Le persone che hanno partecipato

Andrea Paolucci

Andrea Paolucci

Andrea Paolucci, regista teatrale, classe 1969, bolognese.

Nel 1994 insieme ad una ventina di giovani artisti fonda la Compagnia del Teatro dell'Argine di cui è direttore artistico insieme a Nicola Bonazzi  e Micaela Casalboni.

Dal 1994 ad oggi firma la regia di più di 20 spettacoli tra cui Il caso Di Bella (2000), Gli Equilibristi (2005), I cavalli alla finestra (2010), Le Parole e la Città (2014). Conduce laboratori di recitazione e di regia destinati a professionisti e a principianti e scrive una decina di testi teatrali tra cui – insieme a Luigi Gozzi, Pietro Floridia e Nicola Bonazzi – L’attentato, pubblicato da Clueb nel 2004.

Dal 2000 ad oggi dirige l'ITC Teatro di San Lazzaro, sala da 200 posti alle porte di Bologna che con 30.000 spettatori all'anno, più di 200 giornate di apertura, oltre 4.000 iscritti ai laboratori e una rete di partner istituzionali e privati che coinvolge sul piano progettuale circa 200 soggetti, è diventata un punto di riferimento in campo nazionale ed internazionale non solo sul piano artistico ma anche nell'ideazione e realizzazione di progetti speciali legati ai temi interculturali, sociali, educativi e didattici

Dal 2006 è nella giuria del premio Scenario e del Premio Ustica per il teatro.

Nel 2006 vince con la Compagnia il premio Hystrio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro.

Dal 2008 è nella giuria del premio Scenario Infanzia e del Premio Hystrio alla vocazione.

Nel 2011 vince con la Compagnia il Premio speciale UBU per la Trilogia dell’individuo sociale di Mario Perrotta.

Nel 2012 vince con la Compagnia il Premio Camillo Grandi per le attività teatrali interculturali, con i rifugiati politici e i richiedenti asilo.

 

 

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Ha partecipato a:

Suburban Revolution. Le periferie al centro

Fiera di Bologna | Bologna, 22 Ottobre, 2014 | 15:00

Si parla di "suburban revolution" per indicare il processo attraverso cui la periferia si sta affermando sempre più non solo come "spazio fisico", ma come un vero e proprio "stile di vita suburbano".  Quello che ci domandiamo da un po' è se le periferie stiano maturando una crescente e particolare attitudine a produrre innovazioni sociali e a generare soluzioni creative agli innegabili e a volte enormi problemi che le attraversano. La vita in "periferia" interessa gran parte della popolazione urbana, con scenari complessi e molto differenziati che vanno da sperimentazione creativa e rinascita socio-culturale fino a un degrado apparentemente senza speranza. Il tema è centrale per la realtà italiana, per le sue città storiche, per i suoi piccoli comuni, per le sue aree rurali e per le nascenti città metropolitane: non si tratta più semplicemente di assicurare il collegamento tra centro e periferie, ma di immaginare, riconoscere e costruire la nuova centralità delle periferie. In una sessione di discussione aperta a diverse prospettive e scenari,  dando spazio a esperienze nuove e radicali come a testimonianze di impegno pluriennale, sono invitati ad intervenire amministratori, policy maker, operatori ed innovatori sociali,  urbanisti e designer, ricercatori, cittadini singoli e organizzati, operatori economici, artisti e… abitanti della città.cleardot.gif