Le persone che hanno partecipato

Aldo Ancora

Aldo Ancora

Nato a Roma nel 1961. Laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Nel 1987 consegue l’abilitazione per la libera professione forense.

Entra nel Gruppo Autostrade nel 1984 (Direzione Gare e Contratti). Nel 1994, entra nel Gruppo Telecom Italia ove ricopre diversi incarichi nella partecipata TIM - Telecom Italia Mobile (Direzione Affari Legali e Direzione Affari Regolatori).

Nel 2003, entra nel Gruppo Poste Italiane come responsabile della contrattualistica nell’ambito della Direzione Affari Legali. Successivamente passa ad operare nella Direzione Acquisti, come responsabile della Funzione Assistenza Normativa e Processi di Acquisto. Alla suddetta Funzione riportano le strutture Normativa e Contrattualistica, Procedimenti di Gara, Albo Fornitori e Procedure.

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Ha partecipato a:

Innovation public procurement : come la PA può essere driver d’innovazione

Palazzo dei Congressi | Roma, 26 Maggio, 2015 | 09:30

Grandi progetti  d’innovazione sono di fronte al Paese e sono ormai improcrastinabili sia per la qualità della vita dei cittadini, sia per l’impulso che potrebbero dare allo sviluppo economico. Di fronte a queste sfide le strutture di procurement delle amministrazioni appaiono drammaticamente inadeguate e non riescono né dal lato della domanda, né tantomeno da quello dell’offerta a cogliere le potenzialità dell’innovazione. Le gare di appalto diventano bizantini tatticismi per ridurre le possibilità di ricorsi e per tutelare le responsabilità di operatori pubblici, in genere tecnicamente deboli, di fronte alla Corte dei Conti, con un’attenzione molto minore alla qualità. Alle aziende più preparate e con maggiori esperienze, anche internazionali, non viene data poi la possibilità di dire la loro in quella delicata fase che trasforma il bisogno in una domanda esplicita e la struttura in un capitolato.  Il convegno parte da questo stato di fatto e, anche alla luce delle nuove direttive europee e della legge delega per la riforma del codice degli appalti che è in Parlamento, propone un confronto tra grandi buyer pubblici e grandi imprese ICT per definire nuovi, coerenti ed efficaci percorsi di partnership.