un benessere collettivo in un ambiente che ci possa contenere con gioia, tranquillità ed equità sia nel recupero della storia, nella costruzione e condivisione delle conoscenze e nell'interscambio di saperi in una società sempre più intraculturale.