Le persone che hanno partecipato

Luca Rizzi

Luca Rizzi

Laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni presso il Politecnico di Milano, Luca Rizzi, grazie anche alla forte conoscenza di un mercato che ha nel digitale il cuore del suo modello di business, è responsabile in Cisco Italia del Mercato della Pubblica Amministrazione Centrale, Locale e della Difesa con la missione di massimizzare l’efficacia degli Investimenti di Cisco per l’accelerazione della digitalizzazione del Paese.

Con oltre 20 anni di esperienza nel mondo delle telecomunicazioni e del networking, ha osservato da vicino l’evoluzione del mercato IT. Luca Rizzi ha iniziato il suo percorso professionale in HP dove ha avuto modo di maturare un’esperienza nell’ambito delle telecomunicazioni. Con passione ha portato innovazione tecnologica e di business operando nei servizi, nel marketing e nelle vendite in uno scenario non solo italiano ma anche europeo, medio orientale e sudamericano.

Torna all'elenco completo

Ha partecipato a:

Salute digitale: spendere meno e curare meglio

Palazzo dei Congressi | Roma, 26 Maggio, 2015 | 15:00

Alla fine del processo che vede ancora al lavoro Governo e Regioni, avremo il Patto per la sanità digitale.

Il risparmio viene da più parti quantificato in miliardi: circa 7. Ma è necessario evitare facili entusiasmi: pur considerando tutti l’e-health un fattore abilitante per l’evoluzione dei modelli assistenziali e organizzativi, dobbiamo constatare, da tempo, una contrazione anno su anno della spesa per la digitalizzazione della Sanità.

Allora come verrà finanziato questo passaggio alla sanità digitale non più rinviabile per garantire al nostro SSN appropriatezza, efficienza nella risposta alle vecchie e nuove domande di salute?

Quale sarà la governance di sistema dell’innovazione del nostro SSN che permetterà di rispettare la tabella di marcia disegnata per raggiungere quegli obiettivi definiti strategici e prioritari?

Quali i momenti e gli strumenti di misurazione dell’avanzamento del programma?

I lavori della giornata punteranno a dare una risposta a questi interrogativi, evidenziando alcune tra le priorità di intervento, e in particolare:

  • i servizi digitali al cittadino, l’empowerment del paziente e l’utilizzo dei social media per la salute;
  • le nuove modalità di interazione multidisciplinare tra professionisti in ambito ospedaliero e territoriale;
  • i servizi per la continuità assistenziale ospedaleâterritorio e i nuovi modelli di cura, tra cui la telemedicina;
  • il procurement dell’innovazione e le partnership pubblico-privato in sanità.

Digitalizzazione della PA, change management e nuovi modelli organizzativi

Roma, 24 Maggio, 2017 | 09:30

REGISTRAZIONE VIDEO DEL CONVEGNO

Il processo di digital transformation della PA non può prescindere da una forte sinergia tra componente tecnologica e componente organizzativa. Una necessità ribadita anche dal nuovo art. 17 del CAD, che ridefinisce le funzioni dell’ufficio responsabile della transizione alla modalità operativa digitale, ponendo particolare attenzione ai conseguenti processi di riorganizzazione. La digitalizzazione della PA non è infatti un processo esclusivamente tecnologico, ma costituisce piuttosto un complesso e articolato percorso di cambiamento, in cui l’ammodernamento delle tecnologie informatiche deve essere accompagnato da un ripensamento complessivo dei modelli organizzativi e dei processi interni in chiave digitale.

Un’impostazione ancora minoritaria nel panorama della PA italiana, se è vero che molti enti hanno avviato la transizione al digitale senza procedere a una ridefinizione a monte dei processi e delle mansioni all’interno dei diversi uffici.

Occorre quindi che le amministrazioni italiane adottino assetti organizzativi orientati al cambiamento, definendo in modo chiaro funzioni e compiti delle strutture responsabili dell’innovazione, individuando professionalità e competenze necessarie a gestire il processo di digitalizzazione e accompagnando quest’ultimo con un profondo ripensamento organizzativo.

