Le persone che hanno partecipato

Andrea Sammarco

Andrea Sammarco

Laureato in Economia e Commercio a La Sapienza di Roma e Master SDA Bocconi School of Management a Milano. E’ Vice Segretario Generale di Unioncamere Nazionale, responsabile dell’Area Agenda Digitale, Registro Imprese e Legalità.

E’ stato Direttore dell’Istituto Nazionale per la distribuzione (INDIS) e responsabile dell’Area Organizzazione e Personale di Unioncamere. Dal 2007 al 2010 è stato Segretario Generale della Camera di commercio di Perugia, Direttore del Centro di Formazione Imprenditoriale e Direttore di Promocamera, azienda speciale per la promozione economica del territorio.

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Ha partecipato a:

Imprese e Smart City - in collaborazione con Unioncamere

Bologna, 17 Ottobre, 2013 | 14:00

Le città vedono operare entro i loro confini l’80% delle imprese italiane con un contributo in termini di partecipazione alla vivibilità delle aree urbane molto rilevante: dal recupero delle aree dismesse alla sicurezza, dall’innovazione tecnologica all’inclusione giovanile, femminile e dell’immigrazione. Ciò nonostante, il dibattito - e in prospettiva anche le risorse del prossimo quadro comunitario 2014-2020 - trattano marginalmente il ruolo e l’apporto delle imprese “cittadine” rischiando di sottovalutare il fatto che le imprese che nascono e prosperano in una città non costruiscono solo business, ma costruiscono comunità.

A seguito dell'incontro riservato L’impresa cittadina attiva nella smart city - Progettare comunità intelligenti a misura d’impresa che si è svolto il 22 maggio scorso a Roma presso Unioncamere, obiettivo del convegno è trovare un altro momento di approfondimento e confronto per mettere a fuoco la funzione indispensabile svolta dall’impresa nei processi di definizione strategica delle città intelligenti evidenziando la necessità di una valorizzazione delle imprese non solo come abitanti di luoghi produttivi fisici, ma come produttori di benessere per la vita economica, culturale, sostenibile e attrattiva delle città.

Una statistica smart per prendere le misure alle comunità intelligenti - in collaborazione con ISTAT e ANCI

Bologna, 17 Ottobre, 2013 | 11:45

Costruire un sistema per il monitoraggio delle comunita' intelligenti non e' solo un problema di nuovi indicatori. Richiede un framework concettuale che consenta di rappresentare la smart city nelle sue dimensioni tecnologiche, economiche e sociali ed un legame forte tra l'architettura orientata ai servizi delle smart cities e le politiche per attivarle. Per cogliere queste complessita' servono una nuova generazione di dati e sistemi di produzione statistica che siano essi stessi smart, basati su piattaforme di riuso e condivisione e su dati e servizi accessibili e interconnessi.

Le politiche di coesione e legalità per la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie

Palazzo dei Congressi | Roma, 27 Maggio, 2014 | 09:30

Sono trascorsi diciotto anni dall'introduzione del riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, grazie alla legge n.109 del 1996. Oggi in Italia sono numerosi i beni immobili e aziendali sequestrati e confiscati dalla magistratura  e che rappresentano una quota notevole dell'economia del nostro Paese. I beni immobili confiscati in via definitiva, secondo i dati aggiornati al 31 dicembre 2012, sono in totale 11.238 (3.808 appartamenti, 2.245 terreni agricoli, 1.209 locali generici, 963 box e garage, 415 ville, 202 capannoni….). Le aziende confiscate in via definitiva sono in totale 1708. Di queste, 623 in Sicilia, 347 in Campania, 161 in Calabria e 131 in Puglia. Circa la metà operano nel commercio (471) e nelle costruzioni (477). Seguite da quelle alberghiere e della ristorazione (173).

Le buone pratiche e le esperienze positive di riutilizzo per finalità istituzionali e sociali dei beni confiscati hanno contribuito al rafforzamento delle politiche di coesione territoriale e di promozione attiva del lavoro e dell'imprenditorialità giovanile, attraverso lo sviluppo di reti relazionali tra Pubblica amministrazione centrale, Regioni ed enti locali e le organizzazioni economiche e sociali.L'obiettivo del seminario è quello di proporre interventi per la  valorizzazione dei beni confiscati tramite gli strumenti della programmazione europea 2014-2020 e le nuove campagne Impresa Bene Comune – Il made in Italy della legalità e Libera il welfare – I beni confiscati per l'inclusione sociale.

