Le persone che hanno partecipato

Carlo Giovannella

Carlo Giovannella

Direttore scientifico dell’area Industrie Creative del Consorzio Roma Ricerche; coordinatore dell’Osservatorio Internazionale sullo Smart City Learning; direttore della rivista IxD&A e "managing editor" della rivista "Digital iteracy & Digital Competence"; coordinatore del Master in Design of People Centered Smart Cities in convenzione tra Forum PA, IBM, ISIA e Università di Roma Tor Vergata; responsabile del laboratorio di Design per le Esperienze, ISIM_garage, dell’Ateneo di Tor Vergata; designer di ambienti, strumenti e metodi per il “Technology Enhanced Learning”; da oltre 10 anni impegnato nella disseminazione, in particolare tra i docenti delle scuole, della “design literacy” e di un approccio alle tecnologie “pedagogically informed”.

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Ha partecipato a:

People Centered Smart Territories: Design,Learning and Analytics-parte II

Bologna, 16 Ottobre, 2013 | 11:45

Il workshop ha lo scopo di diffondere un approccio allo sviluppo di territori Smart centrato sulla "persona", di tipo bottom-up orientato all'inclusione e all'innovazione sociale, che consideri le persone nella loro identita' multidimensionale, composta di aspettative e motivazioni, desideri e bisogni, stili esperenziali.

La sfida e' quella di incoraggiare una progettazione e lo sviluppo armonico di territori smart in grado di sostenere, nel loro sviluppo esperenziale, sia i singoli, che le piccole comunita' di cui sono membri che, infine, i piu' complessi contesti di cui sono parte e con i quali co-evolvono.

Centrali a tale fine sono:

- la "design literacy" (alfabetizzazione alla cultura del progetto) e il confronto sulle strategie e metodologie per lo sviluppo di "People Centered Smart Territories";

- il supporto da parte della "smartness" del territorio allo sviluppo di percorsi di apprendimento che si dimostrino piu' efficaci nel coinvolgere e nello stimolare l'innovazione sociale e il permanere degli individui, e delle comunita', nel cosiddetto stato di "flow", fondamentale al fine di recuperare il primato della creativita'; e dell'innovazione;

- il monitoraggio multidimensionale della trasformazione territoriale e la valutazione del livello di smartness raggiunto nel sostenere le aspettative degli individui e delle comunita' di riferimento, in un'ottica di sviluppo sostenibile.

A margine della I sessione del workshop sara' inoltre presentato il Master "Design of People Centered Smart Cities", un progetto promosso dal Dipartimento STF dell'Università di Roma Tor Vergata con il sostegno di Forum PA e concepito per fornire gli strumenti teorici e metodologici necessari ad affrontare con piena consapevolezza il design di citta' e territori “smart” da sviluppare intorno agli individui, alle loro comunita' di appartenenza e ai loro bisogni.

Per ulteriori informazioni visitare il sito: http://www.mifav.uniroma2.it/inevent/events/pcst_sce_2013/index.php?s=172

Suburban Revolution. Le periferie al centro

Fiera di Bologna | Bologna, 22 Ottobre, 2014 | 15:00

Si parla di "suburban revolution" per indicare il processo attraverso cui la periferia si sta affermando sempre più non solo come "spazio fisico", ma come un vero e proprio "stile di vita suburbano".  Quello che ci domandiamo da un po' è se le periferie stiano maturando una crescente e particolare attitudine a produrre innovazioni sociali e a generare soluzioni creative agli innegabili e a volte enormi problemi che le attraversano. La vita in "periferia" interessa gran parte della popolazione urbana, con scenari complessi e molto differenziati che vanno da sperimentazione creativa e rinascita socio-culturale fino a un degrado apparentemente senza speranza. Il tema è centrale per la realtà italiana, per le sue città storiche, per i suoi piccoli comuni, per le sue aree rurali e per le nascenti città metropolitane: non si tratta più semplicemente di assicurare il collegamento tra centro e periferie, ma di immaginare, riconoscere e costruire la nuova centralità delle periferie. In una sessione di discussione aperta a diverse prospettive e scenari,  dando spazio a esperienze nuove e radicali come a testimonianze di impegno pluriennale, sono invitati ad intervenire amministratori, policy maker, operatori ed innovatori sociali,  urbanisti e designer, ricercatori, cittadini singoli e organizzati, operatori economici, artisti e… abitanti della città.cleardot.gif

'Smartness' come processo (e proprietà emergente di un'azione collettiva)

Fiera di Bologna | Bologna, 23 Ottobre, 2014 | 16:00

Il seminario illustrerà come l'opinione delle persone sia in grado di modificare il punto di vista sulla "smartness" di città e territori e, quindi, indirizzare la progettazione verso processi e strumenti finalizzati alla costruzione della loro attrattività.

