Le persone che hanno partecipato

Gianluca Rinaldi

Gianluca Rinaldi

Nato nel 1966 si laurea in Ingegneria Civile sezione Trasporti all' Università di Pisa con tesi sul
Piano dei Parcheggi della città della Spezia.
Dopo la laurea, nel 1994 avvia una collaborazione con il Centro Studi Traffico di Milano.
Dal 1995 al 1997 è funzionario dell'Ufficio Tecnico presso la Provincia di Massa Carrara.
Nel 1997 è funzionario responsabile del Servizio Mobilità del Comune della Spezia, dove si
occupa della gestione della mobilità urbana e di progetti di ricerca e sviluppo.
E' responsabile del procedimento di vari interventi di opere pubbliche tra cui la realizzazione
del parcheggio interrato CentroStazione.
Progetta e attua SPEZIAINBICI, il sistema di bike sharing della Spezia.
Partecipa a progetti europei sui temi dei carburanti a basso impatto e degli Open Data.
Progetta e coordina la realizzazione di un sistema di infomobilità che prevede un supervisore
web del traffico capace di gestire e monitorare i vari sottosistemi di gestione del traffico urbano
(pannelli VMS, sosta, ZTL, semafori, …) e di alimentare un sito web per l’infoutenza.
Dal 2011 è Dirigente Tecnico del Comune della Spezia dei servizi Mobilità, Strade, Verde
Pubblico, Protezione Civile, Manutenzioni.
E’ responsabile del servizio di Protezione Civile comunale.

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Ha partecipato a:

Un approccio 'Energy Management Oriented' per la gestione del patrimonio edilizio pubblico. Modelli di business e regole innovative per trasformare l'efficienza energetica nella chiave di rinascita del paese.

Bologna, 18 Ottobre, 2013 | 09:30

La particolare voracità energetica del patrimonio edilizio nazionale - più di 5 miliardi di spesa annua complessiva con un indice di consumo che supera i 200 kwh/m²/anno, ben superiore alla media EU - rende improrogabili interventi immediati  di efficientamento  presso le Amministrazioni  Pubbliche. Tali azioni si  coniugano  con il tema dell’innovazione e rappresentano, contestualmente, un’occasione per migliorare la qualità finale dei servizi resi ai cittadini attraverso un possibile sfruttamento dei  flussi di cassa generati dal risparmio energetico.

Occorre però che il Governo vari un quadro di regole chiare e stabili,  in grado di attirare gli investimenti di terzi, e che le grandi aziende allentino la rigidità dei processi di vendita per recepire modelli di business più flessibili. Come spunto di riflessione, vanno altresì segnalate le difficoltà che il “modello Esco”, adottato nella gestione energetica di immobili e/o impianti pubblici,  sta incontrando nel suo percorso di adozione, tra cui:

• l’impossibilità di redigere dei contratti perfetti, ovvero degli accordi fra i vari soggetti coinvolti in cui si prevedono tutte le possibili situazioni e scenari futuri e si descrive il comportamento a cui ciascun soggetto è tenuto ad attenersi.
• l’impossibilità di controllare e gestire in qualche modo le anomalie generate da evidenti asimmetrie informative a favore delle ESCO che possono influenzare pesantemente  la formazione e la gestione di un contratto. 

Il problema dell’approccio di “agenzia” non riguarda peraltro solo la Pubblica Amministrazione, ma tutte le situazioni in ambito residenziale, terziario e industriale in cui vengono attuati contratti con società esterne per la gestione di tutti quei servizi che vanno sotto la designazione di “outsourcing” o esternalizzazione.

Soluzioni per la Smart City a confronto: pratiche di trasferimento e riuso

Palazzo dei Congressi | Roma, 28 Maggio, 2014 | 09:30

Lo scambio di esperienze e di soluzioni concrete per lo sviluppo di città intelligenti è l’obiettivo dell’Osservatorio Nazionale Smart City di ANCI e la ragione che ha spinto le oltre 70 città promotrici ad aderirvi e a lavorare alla costruzione di una piattaforma progetti che si compone di oltre 500 iniziative riferite ai diversi ambiti della Smart City.

A Forum PA 2014 la finalità della mattinata di lavoro è quella di entrare nel vivo dei progetti ed avviare azioni di trasferimento e confronto sui servizi e sulle soluzioni concrete.

Gli ambiti progettuali scelti per il confronto sono: Tecnologie per lo smaltimento  e la tracciabilità dei rifiuti, Cultura del riciclo e politiche/iniziative incentivanti, Sistemi di mobilità ciclabile a confronto, Politiche di sosta e TPL, City logistic e infomobility, Smart Grid, Energie rinnovabili e edilizia pubblica, piani strategici e cruscotti intelligenti, housing sociale, coworking e tessuto imprenditoriale innovativo.

La modalità di lavoro individuata è quella dello sharingLab: si lavorerà in tavoli paralleli di confronto, in ciascuno dei quali alcune delle Città che hanno già sperimentato nei propri territori soluzioni innovative ai problemi emergenti, metteranno a disposizione dei Comuni che - nei diversi ambiti - si stanno apprestando a avviare progettualità Smart i primi risultati in termini di contenuti, sostenibilità finanziaria, attività, procedure, criticità e impatti. Nell'ambito di ciascun tavolo si ragionerà sulle condizioni di replicabilità e si potranno raggiungere accordi di trasferimento e collaborazione tra le città.

Nella seconda parte della mattinata, grazie alla collaborazione dell'Osservatorio con Studiare Sviluppo nell'ambito del progetto EPAS, il confronto si focalizzerà sugli strumenti finanziari attivati e attivabili dalle città sui diversi ambiti progettuali. Obiettivo di questa sessione di lavoro è di analizzare in modo funzionale la sostenibilità delle soluzioni smart e le opportunità finanziarie legate ai diversi livelli progettuali.

Smart City e sicurezza del territorio: tecnologie, infrastrutture e modelli per città più sicure e resilienti

Fiera di Bologna | Bologna, 23 Ottobre, 2014 | 09:30

Nessuna città può essere smart e nessuna comunità può essere intelligente se non garantisce ai suoi cittadini il diritto a vivere sereni. Ma cosa vuol dire progettare l’infrastruttura di sicurezza di una smart city? La chiave di volta è senza alcun dubbio quella di pensare l’ambiente urbano non in modo settoriale, ma sistemico. La città è un insieme di elementi: elementi naturali, edifici, auto, infrastrutture, ma anche persone, aziende organizzazioni. Aumentare il livello di sicurezza complessivo vuol dire, quindi, tenere sotto controllo una moltitudine di parametri differenti ed agire su diversi fronti non solo per rispondere alle emergenze, ma anche e soprattutto per prevenirle.

In questo approccio la tecnologia può giocare un ruolo fondamentale purché non la si interpreti come un rimedio tout court. Sensoristica distribuita, data analysis, sistemi di comunicazione efficienti, interoperabilità tra sistemi, monitoraggio attraverso gli aeromobili a controllo remoto (droni), software di simulazione e strumenti predittivi sono, quindi, tutti strumenti abilitanti di una gestione integrata della sicurezza la cui altra faccia della medaglia è rappresentata dall’incoraggiare la cittadinanza a vivere le strade, la città, il quartiere e a prendersene cura.