Le persone che hanno partecipato

Ilaria Vitellio

Ilaria Vitellio

Urban Planner. Si occupa da diversi anni di strumenti di governo del territorio, di politiche urbane e territoriali con particolare attenzione ai temi della costruzione multiattoriale di processi di rigenerazione urbana attraverso la sperimentazione di approcci quali il cultural plannig, community planning 2.0, neogeografia e open data. Ha svolto attività di docenza, consulenza professionale ed è pubblicista di saggi e articoli su riviste nazionali e internazionali. Componente di organi scientifici, collabora alla Biennale dello Spazio Pubblico e a Smart City Exhibition. Ideatore e coordinatore della ricerca Città Open Source che dissemina e ragiona sulle esperienze di innovazione sociale nei rigenerazione dello spazio pubblico attraverso il web 2.0. Ceo di MappiNa - Mappa Alternativa di Napoli, piattaforma di collaborative mapping e crowdsourcing urbano volta a costruire una immagine culturale della città fondandola sull'immaginazione pratica dei suoi abitanti e sulle possibilità di riuso di immobili e spazi abbandonati. 

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Ha partecipato a:

Collaborative mapping & tattiche di riuso dello spazio urbano

Fiera di Bologna | Bologna, 22 Ottobre, 2014 | 09:30

Nell’ultimo decennio lo sviluppo tecnologico ha totalmente modificato il processo di produzione di mappe come quello di rappresentazione della città. Open Street Map, Ushahidi e Google Map, in modi molto diversi,  hanno aperto alla possibilità di poter costruire e contribuire alla costruzione di mappe. Ne emerge così una pratica sperimentativa attiva nel regno del web: il collaborative mapping,  attività di mappatura volontaria di una moltitudine di neocartografi e neogeografi dello spazio urbano. Nel web si moltiplicano così le esperienze di utilizzo, creazione e condivisione di mappe, mentre l’esplorazione geografica in rete si trasforma nella rappresentazione assidua di territori. 

Le moltissime le esperienze crowdsourcing urbano descrivono una varietà di forme rappresentative  e descrittive dei territori che assumono come centro propulsivo non solo il prodotto,  in continua evoluzione, ma chi lo produce, la folla (crowd) e come (outsourcing), mentre la mappa - per molti strumento passivo di potere o di localizzazione, orientamento e misura - diventa spazio attivo e generativo, prestandosi ad ospitare una varietà di linguaggi (testi, immagini, video, suoni, etc) in continua interazione e rimando reciproco. 

Non si tratta più di leggere la mappa, ma di scriverla aprendo a tutte le dinamiche di attraversamento possibili. La mappa diventa così il risultato di una varietà di competenze e conoscenze, di diversi modi di usare ed esperire lo spazio, di modelli di movimento e attraversamento, così come di diverse e implicite visioni del mondo e potenzialità di trasformarlo: una pratica di costruzione dello spazio urbano in continua e assidua evoluzione.

Attraverso il collaborative mapping le piattaforme digitali rappresentano così lo spazio in cui l’espressione, l’informazione e l’interazione non solo è a disposizione di persone e organizzazioni, ma è da questi collettivamente prodotta. 

Smart City Exhibition 2014, in tale prospettiva, intende far emergere tali pratiche con l’obiettivo di riflettere su:

  • le modalità di civic engagement e alle modalità di partecipazione; 
  • i rapporti con le istituzioni nei processi di rappresentazione e di trasformazione dello spazio; 
  • i contributi che tali esperienze possono apportare nella costruzione di una rinnovata governance urbana.

Le diverse esperienze organizzeranno la loro presentazione attorno a questi tre temi.

Il laboratorio troverà continuità anche nell’ambito del progetto europeo SEiSMiC, che attraverso la costituzione di reti nazionali dell’innovazione sociale in dieci Paesi Europei porterà su scala comunitaria le esperienze di collaborative mapping, alle quali è dedicato nella rete italiana un filone di lavoro specifico.
 