Scuola come motore di innovazione, sviluppo e collante territoriale. Ruolo del digitale e consigli pratici per la realizzazione di incubatori di progettualità

Palazzo dei Congressi | Roma, 26 Maggio, 2015 | 14:00

La scuola non è solo il terreno sul quale, e intorno al quale, dar vita a battaglie quotidiane di carattere sociale e politico ma è anche il giacimento da cui con continuità scaturisce il nostro futuro e, quindi, il luogo elettivo per l’incontro, la condivisione e la progettazione partecipata da parte di studenti, docenti, famiglie, imprenditori e realtà produttive territoriali, decisori politici e amministrazioni locali.
Purtroppo ad oggi sono rarissimi i casi in cui si riscontrano ragionevole condivisione di intenti e integrazione tra tutti i portatori di interesse. La ragione principale è da individuarsi nella mancanza di una visione sistemica e di modelli attuativi concreti in grado, per altro, di utilizzare le nuove tecnologie per fluidificare i processi e moltiplicare le opportunità.

In questo seminario viene presentato succintamente, un modello e la relativa rete di supporto creati per sostenere la concreta realizzazione di incubatori di progettualità - Teeming bubbles - allo scopo di favorire il recupero della centralità della scuola, rimotivare studenti e docenti, fluidificazione i rapporti tra i portatori di interesse, favorire l’innovazione sociale e lo sviluppo territoriale.


Per passi si illustreranno:
- framework di riferimento e componenti della rete;
- ecosistema metodologico centrato su design di sistema e approccio “people in place centered”;
- relazione tra metodologie e acquisizioni di competenze (es. life skills e design literacy);
- ruolo di sostegno e di mediazione di ecosistemi tecnologici “community based”;
- ricadute sulla comunità di appartenenza e sostenibilità su medio e lungo termine;
- processi di monitoraggio e autovalutazione;
- valorizzazione delle idee progettuali.

Fare la #RivoluzionePA con la partecipazione: come e perché

Palazzo dei Congressi | Roma, 27 Maggio, 2015 | 09:30

Un momento di confronto e formazione peer to peer su strumenti e metodologie della partecipazione ai processi di governo e di creazione di valore pubblico. Contributi, esperienze di frontiera e interazioni in una sessione che intende avanzare sul terreno del "come fare per" su una dimensione del tutto centrale per la nuova PA che vogliamo costruire: la partecipazione. L'obiettivo è individuare e codificare strumenti e pratiche da trasferire nella PA. La partecipazione all'evento è a numero chiuso, si può sottoporre la propria candidatura scrivendo a: redazione@forumpa.it con oggetto "RivoluzionePA seminario Forum PA 2015".
Visual Storytelling a cura di Marco Serra - OpenHub

Scuole come snodo centrale per diffondere tra i cittadini del domani un’adeguata data literacy

BolognaFiere | Bologna, 14 Ottobre, 2015 | 11:00

Benché sia ormai assodato che quella del “Data Specialist” sarà una delle professioni maggiormente richieste nel prossimo futuro, anche all’interno delle PA, non si è ancora raggiunta piena consapevolezza circa il ruolo che un’adeguata “data literacy” potrebbe giocare nella formazione dei futuri “smart citizens” o, più semplicemente, nella formazione di una cittadinanza più consapevole e partecipativa.
Un’insufficiente “data literacy” infatti può condurre a una scarsa comprensione di fenomeni, necessità e decisioni collegate allo sviluppo di territori “smart” e, ciò che è peggio, a un’attitudine alla diffusione di opinioni non ancorate a dati di fatto, figlie di intuizioni e percezioni che possono rilevarsi fallaci. E’ quasi banale sottolineare che tali mancanze possono inficiare la qualità di qualsivoglia futura programmazione, anche a livello individuale.
Essere cittadini consapevoli del ciclo dei “dati” e delle metodologie di lavorazione ad esso associate può migliorare la consapevolezza su come ciascuno di noi produca in continuazione dati, di quanto ne sia importante la condivisione e la messa in comune, nel rispetto della privacy e della sicurezza, degli usi più o meno distorti che se ne possono fare, dell’importanza di raffinare le capacità interpretative per estrarne significati.
La “data literacy” nell’attuale società assume, dunque, una rilevanza molto maggiore del “coding” perché abitua a sviluppare una mentalità critica e contribuisce a sviluppare l’abilità di pianificare sulla base della concretezza di un dato correttamente raccolto e trattato. Può e deve essere introdotta per gradi in tutte le scuole a partire dalle ultime classi delle scuole primarie e dalle scuole secondarie di primo grado per poi essere raffinata nei cicli successivi e andare a braccetto con lo sviluppo della “digital literacy” degli studenti.
La definizione delle metodologie per l’acquisizione di un’adeguata data literacy è un tema attualmente molto caldo a livello europeo e mondiale e in questo seminario verranno presentate delle ipotesi di lavoro attualmente in fase di sperimentazione che potrebbero essere condotte anche nelle nostre scuole.
Di cosa si parlerà ?

