Le persone che hanno partecipato

Raffaella Radoccia

Raffaella Radoccia

Architetto (IUAV Venezia) e dottore di ricerca in urbanistica (UdA), membro effettivo dell’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU), per il quale è stata Presidente della sezione Abruzzo e Molise ed è attualmente consigliere della Commissione nazionale partecipazione e del gruppo Biennale spazio pubblico. Si occupa con continuità di politiche di sviluppo sostenibile e di parità territoriale, svolgendo in parallelo attività di ricerca e docenza all’Università d’Annunzio di Chieti e Pescara. In ambito professionale si occupa di programmazione europea orientata alla coesione territoriale, in collaborazione con istituzioni nazionali e amministrazioni locali, come nel caso del progetto User coordinato dal Comune di Pescara nell’ambito di Urbact II e finalizzato alla rigenerazione urbana e sociale degli spazi di frangia tra Pescara e San Giovanni Teatino. Oltre a saggi ed articoli pubblicati su Urbanistica, Urbanistica Informazioni e Piano Progetto Città in materia di trasformazioni in aree marginali e periferiche ha scritto : “L’evoluzione dei distretti industriali in Abruzzo” (Angeli 2007), “Piani dei tempi tra territorio, servizi e welfare locale” (Rapporto dal territorio INU 2010), e “Examples of time politicies in italian middle adriatic Regions. Feasible approaches to the territorilization of the local welfare” (Springer  DE 2013).

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Ha partecipato a:

Suburban Revolution. Le periferie al centro

Fiera di Bologna | Bologna, 22 Ottobre, 2014 | 15:00

Si parla di "suburban revolution" per indicare il processo attraverso cui la periferia si sta affermando sempre più non solo come "spazio fisico", ma come un vero e proprio "stile di vita suburbano".  Quello che ci domandiamo da un po' è se le periferie stiano maturando una crescente e particolare attitudine a produrre innovazioni sociali e a generare soluzioni creative agli innegabili e a volte enormi problemi che le attraversano. La vita in "periferia" interessa gran parte della popolazione urbana, con scenari complessi e molto differenziati che vanno da sperimentazione creativa e rinascita socio-culturale fino a un degrado apparentemente senza speranza. Il tema è centrale per la realtà italiana, per le sue città storiche, per i suoi piccoli comuni, per le sue aree rurali e per le nascenti città metropolitane: non si tratta più semplicemente di assicurare il collegamento tra centro e periferie, ma di immaginare, riconoscere e costruire la nuova centralità delle periferie. In una sessione di discussione aperta a diverse prospettive e scenari,  dando spazio a esperienze nuove e radicali come a testimonianze di impegno pluriennale, sono invitati ad intervenire amministratori, policy maker, operatori ed innovatori sociali,  urbanisti e designer, ricercatori, cittadini singoli e organizzati, operatori economici, artisti e… abitanti della città.cleardot.gif