ICity Rate 2014: uno strumento per la gestione delle città

Fiera di Bologna | Bologna, 23 Ottobre, 2014 | 09:30

I dati ci stanno già aiutando a prendere decisioni. Ci aiutano ad accelerare le diagnosi, a trovare il posto ideale per installare un parco eolico, a evitare gli imbottigliamenti nel traffico, a prevedere i raccolti o a studiare gli avversari nello sport. E’ tempo che anche la politica e l’amministrare pubblico comincino a ponderare decisioni e a fare scelte sulla base di un’informazione affidabile e ben strutturata.

L’Europa stessa a giugno scorso ha pubblicato una comunicazione su Data Driven Economy in cui ha sottolineato il valore di una corretta gestione dei dati e la costruzione della fiducia basata sulla trasparenza. Inoltre si è impegnata a portare avanti una serie di iniziative legate allo sviluppo di competenze, modelli, strumenti e reti per la rilevazione, l’elaborazione e l’analisi dei dati.

L’evento è l’occasione per presentare la terza edizione di ICity Rate il Rapporto annuale realizzato da FORUM PA in collaborazione con Istat, Unioncamere e alcune delle associazioni che si occupano di partecipazione e cittadinanza attiva, che stila la classifica delle città capoluogo più smart d'Italia, analizzando oltre 100 indicatori, utili a descrivere la situazione in sei diverse dimensioni: economia, ambiente, mobilità, governance, qualità della vita e capitale sociale. Quali sono in questo momento i punti di forza e di debolezza per ogni territorio? Quali le città che in quest’ultimo anno hanno fatto passi avanti nel percorso verso la smart city e quali invece sono tornate indietro? 

Competenze digitali per le PMI

Palazzo dei Congressi | Roma, 26 Maggio, 2015 | 09:30

L’economia della rete offre enormi possibilità di sviluppo e di crescita per le piccole e medie imprese sia dal punto di vista dell’e-commerce che le proietta nel mercato globale, sia dal punto di vista della razionalizzazione degli approvvigionamenti. Purtroppo  le PMI italiane sono le meno informatizzate d’Europa: è quindi necessaria un’azione decisa di alfabetizzazione degli imprenditori. Il convegno, che si svolge in collaborazione con l’Associazione “Stati generali dell’Innovazione”, parte da questa necessità per interrogarsi sulle politiche e sulle attività da mettere immediatamente in cantiere.

Reti e progetti per un’economia legale, trasparente e responsabile

Palazzo dei Congressi | Roma, 28 Maggio, 2015 | 15:00

Il rispetto della legalità costituisce un valore etico e morale, pilastro imprescindibile di ogni convivenza civile, ma anche un fondamentale valore economico, in quanto condizione necessaria per il pieno sviluppo dei territori, a protezione della libertà degli operatori economici, del regolare svolgimento delle dinamiche imprenditoriali, della trasparenza del mercato, della sana concorrenza.

L’incontro muove dal racconto di alcuni “Percorsi della legalità”, suddivisi per ambiti tematici, per la prevenzione e il contrasto della criminalità e il ripristino della legalità nell’economia testimoniate dai diretti protagonisti del mondo istituzionale, economico e associativo. Dal confronto tra i partecipanti ai tavoli emergeranno idee e proposte per passare da buone pratiche a pratiche condivise di legalità, elementi di innovazione e punti di forza, possibili scenari e prospettive future, che facciano leva sulle reti formali e informali del partenariato pubblico-privato: istituzioni e società civile per costruire insieme percorsi di legalità per un’economia attraente.

L’incontro prevede lo sviluppo in contemporanea di sette temi ognuno dei quali verrà approfondito in uno dei seguenti tavoli di lavoro:

  1. I Beni confiscati alla criminalità organizzata: l’avvio alla nuova attività imprenditoriale
  2. La trasparenza del sistema informativo pubblico e il ruolo del digitale per la legalità
  3. L’impegno dei territori e della governance locale
  4. L’impegno del mondo imprenditoriale e associativo
  5. L’educazione scolastica e l’accompagnamento dei giovani all’economia legale
  6. Le iniziative per la legalità a tutela dell’ambiente
  7. La finanza, il credito e gli strumenti a sostegno dei percorsi di legalità

 