• Tutto parte da una curiosità
• Tra ricerca antropologica e metodo scientifico: l’importanza del design
Alla ricerca di risposte non confezionate: ipotesi e analisi senza preconcetti
• La rappresentazione e il racconto: tra ergonomia e narrazione
Cosa bolle in pentola ?
• "Una best practice e il coinvolgimento degli studenti: il CSI-Piemonte e le esperienze a Torino e in Piemonte”

Gli atti sono disponibili qui http://www.forumpa.it/smart-city-exhibition-2015/scuole-come-snodo-centrale-per-diffondere-tra-i-cittadini-del-domani-unadeguata-data-literacy

Scuole "snodi formativi territoriali": abilitare l'innovazione “figitale”, didattica e culturale dell’ecosistema educativo

Palazzo dei Congressi | Roma, 25 Maggio, 2016 | 15:00

Gli snodi formativi territoriali rappresenteranno lo strumento principe per accompagnare la formazione continua di tutto il personale della scuola e, dunque, abilitare l’innovazione dell’ecosistema educativo a trazione digitale.

Il rischio è che si proceda per compartimenti stagni, per esclusiva acquisizione di nozioni funzionali alla digitalizzazione di alcuni processi, per trasferimento acritico di pratiche e tecnologie, con il risultato di non riuscire a costruire solide basi per un’innovazione consapevole e duratura, e di provocare un incremento della distanza tra la scuola e le altre due principali agenzie educative (famiglie e territorio) con il risultato ultimo di acuire la competizione tra scuola e la quarta agenzia educativa - la multi-comunità della rete - e il radicarsi del pensiero debole a cui appartengono fenomeni come l’ “analfabetismo incipiente”.

In questo intervento viene mostrato come, al contrario, se bene impostati gli snodi formativi territoriali sono l’occasione per sviluppare un approccio sistemico che:

• consenta di integrare in un’unica visione il progetto, le strategie e le metodologie, gli strumenti, le risorse, le relazioni, le tecnologie, la gestione, gli esiti;

• immaginare lo spazio della formazione al di là dei confini del fisico per costruire spazi “figitali” (fisico-digitali) e relazionali centrati sull’individuo e la sua comunità di appartenenza, ovvero sulla contemporanea valorizzazione della persona e delle relazioni sociali che lo incardinano in una società e gli conferiscono ruolo e responsabilità, anche nella costruzione del capitale sociale e di una cittadinanza attiva e tecnologicamente consapevole.

• utilizzi il PNSD come quadro di riferimento e denominatore comune di un processo in cui ciascuno acquisisca un ruolo a sostegno dell’innovazione di sistema:

- i DS nel governare consapevolmente l’innovazione dell’ecosistema tenendo conto dei contesti territoriali regionali, nazionali ed europei e della necessità di favorire approcci collaborativi e partecipati pur nell’esercizio di un’adeguata leadership;

- i DSGA ad abilitarla attraverso la fluidificazione digitale dei servizi e dei processi amministrativi;

- il personale amministrativo a mettere in pratica tale fluidificazione;

- il personale tecnico all’implementazione e gestione competente degli ambienti “figitali”;

- gli animatori digitali a fungere da figura di riferimento e di accompagnamento al percorso di innovazione digitale;

- il team degli innovatori a coadiuvare le scelte e l’introduzione consapevole di pratiche didattiche “technology augmented”;

- i docenti a definire e mettere in atto le strategie più opportune a produrre una didattica funzionale alla realizzazione piena dell'individuo.

Il tutto in un’ottica di piena collaborazione con le altre agenzie educative e di una motivante co-costruzione della “smartness” degli ecosistemi scolastici.

Scuola digitale

Roma, 21 Ottobre, 2016 | 11:00