Il convegno ha l’obiettivo di riflettere sui possibili modelli di governance dell’innovazione sia in termini organizzativi che tecnologici, partendo dall’esperienza di alcuni enti che hanno già operato in questo senso. 

Tra i 17 Sustainable Development Goals - strettamente correlati l'uno con l'altro - il focus, in questo evento, sarà sull'obiettivo 9 "Innovazione e infrastrutture".

Sicurezza ICT nella PA

Roma, 23 Maggio, 2018 | 15:00

REGISTRAZIONE VIDEO DELL'EVENTO

Il triennio 2016-2018 sarà probabilmente ricordato come quello della presa di coscienza del rischio cyber. Non è infatti un caso che la legislatura appena conclusa sia stata caratterizzata da una produzione normativa e regolamentare senza precedenti che, anche per effetto dell’accelerazione impressa dall’adozione di importanti provvedimenti in ambito UE (Direttiva NIS su tutti), ha portato non solo alla ridefinizione dell’architettura nazionale e della strategia italiana per la sicurezza, ma anche a una nuova centralità del tema nel percorso evolutivo dell’informatica pubblica.

Dall’adozione delle misure minime di sicurezza ICT per la PA al rilascio delle linee guida di sviluppo sicuro del software da parte di AGID, passando per l’obbligo di adozione dei piani di continuità operativa, prima eliminati e poi reintrodotti (con modifiche) nelle ultime due revisioni del CAD: sono tutte testimonianze di una rinnovata attenzione del settore pubblico per il tema. Una centralità sancita dallo stesso Piano Triennale di AgID, che non si limita ad annoverare il tema tra le sue componenti, ma identifica la digital security della PA come un elemento di garanzia dell’intero modello evolutivo dell’informatica pubblica.

Tuttavia, il delicato momento di transizione (elezioni politiche, scadenza del mandato del DG di AgID, futuro accorpamento del CERT-PA al nuovo CSIRT Italiano) ha forse contribuito a rallentare il processo di attuazione del Piano. Ad oggi mancano infatti all’appello sia le Linee guida del modello architetturale di gestione dei servizi critici che le Regole tecniche per la sicurezza ICT delle PA, due importanti provvedimenti, originariamente previsti per l’autunno 2017. Le regole tecniche, in particolare, forniranno indicazioni sulle misure da adottare in ciascuna componente della Mappa del Modello strategico, obbligando tutte le amministrazioni a dotarsi di un Sistema di gestione della sicurezza delle informazioni (SGSI) e della relativa struttura organizzativa, come anticipato dallo stesso Piano.

In attesa della ripresa del percorso attuativo, il convegno rappresenterà un’importante occasione per discutere delle possibili soluzioni per approntare capacità di prevenzione e risposta adeguate alle nuove sfide, mettendo a fattor comune competenze, condividendo risorse e abilitando forme di collaborazione pubblico-privato.

L’infrastruttura tecnologica per la resilienza del Paese

Roma, 8 Luglio, 2020 | 09:30

Le infrastrutture tecnologiche - come reti, data center e cloud - hanno giocato un ruolo essenziale nella risposta all’emergenza sanitaria, contribuendo al contempo a ridurre le distanze tra la popolazione. In questi mesi, operatori pubblici e privati hanno lavorato con ritmi serrati perché servizi di telecomunicazione e piattaforme digitali rimanessero disponibili a cittadini, imprese e amministrazioni, al fine di garantire la continuità operativa dei servizi essenziali e di gestire al meglio il sovraccarico generato dall’esplosione dello smart working.

Tuttavia, la crisi ha anche rimesso a nudo la fragilità e l’inadeguatezza delle infrastrutture tecnologiche in molte aree del Paese, ancora segnate da un profondo digital divide che ha accentuato ulteriormente le disuguaglianze sociali in questo periodo di difficoltà.

La diffusione dei servizi di connettività e la piena attuazione del paradigma cloud rappresentano oggi priorità non più differibili, condizioni necessarie a garantire a imprese e famiglie di accedere a servizi e risorse digitali offerti da PA e provider privati.

Ne discutiamo con i principali attori delle politiche per le infrastrutture tecnologiche del Paese e operatori pubblici e privati protagonisti dell’innovazione del Paese