Collaborative mapping e politiche attive per beni comuni

Palazzo dei Congressi | Roma, 28 Maggio, 2015 | 15:00

Un doppio laboratorio dedicato all’intreccio tra le pratiche mappatura dei patrimoni abbandonati e le politiche attive per beni comuni, entrambe fondate sull’interazione sociale e la partecipazione attiva dei cittadini.

Le prime che raccontano del territorio dell’abbandono, del rimosso, del dimenticato, di un territorio di ex-qualcosa (ospedali, caserme, manicomi, colonie, etc.) formato da una varietà di tipologie urbane (capannoni, chiese, impianti complessi, edifici residenziali, etc), le seconde orientale alla produzione di beni comuni spesso attivati attraverso il riuso di questi patrimoni dismessi.  

In un confronto aperto tra amministrazioni locali e esperienze attive in Italia, il laboratorio rifletterà su come le pratiche di mappatura di immobili abbandonati e spazi dimenticati non solo contribuiscono alla costruzione e all’implementazione di politiche per beni comuni, ma come queste si presentano come il dispositivo attraverso cui si rafforzano e valorizzano i processi di cittadinanza attiva, si promuove la partecipazione dei cittadini, si stimola lo scambio, la collaborazione e la co-progettazione di progetti di riuso temporaneo, si attivano politiche di rigenerazione urbana e rivitalizzazione economica diffusa, si alimenta l’innovazione sociale.

L’ipotesi è di considerare la varietà di pratiche di collaborative mapping come campi di attiva sperimentazione di beni comuni, ovvero di quei beni che sono esito di processo di produzione collettiva di beni virtuali o materiali condivisibili da tutti, e che non riguardano solo le componenti naturali quali gli ecosistemi e le risorse non riproducibili, ma anche le forme della conoscenza, il capitale sociale, la cultura, il linguaggio, le istituzioni.

Data - Commons, dall'informazione all'empowerment dei cittadini

BolognaFiere | Bologna, 16 Ottobre, 2015 | 09:30

Cosa significa che i dati sono un bene comune? Cosa succede, in termini di govenance, quando l'internet delle cose atterra nelle nostre città e tutti noi, volenti o nolenti, finiamo per immettere e riusare in continuazione dati generati nell'ecosistema urbano? E' necessario disegnare un nuova governance? Continua il lavoro avviato a FORUM PA 2015 sugli strumenti e sulle metodologie della partecipazione ai processi di governo e di creazione di valore pubblico. Stavolta si scende nel dettaglio delle pratiche e delle azioni da intraprendere per far avanzare in concreto il rinnovamento della PA e dell'ecosistema urbano, ciascuno nel proprio territorio e per le proprie competenze, in riferimento a quella che non possiamo non considerare come una vera e propria data revolution.
 

Dal crowdsourcing al crowdfunding: the MappiNa case

BolognaFiere | Bologna, 15 Ottobre, 2015 | 16:00

Come promuovere civic engagement passando dal crowdsourging al crowdfunding? MappiNa è una piattaforma di collaborative mapping che con il crowdsourcing urbano realizza una diversa immagine culturale delle città attraverso il contributo, critico ed operativo, dei suoi abitanti. Nata a Napoli, vuole stimolare i cittadini a guardare la propria città fuori dalle immagini sterotipate e a raccontarla attraverso l’esperienza quotidiana. Il progetto attivo da quando viene presentata a Smart City Exhibition del 2013, si è diffuso in altre città (Roma, Milano, Venezia, Potenza, etc) attraverso oltre 400 mappers che hanno carito oltre 1700  contenuti (immagini, video, audio e testi). Ad Aprile 2015 viene accolta nella piattaforma di crowdfunding WithYouWeDo di Telecom Italia, per un goal di 30.000 euro da raggiungere in 90 giorni, ne raccoglie 44.600.

