Le persone che hanno partecipato

Claudio Canetri

Claudio Canetri

Dopo aver conseguito una laurea in Sociologia e un dottorato di ricerca in Scienza della Politica, per alcuni anni è stato docente universitario a contratto in materia di organizzazione. È autore di ricerche e pubblicazioni sulle trasformazioni della sanità e sul mercato del lavoro. Reclutato con concorso pubblico dal Dipartimento per gli Affari Sociali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, si è occupato della valutazione d’impatto delle politiche pubbliche in campo sociale. In rappresentanza dell’amministrazione è stato designato in numerosi organismi nazionali ed internazionali, tra cui il Comitato dei diritti umani presso il Ministero degli Affari Esteri ed il Comitato per la coesione sociale del Consiglio d’Europa. Ha fatto parte delle delegazioni governative per la partecipazione a conferenze europee e mondiali dell’ONU in materia di lotta alla discriminazione, al razzismo ed alla xenofobia. È stato rappresentante del Governo italiano presso il Centro europeo per la Politica e la ricerca sociale di Vienna (affiliato all’ONU).

A seguito dell’accorpamento nel 2001 del Dipartimento degli Affari Sociali con il Ministero del Lavoro ha svolto il proprio incarico dirigenziale occupandosi del supporto alla struttura di vertice per il coordinamento dell’attività ministeriale e per la programmazione strategica. Da novembre 2003 a febbraio 2005 ha svolto un’esperienza professionale presso un’organizzazione di rappresentanza delle piccole imprese, come responsabile dell’area welfare. Nel marzo 2005 ha fatto rientro in amministrazione centrale per occuparsi di politiche dell’immigrazione e gestione dei flussi di lavoratori stranieri. Nel gennaio 2010 è stato incaricato come dirigente della struttura tecnica di supporto dell’OIV e si è dedicato allo sviluppo del controllo strategico ed alla valutazione della performance.

Ad aprile 2013 è stato nominato Responsabile della Struttura tecnica permanente per le funzioni di programmazione, valutazione e controllo presso il Segretariato generale della Regione Lazio. Da giugno 2013 è anche componente dell’OIV della Giunta regionale del Lazio. Negli ultimi anni ha svolto attività di docenza in materia di valutazione della performance in corsi di formazione per dipendenti pubblici ed ha partecipato a seminari di approfondimento in materia di trasparenza e anticorruzione. Nell’edizione ForumPA del 2014 ha presieduto un seminario sulla trasparenza come valore organizzativo.

 

 

 

 

Torna all'elenco completo

Ha partecipato a:

TAVOLA ROTONDA: La trasparenza come valore organizzativo: l’esperienza presso le ASL

Palazzo dei Congressi | Roma, 29 Maggio, 2014 | 15:00

È possibile trasformare il rispetto degli adempimenti in un valore pubblico? Il decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, impone alle Amministrazioni di essere non solo in regola con le leggi ma anche, giustamente, trasparenti su molteplici aspetti: chi le governa, quanto guadagnano amministratori e dirigenti, quante risorse vengono impiegate e quali risultati raggiunti… insieme ad un’ampia gamma di informazioni sul funzionamento complessivo della macchina pubblica. Nell’ambito di un sistema organizzativo complesso, la Regione Lazio ha promosso iniziative di open government che coinvolgono gli enti e le aziende dipendenti, affinché siano sviluppate le più avanzate forme di partecipazione e siano resi disponibili tutti i dati indispensabili ai cittadini per poter giudicare compiutamente l’azione amministrativa.

Un FOIA per l’Italia: prime reazioni e commenti

Palazzo dei Congressi | Roma, 26 Maggio, 2016 | 15:00

Il Consiglio dei Ministri del 16 maggio ha varato il decreto trasparenza e ora anche l’Italia ha il suo  FOIA, il Freedom of Information Act.  Un legge attesa, importante e innovativa che non avrebbe mai visto la luce senza la sollecitazione e il costante impegno di una vasta rappresentanza. di associazione e di cittadini organizzati.

Ora che il FOIA è una realtà anche in Italia si tratta capirne potenzialità e criticità nella sua versione finale ma, soprattutto, le modalità per farlo diventare un importante  strumento per la creazione di un nuovo rapporto tra stato e cittadini. Il rischio, infatti, come spesso accade nel nostro paese è che una norma anche innovativa venga poi interpretata come una semplice ulteriore incombenza. In streaming qui.