Le persone che hanno partecipato

Gianni Penzo Doria

Gianni Penzo Doria

Gianni Penzo Doria, Consulente tecnico del Magnifico Rettore dell’Università degli Studi dell’Insubria.

Di formazione classica, si è occupato dei problemi connessi all’introduzione del protocollo informatico (ancora nel 1995), della firma digitale, della classificazione e fascicolatura, dei sistemi informativi sia nel settore pubblico che nel settore privato, trattando prevalentemente le tematiche inerenti alla trasparenza amministrativa, all’informatica giuridica, alla diplomatica dei documenti pubblici e delle collegialità amministrative.

Ha riservato una cospicua mole di attività alla reingegnerizzazione dei procedimenti amministrativi e dei sistemi di workflow management e ha scritto una quarantina di saggi sui temi dell’amministrazione digitale, dell’organizzazione degli archivi, dell’albo on-line, della PEC e dei rapporti tra trasparenza e sistema documentale.

È stato componente del Comitato tecnico-scientifico degli archivi in seno al Ministero dei beni e della attività culturali e del turismo, Coordinatore nazionale di Titulus Scuola (http://scuola.titulus.it), il progetto del MiBACT per la digitalizzazione degli archivi scolastici italiani e Responsabile scientifico del progetto Procedamus (www.procedamus.it), in tema di procedimenti amministrativi per le università e per gli enti pubblici di ricerca. Ha collaborato con AgID sui temi della pubblicità legale. Attualmente è Presidente dell'OIV dell'Istituto nazionale di Astrofisica - INAF e Presidente del Comitato dei saggi di ANORC.

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Ha partecipato a:

Umanesimo manageriale

Palazzo dei Congressi | Roma, 27 Maggio, 2015 | 15:00

L’Umanesimo manageriale è un progetto pensato per il Management dell’Università degli Studi dell’Insubria (Dirigenti, Capi Servizio, Capi Ufficio, Manager didattici per la qualità – MDQ, Segretari amministrativi di Dipartimento – SAD e, in generale, per il personale con incarico specifico organizzativo).

Il progetto è estensibile ed esportabile in qualsiasi realtà organizzativa, pubblica o privata.

È stile che nasce dal recupero del profilo alto della persona e dell’importanza di un tessuto relazionale positivo tra colleghi, indipendentemente dagli incarichi e dalle gerarchie funzionali. Esso mira, in concreto, a far conoscere reciprocamente i colleghi, a partire dalle persone e non dai ruoli. Ciascuno di noi, infatti, non ha come esclusivo riferimento personalistico la vita lavorativa: coltiva interessi, vive un ambiente familiare, gode di amicizie, si rapporta con il resto del mondo al di fuori dell’ufficio. Con l’Umanesimo manageriale si realizza il pensiero laterale, la consapevolezza della diversità di interessi, conoscenze, logiche di azioni; in una parola, si creano le possibilità di integrare e integrarsi nel lavoro attraverso le diversità dell’extra lavoro.

www.uninsubria.it/umanesimo

www.procedamus.it/progetti-gemelli/umanesimo-manageriale.html

Il manuale di gestione del protocollo informatico

Palazzo dei Congressi | Roma, 25 Maggio, 2016 | 09:30

Abbiamo messo insieme due Comuni, due Atenei, un Ente di ricerca e un'Azienda sanitaria in grado di presentare i progetti e le loro realizzazioni concrete nella gestione documentale.
Saranno illustrati tre Manuali di gestione del protocollo informatico, aggiornati alle ultime regoletecniche e illustrato il percorso metodologico, assieme a un progetto innovativo di gestione documentale. Questa per noi è la PA che cambia (e cerca di migliorare) assieme al Paese.