Gli atti dell'evento sono disponibili qui http://www.forumpa.it/smart-city-exhibition-2015/dal-crowdsourcing-al-crowdfunding-the-mappina-case

Civic hacking e collaborative mapping: i dati per schakerare il territorio

BolognaFiere | Bologna, 15 Ottobre, 2015 | 19:30

in collaborazione con Working Capital

Una serata con aperitivo dedicata al collaborative mapping, ovvero ai nuovi modi di raccontare (e vivere) la città attraverso i dati, con sessione pratica: usciamo a mappare il quartiere!

Meet Smart Cities: dove le città intelligenti incontrano l'innovazione sociale

BolognaFiere | Bologna, 16 Ottobre, 2015 | 14:30

Far incontrare le idee degli innovatori sociali con le politiche urbane delle città e amplificare la capacità di fundraising di progetti di trasformazione urbana: è l’obiettivo di “Meet Smart Cities”. L’iniziativa, promossa dall’Osservatorio Nazionale Smart City di ANCI, in linea con la convenzione che lega ANCI e l’Agenzia Nazionale per i Giovani nelle azioni di promozione della partecipazione dei giovani innovatori sociali alla costruzioni di comunità urbane intelligenti, con il supporto e la collaborazione di Smart City Exhibition.

L’incontro chiude la competizione lanciata il due settembre - rivolta a persone fisiche, associazioni di cittadini e no profit, start up innovative - per la raccolta di soluzioni e idee innovative per le città negli ambiti dell’environment, energy, people e living.

Le idee degli innovatori selezionati saranno illustrate e discusse con i partecipanti . All’incontro sono invitati a partecipare Sindaci, Assessori e dirigenti dei Comuni dell'Osservatorio interessati a sviluppare sul proprio territorio servizi e politiche innovative. I partecipanti, divisi in tavoli tematici di lavoro, avranno la possibilità di ascoltare e approfondire le soluzioni proposte ed analizzare l’opportunità di adottarle nei propri territori. Prenderanno parte all’incontro, anche rappresentanti delle aziende e possibili finanziatori privati.

Gli atti dell'evento sono disponibili qui http://www.forumpa.it/smart-city-exhibition-2015/meet-smart-cities-dove-le-citta-intelligenti-incontrano-linnovazione-sociale

Collaborative mapping come strumento di politiche pubbliche

Palazzo dei Congressi | Roma, 26 Maggio, 2016 | 15:00

Gli strumenti di costruzione e implementazione delle politiche pubbliche sono sottoposti a forti spinte all'innovazione: cambiano bisogni e le esigenze, variano e si moltiplicano gli attori delle arene decisionali, mutano le forme della governance, e la stessa partecipazione si trasforma in co-progettazione dove i cittadini da destinatari di politiche o semplici utenti passivi di servizi sono ora protagonisti e produttori attivi. 

Sotto questo nuovo orizzonte le pratiche di collaborative mapping - ovvero la costruzione collaborativa di mappe con creazione e condivisione volontaria di informazioni geografiche sia quantitative (open data) e qualitative (immagini,  documenti, video) - si presentano come possibile strumento in grado di:

  • catturare l’esperienza e la conoscenza territoriale diffusa su più questioni urbane (risorse culturali materiali e immateriali, patrimoni pubblici inutilizzati, rigenerazione urbana e attori urbani, emergenze e memorie post catastrofi e altro);
  • promuovere nuove forme di governance (organizzate in sistemi aperti ma non gerarchizzate); 
  • alimentare l’interazione nello spazio pubblico (rinnovando la dimensione reale a partire da quella virtuale e viceversa);
  • sostenere nuove forme di sharing economy (basate sullo scambio e sull'interazione sulle questioni urbane, anche relative alluso degli open data).

Il workshop si propone di presentare come le diverse esperienze di collaborative mapping possono contribuire alla costruzione e implementazione delle politiche pubbliche ed è rivolto ad amministratori locali, a studenti e a gruppi di cittadini attivi che vogliono sperimentare questi nuovi strumenti.

