Le persone che hanno partecipato

Massimo Roj

Massimo Roj

Massimo Roj nasce a Milano nel 1960. Si laurea in Architettura al Politecnico di Milano nel 1986. Dal 1982 lavora per diversi studi di architettura, tra cui Spinelli, Morisi e Helg e dal 1988 ricopre la carica di Project Architect e Project Manager per una società internazionale di progettazione. Nel 1994 fonda a Milano Progetto CMR, società italiana leader nel settore della progettazione integrata, dove svolge attività nei campi della Pianificazione degli spazi, Disegno degli interni e Architettura. Dal 2000 inizia ad esplorare nuovi mercati entrando a far parte di EAN, network europeo HOK, nel 2002 approda in Cina, dove oggi vanta una posizione consolidata, aprendo uffici a Pechino e Tianjin. Dal 2006 fa parte del comitato scientifico di ULI (Urban Land Institute). È Visiting Professor all’Università di Tianjin.
Pubblica numerosi articoli su riviste di design e architettura, dal 2000 pubblica diversi libri inerenti l’architettura e la filosofia progettuale e nel 2011 è guest editor per L’Arca n.270.
Il progetto delle Torri Garibaldi a Milano riceve il Mattone d'Oro 2009 come Migliore Opera di Ristrutturazione e il sistema di arredo Revo, disegnato per Manerba, si aggiudica il Good Design 2008 assegnato dal Chicago Athenaeum. Dal 2010 Progetto CMR è tra i primi 100 studi di architettura al mondo segnalati da BD World Architecture 100 e si aggiudica il premio US AWARD per la categoria Color@work nel 2009 con il progetto di interior design per la sede Cisco Systems,  e nel 2010 con il progetto della nuova sede del Gruppo industriale Maccaferri.
Nel 2011 Progetto CMR riceve il China Trader Award, promosso da Cathay Pacific, per la  categoria “Dinamismo” e la riconferma del premio China Awards, già ottenuto nel 2009, come miglior studio di progettazione nel mercato cinese.

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Ha partecipato a:

L'innovazione urbana come motore di sviluppo

Fiera di Bologna | Bologna, 22 Ottobre, 2014 | 14:30

Le città sono sempre state produttrici di innovazione. Oggi il centro della knowledge economy è il capitale umano e la presenza di Università, laboratori e centri di ricerca diventa il principale fattore di successo e di attrattività per le aree urbane. Con le nuove tecnologie digitali (stampanti in 3D) anche la manifattura torna nelle città e le startup innovative, il movimento dei makers e degli artigiani digitali, i FabLab ne sono un esempio. La domanda di innovazione da parte dei centri urbani è inoltre un potente fattore di traino per grandi comparti produttivi come l’edilizia, i trasporti, l’Ict, l’energia, la salute e il welfare.
Il Decreto crescita 2.0 del 2012 si pone come obiettivo la nascita di 3000 imprese innovative entro il 2014, ma l'elemento quantitativo non può essere il solo parametro su cui basare politiche e programmi nazionali. Istruzione, formazione, networking, valorizzazione delle comunità universitarie e della ricerca, utilizzo della domanda pubblica come leva per l'innovazione... Occorrono strategie integrate che tengano conto di questi fattori e che riescano a creare connessioni fertili e contaminazioni tra industria tradizionale e nuove competenze.