4^ edizione di “I City Rate”: misuriamo l’intelligenza delle città italiane

BolognaFiere | Bologna, 15 Ottobre, 2015 | 09:30

ICity Rate è il Rapporto, realizzato da FORUM PA, che ogni anno disegna la mappa delle città intelligenti italiane, analizzando 106 Comuni capoluogo e stilandone la classifica sulla base di variabili e indicatori statistici definiti da un Comitato scientifico. Giunta alla quarta edizione, la ricerca per la prima volta riprende quest’anno gli indicatori dell’edizione precedente, così da permettere un raffronto su base storica. Si tratta di 72 indicatori statistici che consentono di descrivere la situazione delle città in sei dimensioni: economy, living, environment, people, mobility e governance, secondo uno schema consolidato nelle analisi internazionali delle smart cities. Inoltre l'aggiunta di una nuova dimensione (la settima) dedicata alla legalità integrerà l'indice generale aggiungendo un elemento fondamentale per la qualità della vita in città. Dalla lentezza dei processi, agli abusi edilizi, passando per la criminalità organizzata in tutte le sue sfaccettature, molto spesso lì dove la città cerca di evolversi, problemi strutturali interrompono il tutto sul nascere

ICity Rate vuole essere funzione e strumento di un modo diverso di valutare i dati e le informazioni. È funzionale come strumento gratuito a disposizione di tutti coloro che operano nelle città fornendo un set unico di indicatori con completezza e trasparenza, è strumentale alla diffusione di una nuova cultura di governo delle città che metta la conoscenza al centro dei poteri decisionali.

In concomitanza con la presentazione di ICity Rate, i dati e le statistiche saranno pubblicati su www.icitylab.it, la piattaforma che ospita già le tre edizioni precedenti: un sito dedicato aperto a tutti, in cui i dati sono accessibili liberamente e gli indici possono essere navigati, ma anche personalizzati a seconda delle necessità e delle politiche. Ma le novità di questa edizione non finiscono qui. Il rapporto è stato elaborato insieme ad Openpolis l’osservatorio civico della politica che analizza quotidianamente i meccanismi complessi e le fenomenologie emergenti del paese che si affiancano alle altre realtà che orami storicamente rappresentano il comitato scientifico: ISTAT, Unioncamere, ANCI, Federutility.
Inoltre, la piattaforma con la quale vengono restituiti i dati (www.icitylab.it) si è arricchita di un nuova funzione: ogni Comune capoluogo avrà un proprio cruscotto di navigazione che consentirà di visualizzare rapidamente, per ciascun indicatore, la posizione della città all’interno della classifica e di fare il confronto con gli anni precedenti.

Gli atti dell'evento sono disponibili qui http://www.forumpa.it/smart-city-exhibition-2015/4-edizione-di-i-city-rate-misuriamo-lintelligenza-delle-citta-italiane

Le misure di semplificazione della legge Madia alla prova dell’implementazione

Roma, 23 Maggio, 2017 | 15:00

L’implementazione è il momento della  verità di una politica.
Approvate le norme, si apre la fase più delicata, quella dell’attuazione.

Il convegno è l’occasione per fare il punto con i diversi attori su:

  • la nuova conferenza di servizi,  le best practices  e  il ruolo della presidenza del Consiglio;
  • la nuova modulistica standardizzata,  una “PA che chiede una volta sola” (concentrazione dei regimi, SCIA unica e il ruolo degli sportelli unici);
  • le attività di sostegno e nell’ambito del PON GOVERNANCE (Progetti Delivery Unit e Supporto all’operatività della riforma nei territori);
  • Il ruolo delle piattaforme telematiche

Tra i 17 Sustainable Development Goals - strettamente correlati l'uno con l'altro - il focus, in questo evento, sarà sull'obiettivo 16 "Pace, giustizia e istituzioni solide".

Semplificazione, trasparenza e riduzione dei costi: il Fascicolo Informatico d’Impresa quale applicazione concreta del principio “Once Only”

Roma, 22 Maggio, 2018 | 14:15

L’Italia è, insieme ai Paesi Bassi, l’unico Paese europeo ad avere un Fascicolo d’Impresa attivo su piattaforma nazionale. Il Fascicolo è un ‘ambiente virtuale’ in cui archiviare progressivamente tutta la documentazione amministrativa relativa a ciascuna impresa, prodotta nel corso del suo ciclo di vita e rappresenta una importante novità in grado di dare forma concreta al principio “once only” nel settore pubblico. Se per le PA tale strumento costituisce un supporto a tutte le attività di controllo, autorizzazione, ispezione e verifica che hanno per oggetto le imprese, per le aziende il Fascicolo è uno strumento importante per ridurre il carico amministrativo che grava su di esse. Partendo dall’esperienza del Fascicolo, il convegno intende offrire un confronto, tra Dirigenti e Responsabili dei Servizi della PA, sulle azioni di semplificazione, trasparenza e riduzione dei costi nel rapporto tra PA e imprese. Al convegno, dunque, si discuterà del fascicolo e dei SUAP, quale principale fonte di alimentazione del fascicolo.