Modelli di conservazione digitale

Roma, 25 Maggio, 2017 | 11:45

Il manuale di gestione documentale delle amministrazioni pubbliche deve accompagnare il processo di trasformazione dell’amministrazione e del suo modo di gestire la produzione documentaria nel corso degli anni, costituendo allo stesso tempo uno strumento che descrive il sistema di gestione dell’Ente e una guida di supporto al personale e ai cittadini. Una rivisitazione dei manuali di gestione adottati ai sensi delle regole tecniche sul protocollo (DPCM 31 ottobre 2000, articolo 5) è necessaria in ragione della nuova regolamentazione che nel dicembre 2013 (DPCM 3 dicembre 2013, articoli 3 e 5) ha introdotto alcune modifiche sostanziali nei sistemi di formazione, gestione e conservazione dei documenti. Inoltre l’approvazione del provvedimento sul documento informatico (DPCM 13 novembre 2014) ha ormai creato le condizioni per una dimensione integralmente digitale dell’archivio corrente.

Non servono nuove norme, bisogna innovare con semplicità. Servono in questo senso modelli operativi di applicazione concreta e non astratta, sorretta da un impianto metodologico coerente e condiviso. Gli archivisti, i diplomatisti, gli informatici, i giuristi, i data protection officer, i manager e scienziati dell’organizzazione aderenti alla Community di Procedamus – patrocinata anche da FPA – hanno realizzato un modello di Manuale di conservazione che tutte le amministrazioni pubbliche possono scaricare e personalizzare.

Tra i 17 Sustainable Development Goals - strettamente correlati l'uno con l'altro - il focus, in questo evento, sarà sull'obiettivo 9 "Innovazione e infrastrutture", ma parleremo anche di "Pace, giustizia e istituzioni solide".

Le delibere dell'università e degli enti pubblici di ricerca

Roma, 23 Maggio, 2018 | 09:30

Da gennaio 2018 tre Comunità professionali hanno avviato un progetto di consulenza gratuito sulle deliberazioni delle università e degli enti pubblici di ricerca: "puntodelibere" (http://www.procedamus.it/puntodelibere.html).
Le Comunità professionali sono:
L'incontro mira a presentare dei modelli condivisi di deliberazione e ad affrontare, in una visione interdisciplinare, le tematiche inerenti alle collegialità amministrative delle università e degli enti pubblici di ricerca, attraverso esempi concreti e studio di casi. 
 
Le tematiche trattate riguarderanno tutte le amministrazioni pubbliche e tutti i provvedimenti: non solo deliberazioni, ma anche ordinanze, decreti e determinazioni.

 

Modelli e soluzioni in riuso per la gestione documentale

Roma, 15 Maggio, 2019 | 09:30

Sono poche le esperienze sistematiche di riuso nella pubblica amministrazione, nonostante il legislatore abbia raccomandato da diversi anni un approccio open source. Il corpus normativo sul tema lo dimostra. Il primo fu il Codice dell’Amministrazione Digitale a dirci che la ricerca di soluzioni già utilizzate deve essere privilegiata, rispetto all’acquisizione di nuovi applicativi, mentre il “catalogo del riuso” aveva definito azioni specifiche.

Nel 2018 sono arrivate le linee guida sull’acquisizione e riuso del software di AgID e il Team per la Trasformazione digitale, che hanno provato a colmare questo ritardo indicando in modo dettagliato le diverse possibilità di acquisizione di software da parte delle PA. Il Piano Triennale dell’informatica pubblica 2019 – 2021, pubblicato recentemente, mette di nuovo in primo piano il tema del riuso. AgID e il Team per la trasformazione digitale lavoreranno per tutto il 2019 su strumenti operativi da fornire alle PA e su indicazioni puntuali per realizzare la condivisione dei software aperti.

Il convegno si propone di indagare il tema del riuso, ancora non consolidato nella pratica, con particolare riferimento alla gestione documentale delle pubbliche amministrazioni e di mostrare le soluzioni più idonee per applicare questo principio di economicità ed efficienza.

 Per ascoltare l'audio integrale dell'evento cliccare QUI