Processi di co-design attraverso gli Open Data

Roma, 16 Maggio, 2019 | 11:00

Il dato aperto può essere considerato come lo strumento di partenza per innescare processi collaborativi per la creazione di un servizio, anche pubblico.

Il riuso degli Open Data governativi, in particolar modo, può costituire un’opportunità di incontro tra interessi commerciali locali e strategie di governance del territorio di lungo periodo, che ha bisogno di essere monitorato e coordinato.

Come coordinare processi – talvolta spontanei - di questo tipo? Come proiettarli in una logica di lungo periodo?

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Confronto aperto sul 4° Piano d’azione nazionale per l’open government 2019-2021 e le esperienze internazionali

Roma, 15 Maggio, 2019 | 14:00

  • Presentazione delle azioni del 4 Piano d’azione nazionale per l’open government 2019-2021
  • Confronto con esperti OCSE sui principali trend internazionali di innovazione sui temi dell’apertura, trasparenza, partecipazione e cittadinanza digitale.

Città metropolitane lavori in corso: dalle visioni ai progetti per la sostenibilità

Roma, 14 Maggio, 2019 | 13:15

I Piani strategici metropolitani, l’Agenda urbana e la Carta di Bologna: le Città Metropolitane sono in prima linea per la costruzione del nuovo modello di sviluppo del Paese basato sui principi della sostenibilità. E’ la Città Metropolitana il soggetto deputato a cercare una convergenza nelle politiche economiche, ambientali e sociali locali in ragione dell’inefficacia di interventi territoriali slegati da un progetto di sviluppo al quale si chiede - a un tempo - di rilanciare la competitività e la capacità di attrarre investimenti, di arrestare il consumo insostenibile delle risorse naturali e di rafforzare il tessuto sociale ricucendo disuguaglianze e fenomeni di insicurezza ed esclusione sociale.

Il Piano strategico è lo strumento attraverso il quale ciò avviene. C’è poi un livello strategico orizzontale che chiama le 14 Città Metropolitane alla definizione di una visione comune che porti nell’Agenda nazionale le questioni urbane, nodo centrale per la crescita responsabile del Paese. Il progetto Metropoli Strategiche – promosso da ANCI e finanziato dal Dipartimento per la Funzione Pubblica nell’ambito del PON Governance 2014-2020 – ha l’obiettivo di accompagnare le Città Metropolitane in questo processo rafforzandone le competenze e supportandole nelle azioni di rafforzamento delle reti territoriali e nazionali, nonché nelle sperimentazioni di progetti innovativi a livello territoriale.

A Forum PA 2019 le Città metropolitane presenteranno alcune delle progettualità attraverso le quali le strategie immaginate stanno prendendo forma nelle aree metropolitane riguardo ad alcuni ambiti centrali in tema di sostenibilità ambientale, economica e sociale: mobilità, economia circolare, verde urbano e uso del suolo, qualità dell’aria e dell’acqua, valorizzazione delle risorse turistiche e culturali, periferie e rigenerazione urbana.

 

Community Open Data - Aprire i dati. Una questione di sostenibilità

Roma, 8 Luglio, 2020 | 15:01

Lo scorso 25 febbraio è stato pubblicato, a cura di European Data Portal, lo studio “The Economic Impact of Open Data”, all’interno del quale si analizza, oltre al resto, il guadagno effettivo e potenziale dei dati aperti sotto molti punti di vista.
Insieme ad alcuni esperti e amici della nostra Community Open Data, l’Arena delle Reti mira a indagare gli open data in termini di efficacia del processo di condivisione delle informazioni nel settore sanitario (lives saved); nei benefici ambientali (riduzione del consumo di energia delle famiglie; risparmio dei costi di gestione delle informazioni per famiglie e organizzazioni.Con queste premesse, Open Data non è più (solamente) accountability e trasparenza; Open Data diventa sostenibilità ambientale ed economica.