Per ascoltare la registrazione integrale dell'evento cliccare QUI

Competenze digitali per la PA

Roma, 23 Maggio, 2018 | 09:30

È opinione comune che un uso ampio e pervasivo delle tecnologie digitali nell’amministrazione pubblica e nei rapporti di questa con cittadini e imprese possa favorire importanti opportunità di crescita economica, e non solo, per il Paese. Nel corso degli ultimi anni molti interventi sono andati nella direzione di favorire una trasformazione digitale della PA prevedendo obiettivi anche ambiziosi, quale il recupero del ritardo dell’Italia nell’utilizzo dei servizi in rete da parte di cittadini e imprese attraverso la definizione di progetti prioritari (Strategia per la crescita digitale 2014-2020). Tuttavia a fronte di un impegno crescente a livello programmatico il reale processo di trasformazione digitale della PA è proceduto a rilento come attesta, a mero titolo di esempio, il fatto che il CAD - Codice dell’Amministrazione Digitale a fronte di due recenti interventi di modifica continui ad essere una tra le norme meno applicate del contesto giuridico italiano. Molti sono i fattori alla base di tale ritardo tra cui emerge l’assenza di una cultura del digitale e dell’innovazione condivisa a tutti i livelli dell’amministrazione. 

La dichiarazione di Tallin sull’eGoverment, sottoscritta il 6 ottobre 2017 dai Ministri europei competenti, riconosce infatti lo sviluppo delle competenze digitali a tutti i livelli della pubblica amministrazione come precondizione necessaria per qualunque intervento di trasformazione digitale. La mancanza di competenze adeguate è effettivamente rilevata anche dalla Banca d’Italia nel Rapporto sull’informatizzazione delle amministrazioni locali (2017) come uno degli ostacoli maggiormente influenti, insieme alla mancanza di risorse e alle difficoltà organizzative, sulla difficoltà di aumentare il ricorso alle nuove tecnologie per migliorare i servizi offerti all’utenza. Secondo l’indice DESI anche nel 2017 la principale sfida per l’Italia si conferma il basso livello di competenze digitali, rispetto a cui gli interventi intrapresi risultano essere ancora insufficienti. 

Al fine di stimolare l’attivazione di percorsi virtuosi orientati al rafforzamento delle competenze digitali per il dipendente pubblico, il Dipartimento della funzione pubblica ha lanciato il progetto “Competenze digitali per la PA” volto a promuovere percorsi formativi mirati definiti sulla base degli effettivi gap di capacità e conoscenze dei dipendenti pubblici in ambito digitale rilevati attraverso un’attività di autovalutazione web based.

L’incontro verterà sulla prima delle grandi sfide indirizzate dal progetto, vale a dire la definizione del set di competenze digitali chiave per il dipendente pubblico (Syllabus) su cui impostare l’attività di assessment ed orientare l’offerta formativa. In particolare, attraverso il coinvolgimento attivo di amministrazioni, esperti di dominio ed esperienze di successo provenienti anche dal mondo del privato, nel corso dell’incontro verranno indirizzati diversi interrogativi:

  • Quali specificità, derivanti dalle attività svolte e dagli strumenti digitali in dotazione, caratterizzano il dipendente pubblico e quindi il suo peculiare fabbisogno di competenze?
  • Quali sono gli elementi comuni e quali le differenze tra le competenze del cittadino digitale indirizzate dal ben noto framework europeo DigComp 2.1 e quelle del dipendente pubblico? 
  • Quali metodi e strumenti per l’assessment e la formazione possono essere utilizzati con successo nel sistema pubblico italiano?

Città sostenibili e città dei dati: il nuovo paradigma della Smart City

Firenze Fiera - Palazzo degli Affari, 17 Ottobre, 2018 | 09:30

La città intelligente è la città che riesce a restituire alla comunità che la abita il servizio giusto per il fabbisogno che esprime. Gli ingredienti perché questo si avveri comprendono i dati forniti dai cittadini-utenti, tecnologie abilitanti, e il confronto continuo e costante tra Pubbliche Amministrazioni, imprese, portatori di interessi, Terzo Settore e rappresentanti della cittadinanza attiva. Questo è l’obiettivo della Ricerca ICity Rate 2018, che si domanda a che punto sono le città italiane rispetto agli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030, e rispetto alle tecnologie che abilitano e perfezionano le dimensioni fondamentali per diventare smart city: governance, ambiente, legalità, innovazione digitale.

Legalità e inclusione per uno sviluppo equo

Palermo, 14 Novembre, 2018 | 15:30

Come creare occupazione e generare opportunità per i giovani direttamente sui territori? Come contrastare la dispersione scolastica e il fenomeno del drop out? Creare le condizioni per lo sviluppo del Mezzogiorno vuol dire mettere in primo piano il futuro dei suoi giovani, gettando le basi per un rafforzamento del capitale sociale attraverso l’inclusione e la diffusione della legalità.

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Patto per la semplificazione: la PA che collabora per la creazione di impresa

Roma, 14 Maggio, 2019 | 15:00

Gli sforzi in atto per ridurre il peso degli oneri burocratici a carico delle imprese italiane sono focalizzati anche sulla realizzazione dello sportello unico per le attività produttive (SUAP) e sullo sportello per l’edilizia. Da tempo l’impegno delle numerose amministrazioni coinvolte è quello di costruire la completa digitalizzazione delle procedure (riconoscimento con l’ìdentità digitale, compilazione modulistica on line, pagamenti elettronici delle somme dovute, scrivania virtuale di contatto e monitoraggio, fascicolo elettronico, conservazione a norma ).

Accanto a questo sforzo che tocca numerosi aspetti di “sistema” all’interno della PA, si sono sviluppate anche numerose esperienze specifiche che si pongono l’obiettivo di orientare e facilitare la ricerca delle informazioni, la raccolta delle normative di riferimento, il momento di contatto con le diverse amministrazioni, il tutoraggio agli adempimenti digitali.

Queste esperienze sono il fulcro dell’appuntamento proposto da Unioncamere al FORUM PA . Sostengono questo percorso il Patto per la semplificazione 2019-2021 del Ministro della Funzione Pubblica, il Piano triennale per l’informatica della PA 2019-2021 di AgID (Linea di Azione 90) ed infine il 4 Action Plan italiano per l’Open Government 2019-2020. Le Camere di commercio essendo la prima Amministrazione Pubblica contattata per avviare le attività produttive (adempimento per la costituzione dell’impresa presso il Registro Imprese) sono attive anche nello sforzo di informare e orientare, attraverso il portale informativo per le attività produttive “ATECO” e l’infrastruttura per gli adempimenti SUAP di “Impresainungiorno”. La “filiera della semplificazione” deve infatti coinvolgere diversi momenti autorizzativi e attivare procedimenti di diversa natura amministrativa e diversa competenza istituzionale, deve cioè organizzarsi in un “ecosistema”.

Un Paese competitivo deve quindi essere tale fin dalle soluzioni che mette in campo per gestire i procedimenti di legge, organizzandosi per non reiterare richieste di dati o informazioni già in possesso della PA, promuovendo, al contempo, la crescita delle competenze digitali dei cittadini e degli imprenditori anche attraverso la diffusione degli strumenti pubblici abilitanti.

 

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Le città del futuro tra innovazione, sostenibilità e riforma del governo locale

Roma, 26 Novembre, 2019 | 10:00

Il concetto di smart sustainable responsive city sottende la capacità delle amministrazioni locali di far fronte alla complessità della governance urbana attraverso un uso consapevole delle nuove tecnologie, utilizzando gli strumenti della smartness in modo aperto e condiviso per portare avanti processi di innovazione e migliorare la qualità della vita, i livelli di occupazione e la competitività del proprio territorio.

Anche per questa edizione, il rapporto ICity Rank mira a valutare il grado di smartness delle città italiane rispetto agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 e ai grandi driver di innovazione che abilitano e perfezionano le grandi dimensioni delle trasformazioni urbane: governance, ambiente, economia, servizi e società.

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Non puoi venire di persona all'evento per incontrare i protagonisti dell'innovazione sui territori italiani? Puoi comunque interagire con loro in modalità digitale, seguendo la diretta online della presentazione e inviando le tue domande e i tuoi commenti. Per seguire l'evento in modalità digitale iscriviti qui

"B" come buona amministrazione: semplificare per ripartire, tra innovazione e creatività

Roma, 15 Giugno, 2022 | 12:00

La semplificazione amministrativa ha visto negli ultimi mesi, anche grazie agli obiettivi del PNRR, una decisa accelerazione attraverso le norme, come il DL77/2021, attraverso l’affiancamento alle amministrazioni di esperti per le procedure complesse e la presentazione della piattaforma “Capacity Italy”, attraverso, infine, un sondaggio teso a individuare i colli di bottiglia e i processi e le pratiche che complicano la vita quotidiana di cittadini, imprese, dipendenti e amministratori pubblici, ostacolando la crescita e la competitività del Paese.

Il convegno, partendo da questi fenomeni, metterà a confronto esperti, stakeholder ed esponenti dell’amministrazione per verificare lo stato dell’arte e le sfide dei prossimi mesi, dando anche conto dei risultati della consultazione.